Gli occhi sono lo specchio dell'anima, l'anima è uno spettro del cuore, l'anima è un riflesso. Non sono molto ferrata nei sillogismi di Aristotele, seppure esercitino un'influenza magnetica.
Il linguaggio filosofico, in tutte le sue forme erudite e complesse, non spiega completamente la vera essenza delle mie parole. Il senso principale vola, disperdendosi nell'afoso meriggio, fuggitivo come un bandito, impercettibile e gaudente per tale mistero.
Qual è il mio archè?
Qual è l'archè dei miei nemici?
Qual è l'archè dell'universo?Nella letteratura il tema della propria percezione da parte della società è abbondantemente affrontato.
L'abitudine al giudizio sentenzioso non opprime più come una mano stretta al collo. Le bugie fioccano e congelano la gabbia toracica.
Saper guardarmi attorno è un'ancora di salvezza. La vista del falco è una dote che si sviluppa gradualmente. La volontà di lasciare il palco permette un occhio vigile.
Douglas, la sua casa, la sua mente sono lo stemma dell'onestà, della virtù, del calore che si trasforma in verità. Non c'è cosa più premurosa della sincerità.
Nel soggiorno degli Olsen studio gli eleganti busti, le copie dei dipinti appesi alle pallide mura come trofei della cultura. Il lampadario di cristallo controlla l'attività della sobrietà. Questa stanza è il comandante del bianco, della purezza, delle tonalità soffuse e soffici.
Cos'è l'arte? È equilibrio, proporzione, misura, gusto estetico risponde il libro.
Per me è quello che ognuno desidera essere.È la coperta indispensabile durante l'inverno, l'elemento che sconfigge il calo di zuccheri, colei che mi fa apprezzare gli errori.
Una carezza sulla testa mi risveglia dal cieco studio delle figure. Il mio migliore amico sa sempre come scuotermi garbatamente.
Necessito di spendere del tempo con lui. Mi ricarica, mi arma di ottimismo, mi motiva a continuare la mia piccola grande battaglia. Non deve sforzarsi per carpire le mie emozioni, i miei dubbi, le mie paure. Il vero amico legge nella mente senza vanto.
Mi insegna il norvegese, lingua del padre, mentre addenta un invitante tramezzino con arrosto di tacchino, cheddar, mele caramellate. Io mi soddisfo con un succulente panino farcito con hamburger di pollo panato e fritto, cheddar, lattuga, maionese.
Si utilizzano due sistemi di scrittura: il bokmål, usato dalla maggioranza e basato sul danese scritto, e il nynorsk. Il dialetto, nel senso di varietà locale, è presente perfino in discorsi politici. Ogni comune norvegese può scegliere fra le due alternative. Molti, però, restano neutrali e adottano entrambi. L'alfabeto è composto da ventinove lettere. In poco tempo memorizzo la pronuncia, gli accenti, eccezioni varie.
Un proverbio mi colpisce parecchio:
"Når du er alene med deg selv, kan du ikke lyve".
"Quando si è soli con sé stessi, non si può mentire".Per viaggiare non occorre preparare I bagagli ogni volta. Internet funge da mappa, le fotografie da guide turistiche. Approdiamo a Oslo. I fiordi si inseriscono in un panorama cristallino. I corsi d'acqua suscitano invidia allo splendore. L'inquinamento non attacca il puro candore, l'aria fresca respirabile. La rigidezza invernale si compensa con la mitezza estiva. Maggio è il mese idoneo per visitarla. A tavola non si rinuncia al salmone, alle aringhe, ai gamberetti, alla carne di alce.
Sorrido spontaneamente, gli rubo tanti abbracci. Che c'è di male nel rivendicare l'affetto? Mi trascina in mille idee, sfruttando bontà innocente. Il dialogo che offre è un bottino sostanzioso di lingotti d'oro. La curiosità è il suo marchio di fabbrica. Trasmette amore per la conoscenza, sprona ad assimilare questa nuova cultura con naturalezza.
È un maestro a catapultare nel cerchio della distrazione senza coscienza. Di questo lo ringrazio a voce infinite volte.
Accedo sui social, inorgogliendomi per il recente distacco tecnologico. A piccoli passi realizzo un mio progetto. L'unico strumento che utilizzo maggiormente è il computer, il cellulare lo adopero unicamente per comunicazioni importanti.
Il cielo non è trasparente, il sole non è spento, i volatili cantano allegramente. Rinasco giorno dopo giorno. Allontanarsi dallo schermo aiuta a squarciare il velo di Maya.
Dietro l'apparenza si nasconde il vero, che in questo preciso istante mi sta annichilendo. Dante Alighieri si sbaglia: nessun libro è galeotto, perché la carta non ferisce. Le notifiche dei tag sono le pugnalate inferte a Cesare in Senato.
Spalanco la bocca, mutando qualsiasi suono. La pagina Instagram del liceo, gestita dagli amici di Jake, è la camera delle torture. Le storie si susseguono una per una, svelando un recondito segreto. Adesso tutti sono al corrente che mia madre mi picchiava. La violenza domestica è il furto dell'infanzia.
Non ho mai compreso il motivo di quell'atteggiamento, d'altronde la brutalità non merita giustifica.
I divulgatori confermano la veridicità della notizia. Josephine e Cassandra possiedono labbra intrise di veleno.
Mi manca l'aria, il pavimento si sfalda, rompo il silenzio con le lacrime. I singhiozzi spiegano la situazione al mio amico. Sono stanca dell'irrealtà, dell'assurdo. Mi aggrappo alle spalle marmoree, inondandole di sofferenza. I sensi di colpa ustionano la pelle. Rovino il clima lieto con la tristezza, elimino la positività circostante. Non voglio bloccarmi in un labirinto di cupezza. Perdo il filo. L'Arianna al mio interno sviene.
"Non è mai colpa della vittima" mi sussurra.
Frase apparentemente banale, ma colma di saggezza. Se ci credessi, avrei la strada spianata. Il suo sostegno mi scaraventa lontano dal brutto sentiero.Sono un'ingenua, convinta che gli scheletri nell'armadio siano nascosti attentamente. Dispongono di una struttura, aprono le ante e iniziano le danze. Non sapevo che ogni cosa fosse destinata a essere di pubblico dominio. I segreti non esistono, bensì esiste la sua idea.
La nuova rubrica che racconta i miei fatti privati è di pessimo gusto. La mia vita lascia battute di barzellette, linee di caricatura. Non sono più una ragazza.
La mia anima e il mio specchio si tingono di un blu potente, uguale a quello dell'Angelo Azzurro. Mi trovo nel mirino del pericolo, nel mirino dell'abisso.
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Pink and Blue
RomanceDetroit, Michigan, 2018. Helena Miller, un nome che cela abissi insospettabili di curiosità. Sono la classica ragazza che ama scrivere e allo stesso tempo detesta ricevere le tracce dall'insegnante. Il motivo? È un limite alla libertà, creatività, s...