Capitolo 2: Il tuo valore (prima parte)

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Jake scappa via dalla mia mente come un enigmatico lapsus. Non mi prendo la briga di accompagnarlo all'ingresso.
Dubito della sua presenza, del suo respiro affannoso, della sua lentezza. Terminiamo il nostro ultimo rapporto, non c'è più nulla da commentare. Il contatto sgradevole lascia lievi residui di malinconia.

La pioggia elimina le tracce di peccato. Sarebbe bellissimo poter cancellare lo sporco e l'imperfezione per sempre. Serve una pulizia profonda nel mio spirito. La strada è tutta in salita, chissà quanto tempo impiegherò. Sono fortunati quelli che brillano sotto al temporale.

Mi butto in una ragnatela di pensieri, occupazioni, distrazioni. Scrollo Pinterest per nuove idee sul trucco, poi leggo libri, dopodiché ascolto la musica. Un parziale sollievo cresce lentamente. Non è abbastanza. Odio il ciclo squilibrato delle mie emozioni. È difficile coltivare la gioia, ma è facile navigare nella tristezza. Ogni tentativo di fuga è vano. Combatto la monotonia.

Elimino le cellule del mio ormai ex fidanzato. Rigenero corpo e capelli con un bagno rilassante. Rotolo nel fango della vergogna. Presto attenzione ai movimenti. Il dolore al fianco destro mi perseguita. Sospiro nervosa. Quel tale non è un ragazzo, bensì una belva feroce. In uno scatto d'ira, poiché non giunge all'orgasmo distrugge il mio punto debole con uno schiaffo. Lo strazio finisce dopo le mie urla di disapprovazione.

Meglio non pensarci più. La musica copre il rumore della mente.

This Love (will be your downfall) di Ellie Goulding descrive benissimo la situazione attuale. Amo la sua voce. È un soprano leggero, liricamente si estende a 3.5 ottave. Per non parlare del vibrato.

Ora sì che mi sento in forma. Intendo riprendere a leggere. Non appena mi accomodo sul letto, Austin bussa alla porta. Lo accolgo con piacere. Io e lui condividiamo un legame stupendo e speciale. Gli occhietti innocenti hanno qualcosa da chiedere, un qualcosa che secondo il bambino va taciuto. Sa che non deve vergognarsi. Sono la bocca della verità, rispondo sempre con sincerità. Invito a rispettare i fratelli o sorelle più piccoli. Sbagliano, sono insolenti, ma noi rappresentiamo figure fondamentali nella loro crescita. Spargo amore e non odio.

"Hai fatto sesso poco fa?".
Annuisco, mi butta le braccia al collo. Il forte odore della verità, che arde la bugia, fa piazza pulita nei cuori.

"Urlavi e percepivo la sofferenza. Avrei dovuto aiutarti e staccarti quello scimmione da dosso. Scusa"
Lo stringo come se potessi perderlo da un secondo all'altro. È bloccato contro il mio petto. Non mi sconvolge la domanda sul sesso. Conosco la sua schiettezza. È un meccanismo esistente e illogico da negare. Mentendo, insulterei la sua intelligenza. Non mi aspetto questa dolcezza. Anche i nanerottoli sono gelosi dei grandi. Oggi ne ho la prova.

Restiamo in silenzio a lungo, lasciamo la terra. Il "ti voglio bene" scappa all'unisono.
"Quando sarò grande tratterò la mia ragazza con un fiore. Odio la violenza".
Sorrido.
"Vedo che segui i miei insegnamenti e ti fidi di me".
"Soltanto un pazzo non si fida di te".
Fiuto la complicità, che è eterna e ineluttabile. Non ci separiamo nemmeno quando scendiamo le scale con le pizze calde sul tavolo. Mamma e papà aggiungono la ciliegina sulla torta per rallegrarci. Le aspettative altissime sul domani brillano come smeraldi.

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