Capitolo 2: Il tuo valore (settima parte)

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Brancolo nei sentieri bui costellati da piccole luci e abbondante colore. È la metafora della vita? Il positivo contrasta il negativo?

La costruzione imponente della fedeltà eterna crolla miseramente ai miei occhi. Combatto contro il senso di inquietudine come i grandi poeti.

Troverò la vera patria, la speranza è l'ultima a morire. Camminare è un toccasana necessario per schiarirsi le idee. Fotogrammi vividi, lampanti, scenografici diventano sbiaditi.

Il menefreghismo modifica l'importanza dell'accaduto. Non sottovaluto la delusione, la pericolosità di quelle due traditrici, ma in fondo poteva andare peggio.

L'obiettivo del tragitto infinito è di dimenticare. Salvo ciò che resta dalle macerie. Non m'importa del domani. Dovrei perdonare per vivere leggera. Ci penserò, forse.

Mi serve trastullarmi e tuffarmi nella distrazione. Le lacrime sottili smettono di infastidirmi. Un concentrato di gente, musica, allegria si manifesta all'improvviso. Questo bar molto raffinato dal nome Rainbow fa al caso mio. Una folla di uomini, donne, ragazzi, ragazze occupa il marciapiede. È possibile che devo praticare contorsionismo per passare?

Barcollo davanti un signore giovane sulla quarantina. Inquadro attentamente i dati fisici. È di bell'aspetto, alto più di 1.80 cm. La pelle olivastra, i capelli neri e la barba compongono un connubio curioso. La mano stringe una sigaretta elettronica. Sembra gentile e accomodante.
"Scusi, sa il motivo di quest'affluenza?".
Le sensazioni non ingannano.
"Tra poco suonerà per la prima volta un trio talentuoso di giovani musiciste. La notizia gira da parecchi giorni. Le conosco di persona da molto, dato che sono il proprietario del locale. Mi chiamo Elis Persson".
Un concerto? Giovani musiciste? È una notizia strabiliante! Recupero definitivamente il buon umore. Sorrido, illuminando il mio cuore scoppiettante di curiosità.
"Mi accomodo dentro prima che qualcuno mi soffi il posto".

Schizzo come un razzo, occupo la prima sedia disponibile. Il trambusto generale consente di notare pochi dettagli. Ad ogni modo questo posto è magico. Pubblico un post su Instagram. Nel mio diario virtuale voglio bloccare tutti i momenti fantastici.

Aggiorno Douglas sulle ultime novità. Mi avrebbe tenuto volentieri compagnia, ma deve prendersi cura della sorella più piccola. Non appena ci incontriamo gli salterò al collo. Non sono sola, non lo sarò mai. È una roccia, la meta c'è ancora. Con poche battute regala sempre più grinta.

Che serata travolgente! Mi sento osservata da occhioni felici e soddisfatti. Generalmente odio essere fissata. Sono a mio agio per le intenzioni buone percepite. Concentro l'attenzione sul signor Elis, che presenta il gruppo.

Sgrano gli occhi, spalanco la bocca. Un sentimento di trionfo splendente scuote, scioglie, rabbrividisce. Firyal è qui. Non me la farò scappare. È lei a spogliarmi dolcemente con lo sguardo. Il sorrisetto mi frega. Avverto una connessione inspiegabile e innegabile da entrambe le parti. Nel mio corpo si urla, si ansima, si gode, si gioisce. Mangio le unghie in preda al nervosismo.

Cominciano con "Another one bites the dust" dei Queen. La voce di Èdith è favolosa.

Mi delizia anche l'ultima canzone: "Californication" dei Red Hot Chili Peppers.

Il piacere dei sensi nasce in pochissimi minuti e si espande per il tempo restante. Mi unisco agli applausi fragorosi.

La batterista si sposta con sicurezza fra i tavoli, avvampo. Le gambe tremano. Scambia poche parole con Melody. Mi mordo il labbro, quanto vorrei trascinarla via con me. L'osservo. È anche una barista. Non smetto di guardarla, non riesco.

La bassista mi raggiunge. Sorrido distratta. Mi apro subito. È un evento raro. Apprezzo l'estroversione e l'educazione. Conversiamo come amiche di vecchia data. Distruggo la monotonia, ordino una Red Velvet. Non ho scuse per nascondere il mio interesse, non lo camuffo. Litigo spesso con quelli poco seri.

È mancanza di rispetto all'amore, la forza purificatrice e salvatrice. L'amore è un regalo. Mi smarrisco nel verde natura delle sue iridi. Il mistero che aleggia è eccitante.

Il dialogo s'interrompe con l'arrivo di Elis. Porta via con sé la ragazza. Li vedo bene assieme. Mi perdo nella fantasia.

"La mangiamo insieme?".
Sobbalzo. La mia bionda è seduta al tavolo con la fetta di torta e due forchette. Ho le allucinazioni?
"No, sei perfettamente lucida".
Non posso crederci. Come fa a leggere nella mente? Ridiamo contemporaneamente.
"Sono d'accordo. Mangiamola insieme".
Studio i capelli, l'anatomia, il carattere. Non mi rendo conto di nulla. Mi godo l'istante. La tachicardia è inarrestabile. Siamo due scolarette contente. Dispone di un senso dell'umorismo sbalorditivo.

Sto perdendo la testa, la voglio. È la sorpresa della vita. Resetta il precedente. L'equilibrio si ripristina. Ci seguiamo su tutti i social, siamo emozionatissime.

La dolcezza si combina con il sarcasmo, l'innocenza si mescola con la malizia. Siamo i due opposti combacianti. Mi rispetta, non dice niente di sbagliato. Scavalca il gradino dei silenzi insopportabili.

Il mezzo, il dopo, i se, i ma non li registro. La mente è ferma alle sue parole, alle sue labbra sulla guancia: "finalmente ti ho trovata".

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