Il presagio di essere giudicata, osservata, analizzata, derisa diventa una paranoia inquietante. Mi guida subdola verso le strade dell'abbandono. Serpeggiano molteplici componendo la pericolosa città di Detroit.
Ignoro sempre il fatto che vivo in una delle città con il più alto tasso di criminalità. Certe classifiche non le comprendo. La natura della persona non cambia a seconda della nazionalità. Il bene, il male, la bontà, l'avidità risiedono stabili ovunque.
Non posso negare che l'America abbia scritto la storia con il sangue, ma gli altri popoli non sono creature beate.
Per uno scrittore l'incubo peggiore è il blocco durante la stesura. Ma cosa succederebbe se si sperimentasse il blocco della vita?
L'allegria, la felicità, la speranza, la cooperazione si bloccano in una statua di marmo compatta. Invece, le piaghe dell'universo assumono corpo e anima. Corrono, saltano, camminano, ballano, uccidono sul prato degli innocenti.
I buoni si paralizzano nella colla del tempo e dell'oblio, i cattivi proseguono nella gloria del trionfo d'oro.
Mi volto indietro. Metaforicamente, saluto i miei compagni di viaggio. Renderò giustizia a tutti e a me stessa. Non mi arrendo, non mi arrenderò. Non lascio campo libero. Se vogliono distruggermi, ingegnerò tranelli da superare.
Quanto vorrei che fosse tutto un gioco, uno scherzo, un fatto da sottovalutare. Non so cosa si nasconde dietro le spalle.
Odo voci lontane e confuse, il cui rumore si fonde con schiamazzi incomprensibili.
Il silenzio è l'impiccagione delle risposte.
Le urla proliferano aiuto, angoscia, disperazione. Colori scuri, cupi, ombrosi, mal sfumati inquinano la vista.
La violenza è inaudita e illegale. Peccato che al giorno d'oggi la giustizia non fa il suo corso.
Non è una critica al duro lavoro di magistrati e forze dell'ordine. Le punizioni non cambiano l'anima, non restituiscono la vita e il dolce avvenire del domani. Aggiusta solo la parte più superficiale.
Perché sento le urla dell'allarme espandersi incessantemente? Perché il presagio strilla con vigore?
Scatto di nuovo. Non c'è nulla di diverso, di nuovo, di strano.
Penso davvero ciò che dico? Assolutamente no. Io non guardo mai l'apparenza. Il mio occhio nasce per vedere l'impensabile.
L'insidia è un fantasma acquattato. Quelli che credono all'immensità capiscono cosa intendo.
Bere o affogare? Scappare o restare?Vivere o morire?
Bevo l'intruglio della sorte, affogando i vecchi dolori. Scappo dal passato, restando stabile nelle mie convinzioni. Vivo ciò che mi è assegnato, muoio afflitta da mille colpi.
Il destino calibra il susseguirsi incontrollabile di eventi.
Casa mia da sempre vicina ora è inarrivabile. I troppi pensieri indeboliscono le forze e rallentano il passo.
L'inquietudine del presagio distorce il paesaggio. Il sole è asfissiante, insopportabile, snervante. Una cappa calda intrappola come gabbie per topi.
Mi sembra di essere l'omino di un videogioco fermo all'ennesimo ed estenuante livello.
Qual è il segreto per avanzare e finire la partita?
Un gatto sta per essere investito dalla ferocità di un'automobile. Spalanco gli occhi. Per fortuna il micio scappa dalle ruote, il suo corpicino è salvo. Salta in braccio alla padroncina, una deliziosa bambina delle scuole elementari.
Fisso stordita la scena. Mi avvicino debolmente a lei. Gli occhi lucidi ritrovano quiete, la piccola abbraccia l'animale domestico. Smette di singhiozzare spavento. Mi accerto che stia bene, accarezzo la testa. Ci spostiamo davanti la sua abitazione.
Questa parentesi genuina è una ventata d'aria fresca, l'ebbrezza della vittoria.
I bambini salvano.
La tranquillizzo e gioco con il felino. Preferisco i cani, ma ammetto che Orange è un'eccezione. Il nome è in onore al colore del pelo. Mi saluta con la manina, per poi trasformarsi in un puntino lontano.
Uno schiaffo sulla nuca mi spedisce a terra. L'umiliazione è lancinante per la carne e mortifica il cuore.
I nemici individuano subito il bersaglio. Seth e George, i surrogati di Jake, vengono a importunarmi. L'oppressione piomba leggera nella sua pesantezza.
"Le femminucce non devono vagare da sole. Sei una sprovveduta" sibila Seth.
"Neanche gli avanzi di galera dovrebbero farlo".Una sberla più violenta rimbomba sulla guancia, mettendomi letteralmente a tappeto. Le lacrime minacciano di scendere, ma io le trattengo. George replica il medesimo gesto.
"Miller, questo è per quello che mi hai qualche giorno fa"
Setacciano lo zaino in cerca di soldi da rubarmi. La volante della polizia, che sfreccia velocissima, li spaventa. Sgomma e parcheggia poco distante.
Rispondo con sfida.
"Avete intenzione di lasciarmi stare o devo urlare e attirare l'attenzione delle guardie?".
Se potessero strozzarmi, lo farebbero senza esitazione.
Prima di andarsene, mi spaccano il cellulare in mille pezzi. Il cielo ha voluto che io acquistassi un nuovo modello tramite Internet la settimana scorsa. L'arrivo è previsto oggi.
Fisso i pezzi sparpagliati. Minacciano di ridurmi esattamente così, ringhiando odio.La partita è appena iniziata.
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Pink and Blue
RomanceDetroit, Michigan, 2018. Helena Miller, un nome che cela abissi insospettabili di curiosità. Sono la classica ragazza che ama scrivere e allo stesso tempo detesta ricevere le tracce dall'insegnante. Il motivo? È un limite alla libertà, creatività, s...