Sete

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Gli amanti sono pittori. Schiacciano, come pennelli, le loro dita sulla tela delle città più grigie. Esaltano i contorni delle cose. E senza neanche accorgersene, con un gesto così semplice, naturale, dipingono anche la giornata più pesante.

E così loro, una ragazza con il cuore accartocciato come un vecchio scontrino sul fondo di una tasca, un ragazzo con l'aria spaesata di un bambino. Due sconosciuti così bravi a tenersi per mano.

Ma come ogni alba arriva a disturbare la notte, il tempo scorre, ricordando ai loro orologi che i loro piedi devono tornare a toccare terra. Sono marionette sospese in aria da fili intangibili. Ma quei dannati fili vanno recisi.

"Sai che ci vorrebbe?" Ridacchia lei, mentre la gola le si riannoda fastidiosamente.

"L'ultimo bicchiere di vino, vero vecchia balorda?"

La sete torna a impastarle la bocca.

Ma cosa diavolo ho mangiato?

"L'ultimo, prima che questa notte finisca" Abbozza un sorriso mentre il petto le si gonfia di paura.

La fine della notte, la fine di una storia appena nata, la fine precoce di una vita. Ma quanto sono melodrammatica?

"Cristo, ho una sete..."

E mentre si allontanano, nel buio della notte, le sembra di vederli, intorno a loro, centinaia di leprotti beige. Si avvicinano, cauti, solo perché sanno di non essere guardati.

Beh, in fondo può funzionare. Filippo e Amelia. Sono nomi che stanno bene l'uno vicino all'altro. Dio santo, Perché non la smetto di fantasticare? Signori e Signore, ecco a voi la vincitrice per il film mentale dell'anno. La folla è in delirio.

"Che hai tanto da sorridere?" La guarda lui perplesso.

"Non capiresti" sospira Amelia sghignazzando, facendogli cenno di seguirla, mentre entra a passo svelto, in un bar qualunque.

Le pareti color indaco hanno un che di ipnotico e la luce calda di una fila disordinata di lampadine entra negli occhi di Amelia coprendoli con un velo sottile di lacrime.

Un altro flash. Il cuore le tamburella nella gola. Un rumore metallico le batte sulle tempie come grandine sul tettuccio di una macchina. La sagoma del facchino in mezzo alla luce che le fa frizzare gli occhi, ormai deboli. E quella dannata sete che non se ne va.

"Per piacere, un bicchiere di chardonnay" la sua stessa voce interrompe il flusso di pensieri.

Quando se ne andrà questa maledetta sensazione di merda?

"Ma tu non prendi niente?" Lancia un'occhiata a Filippo.

Cristo, penserà davvero che sono un'alcolizzata.

"Non mi ispira molta fiducia questo posto..." le sussurra in un orecchio "sicura di volere quel bicchiere di vino?"

Dietro di loro un signore piuttosto anziano, con la barba ingiallita e il cappotto scuro macchiato li fissa, con un'espressione inquietante.

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