Capitolo 3: Retrospezione (quinta parte)

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Il primo appuntamento è un'emozione variopinta, l'inizio di una bellissima storia. La fretta di giungere al dunque non porta a nulla. Il senso di una coppia si misura sull'arco di tempo giusto. Il duo non si forma in pochi giorni, misere frasi, insistenti contatti fisici.

Firyal gioca bene le sue carte. Non desidera altro che uscire con Helena, Melody, Édith. L'atmosfera si alleggerisce, non si rischia di risultare precipitosi. Nelle prime fasi le uscite in gruppo sono fondamentali.

"Voglio una storia seria" sentenza Firyal con determinzione.
"L'avrai, lei fa al caso tuo. Si vede dallo sguardo che non è idonea per relazioni perditempo" conclude Édith. Le accarezza i capelli, calma le sue paure.

Dovrebbero inventare lo specchio del cuore. Sprofonda in una dimensione idilliaca e al contempo frastornata. La mente è in simbiosi con il cervello di Helena. Si uniscono a distanza, magia inspiegabile.

Un lieve nervosismo tortura la chioma lisciata dalla piastra. Una linea accentuata di eyeliner illumina i suoi splendidi occhi verdi. Per la prima volta, sfoggia un abito corto blu dalla fantasia floreale.

"Sei bellissima!" esclama Melody.
La ragazza sorride riconoscente.
"Menomale che mi hai consigliato cosa indossare".
"Firyal Rivers che chiede aiuto è una soddisfazione" puntualizza orgogliosa.
"Non ti abituare" risponde sarcastica la diretta interessata.
La bassista finge di prendersela.
"Non mettere il broncio. La nostra amicizia è speciale proprio per questo. L'ilarità è importante".
La portoghese la squadra dalla testa ai piedi.
"Siamo due geni del male".

Èdith richiama la loro attenzione. Le trascina fuori dal covo di piani strategici e le conduce in giardino. Camminano sottobraccio verso il punto di incontro.

L'amicizia è un portafortuna speciale.

Un cuore innamorato si riconosce in lontananza. I battiti simulano un eco udibile ovunque. È il brano universale. Helena, portavoce del rosa, si gira d'istinto nella sua direzione. La pellicola dal gusto retrò migliora la qualità dei colori. Il resto è bianco, grigio, seppia. La scena è stupenda. Pink e Blue regalano bellezza alla tela.

L'amore asfalta la sfacciataggine, restituisce la genuinità di un bambino. Il numero uno è il più maestoso. Il primo ciao, il primo sorriso, il primo bacio, la prima volta, la prima vacanza sono spezzoni irripetibili. Conserva la novità, avvia un ciclo di rinascita.

Il pianeta sorride ai suoi abitanti e spera in cose belle. Queste esistono, sono soltanto sotto macerie di ostacoli. Sentirla ridere è un terremoto interiore. Il suo orsacchiotto rosa è un concentrato di festa e forza. Scioglie l'estremità del cinismo, plasma un essere umano reale. I rumori in sottofondo si annullano.

Ogni scusa è buona per ridere e scherzare. Helena si fa trasportare dall'euforia, è socia del divertimento scatenato. Condividono lo zucchero filato, una grande montagna di dolcezza. Consumano l'alimento come se potessero acquistare tempo extra da passare insieme.
La piccola rivoluzionaria si ritrova a un palmo di naso dal viso di Firyal. Serra le labbra con gli occhi da cerbiatto indifeso, poi regala un sorriso. Entrambe sono tenere e spontanee.
"Non pensavo che bastasse poco per farti sorridere".
"Hai tanto potere".

Le accarezza la guancia mentre scruta le iridi color mare. Melody ed Édith approvano il sentimento crescente. La macchia indelebile dell'invidia non sporca questo capolavoro raro.

"Ammiro ciò che scrivi. Non dev'essere stato facile affrontarlo".
"È merito tuo se hai salvato quella serata".
"Continuerò a sostenerti".

Il futuro è una sorpresa costante, incolla momenti straordinari. Prima o poi tutto sarà chiaro. Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale. Il corso degli eventi deve assumere quella linea, non è compito di nessuno comprendere il motivo. Ben venga accettare ogni notizia, la vita è un'occasione imperdibile.

Édith è pronta per raccontare alla nuova amica il segreto recondito. Lei, nata biologicamente come un uomo, Oliver, non s'identifica nel corpo e nella mente donato da Madre Natura. Più in là si sottoporrà a interventi mirati. Cambia nome in onore alla sua cantante preferita, la celebre Édith Piaf. Di conseguenza, gradisce l'uso dei pronomi femminili.

Helena non capta niente dell'aspetto fisico, che trae in inganno. Non è mascolino, la delicatezza è instrinseca, la voce è squillante. Lo stupore concede spazio all'ammirazione. Aprirsi è sempre sinonimo di orgoglio e lotta, è segno di chi non crolla. Eroine come lei racconteranno molto. Le discriminazioni non hanno età. Capisce che è davvero accolta e benvenuta.

Cos'è realmente una coppia? Una mescolanza di chi teme la solitudine o di chi si accinge ad amare consapevolmente?

È un'uscita così travolgente per tutte e due, la migliore.

Pink e Blue stanno scoprendo il fascino del loro rapporto. Si stringono timidamente la mano irradiate dall'amore puro.

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