Capitolo 7: I raggi della speranza (prima parte)

34 12 25
                                    

I raggi del sole sono linee infinite che giocano con il cuore delle emozioni, che palpitano nell'involucro della bellezza, incorporandosi nella rilucente chioma di Firyal. Quant'è affascinante la speranza?

Io e lei recuperiamo gli ultimi giorni intrisi di dispiacere. Il calore della felicità supera i bordi. Non servono più le folte pellicce che riparano dal freddo.

La coppia è metafora di sacrificio. Non si intende nel senso di oppressione, di seccatura, di costrizione. È una prova di maturità che non tutti sono abili a svolgere. Perché noi due rientriamo nella metafora? La nostra vittoria è riuscire a condividere volontariamente scorci privati senza pretesa alcuna. È una molla istantanea, automatica, naturale. Il rispetto dei tempi e l'obbligo della semplicità è un dono pregiato.

È bello il modo in cui ci aiutiamo, ci soccorriamo, ci inchiniamo all'umiltà dell'umanità. Sono lieta che abbia accettato il mio invito, consistente in una candida passeggiata mattutina. È mio compito distrarla e scacciare i discorsi sdolcinati.

Sorrido mentre nuoto nei pensieri, ondeggio nella distrazione. Cammino e scruto il ritmo dei suoi capelli, che rimandano alla morbidezza delle nuvole.

Li smuovo per giocare e per studiare una reazione. Ride fin troppo divertita. Prende gusto a ricambiare le mie gesta. Siamo il riflesso della reciprocità. La mia vita è una poesia, è una rima baciata, è una figura retorica, è un pozzo di spensieratezza. Ci amalgamiamo l'una all'altra, prego di sopravvivere così.

Ogni suo singolo gesto guida verso un piacevole stordimento. Si morde il labbro, il rosso si appropria delle guance, l'espressione discola si soppianta con uno sguardo tenero. Mi afferra la mano. Lì smetto di essere lucida, adagiandomi nell'incanto. Le stesse sensazioni avvertite nel sogno ritornano nella realtà. Anche per lei è così. Non mi serve chiederlo. L'amore risponde con il cuore.

Chi non ci conosce ci scambia per migliori amiche e sorelle. Eppure, nonostante il pubblico si sbagli di grosso, capta correttamente l'essenza della complicità.

Il Rainbow è il nostro rifugio. I pochi clienti sparpagliati rendono ancora più appartata l'atmosfera. Le fette di dolce sottolineano l'appetito di conoscenza.
"So che non lavori qui tutti i giorni. Mi piace la tua scelta di metterti in gioco, di differenziarti dai nostri coetanei? Che cosa ti ha spinto a farlo?"
"In verità la mia famiglia non ha problemi a livello economico. Stiamo molto bene, ma è un dettaglio che io reputo inutile da ostentare. Non sperperiamo denaro in cose futili, né ci abbandoniamo al consumismo. Ciò che mi preme è lavorare sull'indipendenza, capire il concetto di fatica, guadagnarmi con sudore le cose. Voglio rendere orgogliosa i miei genitori"

Scommetto tutti i dollari in tasca che adesso ho l'espressione di un pesce lesso. Come si fa non amarla? Più il tempo passa e più mi perdo per l'eloquenza. Mi congratulo per la scelta ed espongo le mie tesi a riguardo.
"E poi voglio rendere orgogliosa anche te" sussurra sfacciata.
Oggi gareggiamo a chi arrossisce dalla testa ai piedi. Apprendo la schiettezza, la verità. Non è nelle sue corde nascondersi.

Siamo uguali nella diversità, due anime complementari progettate dall'architetto del destino. Perfino nei gusti musicali siamo ai poli opposti, eppure continuiamo a condividere similitudini. Le porgo le cuffie. Ascoltiamo insieme una delle mie canzoni preferite, che è "Cake" di Melanie Martinez.

La dolcezza della voce, la potenza crescente del canto, la divisione fra fragilità e robustezza è la mia sintesi. Molti credono che io sia una fetta di torta da poter gettare e dimenticare. Riprendo quello che è mio e mi rispetto. Soltanto una apprezza i miei ingredienti ed è la ragazza al mio fianco.

Lo stupore scrolla per intero la playlist, un concentrato di pop, elettropop, pop alternativo, indie pop, rock alternativo. In più mi incuriosisce l'artista eccentrica. Da poco ne ho scoperto la bisessualità dichiarata.

Non preferisce questi generi, ma mi scioglie l'apertura nei suoi riguardi. Non lo giudica ed è come se fosse disponibile a familiarizzarci. D'altronde la musica è forma di intesa, un portale che spiega l'indole.

Ora è il suo turno con "Smoke on the water" dei Deep Purple.

Il rock è il suo secondo nome. La rivedo in ogni verso, pentagramma, ritornello. Nel frattempo che si adagia, io mi agito. È incredibile come la musica non sia solo simbolo d'identità, ma anche di fuga. È il treno che esplora le camaleontiche capitali.

Ci catapultiamo nel reale, smettendo di canticchiare. Ci sorridiamo nel medesimo istante. Se l'avessimo programmato, non sarebbe calzato a pennello.
Viaggia fra i membri della mia famiglia per poi solcare la scrittura.
"Da quanto scrivi?"
"Non ho mai scritto storie. Adesso mi sto cimentando con il blog, però non nascondo che mi piacerebbe stendere un romanzo in futuro. Non ho fretta. Seminare parole è una terapia anche per distrarmi dai miei genitori. I volti sono dietro le troppe banconote. La seconda scappatoia è badare ad Austin" concludo radiosa.

Il rapporto con i rispettivi fratelli fa da cerniera a una sia innocente richiesta. Devo scriverle su un biglietto le mie sensazioni in merito al nostro rapporto nel remoto venturo. Scopro che istituisce la scatola di Helena, la mia scatola, conservando ciò che più mi caratterizza.
"Scrivere è un modo per intrappolarci e non evadere" conclude.

Estraggo un piccolo foglio e una simpatica penna con il pompon violetto. Rilascio la profondità di cui sono capace. Mi apro senza filtri, legando ulteriormente con la sincerità. Libero la creatività per bloccarla nel suo forziere. Mi sento osservata, alzo gli occhi. Scoppia a ridere per il mio strumento di lavoro.
"È così innocente questo batuffolo di lana"
"Prendi esempio da lui" rispondo fiera.

Il sarcasmo si nasconde. La serietà è l'ammirazione leggono le mie righe. Mi accarezza il dorso della mano, soffermandosi sull'ultima frase, fronteggiando le sue pupille con le mie.

"Le promesse, che siano stabili o passeggere, si sposano con l'anulare sinistro. Non serve affidarmi alla sorte. Un moto invincibile ha indicato te come vena che collega al cuore fin dalla nascita"

Pink and BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora