Capitolo 4: Due lati della stessa medaglia (seconda parte)

71 27 55
                                    

Quante volte durante la visione di un film si assiste al ritorno in scena di chi è scomparso e finito nel baratro della dimenticanza? Fin troppe volte. Si susseguono lacrime, stupore, amaro in bocca. Ce n'è per tutti i gusti.

Addio ai saluti commoventi, i falsi convenevoli, i sorrisi inutili. La vita non è la commedia dal finale scontato. È inutile mascherare l'errore, il dolore. Quello che è accaduto non si potrà aggiustare. Da questo punto di vista il passato stabilisce parecchi vincoli.

Non si vedono da due o tre anni. Che senso ha portare il conto di ciò che demolisce il fragile cuore? Il sottile velo della routine distacca dai pensieri e crea vuoti di memoria. Ricordi, tempo, matematica sono le componenti di una condizione snervante e complicata: la coscienza.

Come si fa a quantificare l'angoscia, l'assenza, la freddezza, la paura, il terrore, la noia? I sentimenti non sono i membri di un'equazione, la sensibilità non è un risultato scientifico.

Non è da lei nascondere la testa sotto la sabbia. È a conoscenza del fatto che sarebbe piombato nella sua adolescenza. È proprio vero che è più facile ignorare che affrontare il pericolo.

Non abusa del breve tempo. L'abilità dell'uomo consiste nel calibrare il suo uso. Bisogna catturare l'attimo, coltivare le proprie passioni, migliorarsi, capire come funziona la società. La commiserazione, la rabbia, la frustrazione rubano questa polvere magica.

Affronta le emozioni parlandogli. Serra le labbra e lo invita a entrare. Non lo saluta, non lo abbraccia. Gli gira le spalle e lo accompagna nel soggiorno. C'è il gelo, ma il calore della sorpresa è vincente. Prende posto sulla sedia a testa bassa, Jacob posa delicatamente le mani sulle spalle. Un fratello e una sorella sono le facciate dello stesso oggetto.

Tuttavia, non sono simili. Nulla è uguale all'altro, anche se i dettagli suggeriscono il contrario. Incombe sempre una lieve o maggiore differenza, questo non sfugge alla visione attenta della mente.

"Che ci fai qua?".
Il ghiaccio delle parole paralizza ogni forma di letizia. Il ragazzo sospira conscio di aver procurato enormi danni a un'anima così delicata.
"Si è concluso il mio percorso in comunità. Sono ufficialmente fuori dal giro della droga".
Un piccolo sorriso amareggiato si disegna sul volto di Firyal.
"Di tuo rimane il corpo, la vera essenza è volata via".

Il dispiacere del giovane si acutizza in modo esponenziale. L'odio per sé stesso supera i confini di Detroit. L'acidità con cui è accolto è un calcio violento agli stinchi. Era una preadolescente in procinto di sbocciare. Il germoglio si sviluppa in un fantastico fiore ricco di spine. La difesa non ha prezzo.

La distanza arreca ulteriore problema. Le parole feriscono come coltelli affilati e bollenti. Si gira di scatto, si alza. Lo guarda diritto negli occhi.

Spera per lui che abbia buone intenzioni, che non la stia ingannando, che non sia uno scherzo di pessimo gusto. Di quelli ne ha subiti troppi. Vuole estirpare la rabbia e il rancore nei suoi riguardi, ma non sa da dove partire. È stata percorsa molta strada in compagnia del degrado. Sta per esplodere.

"A scuola va tutto bene?".
"Sì".
"Melody ed Édith sono ancora tue amiche?".
"Certo".
Preme il tasto dolente.
"Mamma e papà?".
Non risponde, non vale la pena disperdere fiato. Incrocia le braccia.

Si sente minacciata, la quiete s'incrina alla velocità della luce. China lo sguardo, non ha il coraggio di reggere il contatto visivo.

Le ripete l'identico quesito, risponde tagliente.
"Stanno benissimo".
"Sono felice di sentirtelo dire".
Lo fulmina come se fosse il suo peggior nemico, come se fosse l'assassino che sta per ucciderla.
"Non guardarmi con fare cattivo. Sto facendo di tutto per instaurare un dialogo pacifico, ma non mi concedi spazio".

