"Cristo, Filippo! Mi hai spaventata!" Amelia sobbalza sullo sgabello.
Dio, com'è bello - lo stomaco le si aggroviglia mentre lui le stampa un bacio sulla guancia.
Le farfalle, che stronzata la storia delle farfalle!
Per una qualche misteriosa ragione il romanticismo la spaventa. Eppure, in fondo, sa anche lei di essere una di quelle stupide sentimentali che frignano come bambine sul finale scontatissimo di uno smielato film d'amore. Accettarlo, però, le fa paura. Probabilmente fingersi fredda le dà l'impressione di esserlo davvero. La fa sentire "al sicuro".
"Insomma, che fine avevi fatto?"
"È una storia un po' lunga, che ne dici se ci beviamo qualcosa su?"
"Ma allora sei davvero un'alcolizzata"
Ridono insieme, con le gambe che si intrecciano tra gli sgabelli.
Ridono, sì, nonostante la malattia, la paura, nonostante tutto.
Vorrei fermare il tempo, restare qui, bloccata.
Ma il tempo non si ferma mai, continua a scorrere, disumano, ticchettando negli orologi della gente. Il tempo se ne frega.
"Ho capito un po' di cose, sai..." Am fissa il pavimento.
Cazzo, non voglio essere pesante. D'altra parte non è colpa mia se sono una fottuta malata.
Oddio, non voglio dirglielo...
"Amelia, vuoi dirmi che cosa succede? Prima sembravi in punto di morte sul letto"
Già, morte... Eh dai, basta!
"Poi sparisci lasciando un biglietto"
"Devo ricordarti chi è sparito per primo, in aeroporto?" Sorride Am
"Insomma mi vuoi spiegare qualcosa?"
"Penso di aver trovato i miei" sospira "domattina li incontrerò a Central Park"
"Ma sei fissata con Central Park" ridacchia lui "Insomma che è questo muso lungo? Sei a New York con me, hai pure trovato i tuoi..."
"La verità è che..."
Non posso dirglielo, mi guarderà con occhi diversi, gli farò pena...
"Vuole ordinare qualcosa?" Il barista li interrompe, con un sorriso forzato.
"E va bene dai, un Cosmopolitan"
"Un cosa?" Ride Amelia "sei una donna single e la vita mondana ti stressa?"
"Tu hai visto troppo Sex And The City"
"Questa citazione mi spaventa un po'... devi dirmi qualcosa?"
"Tu piuttosto" torna serio lui.
"E va bene" - Non intendo dirgli una parola.
"È solo che... i miei si arrabbieranno tantissimo. Ho volato per 12 ore da sola, senza dire niente a nessuno" mentre parla lui le solletica le gambe con le dita - Amelia concentrati, cazzo... possibile che basti così poco? - "quando potevo semplicemente... chiamare"
Seduti su degli sgabelli consumati, in un putrido bar qualunque, le loro parole sfumano nell'aria mentre gli occhi continuano a cercarsi, in un limbo onirico.
D'un tratto lui la attrae a sé e la bacia teneramente sulla fossetta che le si forma tra naso e bocca.
"Stai tranquilla, andrà tutto bene"
Questa l'ho già sentita
Eppure lei lo è davvero, tranquilla. Tutto il disagio è scomparso, dissolto nell'aria, svanito, come per magia. Il cuore sta bene, adesso. E il vino scende giù, leggero.
"Mi piaci, lo sai?" - Che cazzo dico? E questo slancio da dove mi è venuto?
"E tu... tu mi fai impazzire. Mi sento a casa" le sorride con gli occhi "mi sento a casa, dopo tanto tempo"
Sbam. Titoli di coda.
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Sete
RomanceOrmai non lottiamo più per nulla, ci accontentiamo della copertina, della superficie. Amelia, con la società dell'apparenza, ci va a nozze. Recita una parte, nascondendo il suo viso leggermente asimmetrico, dietro una linea perfetta di eye-liner e i...