Il tono si inasprisce, esige implicitamente la ragione. Jacob ignora l'audacia della sorella, la potenza con cui mette in riga i prepotenti.
"Vuoi parlare? Lo faremo come dico io".

Gli scontri verbali sono docce fredde, studi approfonditi sulla sensibilità. Prima i due si sostengono allegri e complici. Non c'è nessun momento in cui non stiano assieme. È un eroe, un cavaliere, un modello da seguire. Il compito del fratello maggiore è quello di accudire e guidare verso la scelta giusta. Effettivamente è successo. Nella testa di una bambina nulla li separa.

La società ospita clienti di tutti i tipi. Il contratto non esclude i malvagi. Un covo di trappole, egoismo, avidità, desiderio di guadagnare soldi illecitamente sono solo pochi esempi.

Si impiega un secolo per aggiustare, un secondo per disintegrare. Non è ingiusto? Purtroppo la regola basilare dell'esistenza non si modifica.

La storia non cambia. C'è un motivo se grida alle riflessione, se esorta a prestare attenzione. Certi finali restano immutati. Un migliore amico sbagliato e dosi di droga rovinano il mito leggendario.

Si allontanano i tempi dei giochi e degli abbracci per fare spazio alle sberle. L'aggressività brucia la città del bene.

I genitori attenti conoscono le note stonate del coro. Il mondo punta agli sbagli, gli adulti cercano di deviare il pericolo.

Perché l'aiuto viene sempre confuso per un tiro mancino?

La psiche è una dimensione contorta, ribalta la realtà in meno di un secondo. Ciò si verifica nei momenti più inaspettati. Jacob accede alla dipendenza, non c'è più nulla da fare. A scuola non combina niente, non aiuta in casa, spende i soldi dagli spacciatori, picchia i componenti della famiglia.

Il fondo si raggiunge in una sera di marzo. L'ingenuità e la purezza percepiscono in anticipo un guaio in arrivo. Si amplificano urla, urla, urla. Lo scorrere dei minuti le potenzia. Si affaccia nell'istante più cruento della lite. Il padre vola per le scale, la madre piange in preda al panico. La sua creatura minaccia di affogarla.

Il verde felice degli occhi di Firyal si riempie di lacrime trasparenti. Che paradosso. Il dolore procurato, che sgorga, non è invisibile come quel liquido. Presenta una sfumatura maledetta e orrenda.

Un'eternità dopo la mano spietata colpisce la guancia pallida. Uno strillo di dolore si diffonde per tutto l'appartamento. Povera piccola. Qualcosa si rompe definitivamente, sfociando nell'astratto.

Sono sconosciute le forze che aiutano la donna a evitare la morte, a salvare il marito, a chiamare aiuto. Un nucleo familiare si frantuma in mille pezzi.

A partire da quel momento la bambina disconosce il fratello. Assiste con preoccupazione alla guarigione dell'uomo, supporta la donna.

David risente ancora oggi di quella brutta caduta. Zoppica e in alcuni casi necessita di un sostegno. Non riesce a compiere lunghe passeggiate, rinuncia alla sua attività sportiva preferita: la corsa. Mentalmente non riporta il minimo danno. Nella sfortuna si stringe la mano alla fortuna inspiegabile.

"Ti spaventa questo film horror?".
"Non sai quanto".
"So meglio di te quanto sia inquietante questa storia. Ciò che fa rabbrividire è la cruda realtà".
Firyal fuma nervosamente una sigaretta.

Il cuore di Jacob si dilania alla vista della sorella fumatrice.
"Mi sono perso parecchie cose su di te" confessa dispiaciuto.
"Già" annuisce lei con il volto rigato dalle lacrime.

Rimediare è arte impossibile. Non esistono artisti e correnti da cui evincere suggerimenti. La stringe a sé. Scuse profonde e sincere escono dalla bocca colpevole.

La droga non è mai l'alternativa esatta, la fonte di invincibilità. È uno degli avversari più nocivi.

Si sfogano in un pianto liberatorio. Lui promette di dedicarsi alla responsabilità, lei intraprende il lungo e purificante percorso del perdono.

Pink and BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora