Capitolo 4: Due lati della stessa medaglia (quinta parte)

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Ophelia Robinson è una sostanza sconosciuta, che si confonde con particelle altrettanto minuscole.

Lei, dunque, chi è? È una ragazza di cui vale la pena commentare? Non coltiva passioni, sogni, speranze. Si limita a seguire i corsi scolastici, aggreggarsi a gruppetti di coetanee.

Il ricordo proviene da mille madri e padri diversi. Radici buone e malefiche si uniscono. Creano i ricordi, i dettagli, le stranezze, le peculiarità. L'originalità è un passaporto valido ovunque.

L'anima, seppur trasparente, è più concreta di ciò che sfiora il tatto. È colei che modella giganti, eroi, titani, demoni.

Accettare la propria inettitudine è un passo avanti. Sorride stordita. La ragazza che ha trattato male davanti a tutti è sparita nelle mura dell'incertezza.

Cattura gli sguardi dei presenti. Un accenno di orgoglio e soddisfazione balena sul viso. È notata da grandi e piccoli!

L'attenzione e i riflettori restaurano l'opera danneggiata. È stanca di indugiare nell'angolo, di assistere ai trionfi altrui.

L'assenza di personalità provoca enormi conseguenze. Il poker è un gioco che sfrutta un innocuo mazzetto di carte. Avidità, cattiveria, meschinità, istinto di accumulare denaro sono le qualità sottoposte a sollecitazione. Cosa succederebbe se si riportassero le sue regole con i sentimenti umani?

Sperperare denaro è cosa illecita, poiché si perde la concezione di valore e sacrificio. Tuttavia, il dilapidarsi di amore, affetto, stima, collaborazione è ancor più doloroso.

Helena non è mai stata sgarbata con lei, eppure nel cuore pulsa l'idea di provocare del male. Non sa spiegare il movente. La calamita per la ribellione, per la voga del momento semina terrore.

Le occhiate di Josephine e Cassandra gonfiano l'ego. Ha decisamente commesso l'azione giusta. D'altronde sussiste un motivo alla base della maleducazione.

L'odio non compare all'improvviso. Evidentemente la ragazza non merita perdono.

Chi sono gli altri per porgere l'altra guancia? Non sono tenuti a promulgare bontà.

Nel momento in cui un fratello o una sorella stringe un patto con la perfidia, uno spirito puro è trafitto da frecce perenni.

Le grida dei sofferenti echeggiano, rimbombano, appesantiscono il macigno della colpa.

La Giustizia è una donna che solleva fieramente la bilancia con lo scopo di distribuire equamente la pena. Dov'è? Per quali sentieri erra? Esiste o è la consolazione degli afflitti?

E se fosse il singolo il difensore di sé stesso?

Ciò che inganna appare come un rimedio, ciò che è corretto sembra un danno per l'umanità.

Passi pesanti, volti pericolosi, intenzioni oscure emanano un'aura inquietante, il preludio della tempesta. Squadra i nuovi soggetti: le ex migliori amiche di Helena e Jake. Poco più tardi si aggiungono Seth Ramirez, Michael Cook, George Howard.

Non crede ai propri occhi. Cosa ci fa George là in mezzo dopo il tradimento di cui si è macchiato?

Sorride riverente alle ragazze. Brama con accenno quasi patologico le approvazioni tanto agognate. La francese dalla lingua lingua chiarisce subito la situazione.
"Noi non saremo mai sorelle o compagne. Sono baggianate che si sentono nelle commedie squallide".
Cassandra sputa parole corrosive come l'acido.
"Se l'osservi bene è più che squallida. Lasciala fluttuare nei suoi sogni stupidi".

La vergogna piange a dirotto crogiolata nel rispetto mutilato.

Ophelia deglutisce a lungo. Quant'è dura la salita dei vincitori, non è così? Non è affatto nella posizione di rispondere a tono. Bere o affogare? I sottomessi sorseggiano la bevanda della schiavitù.

Le due compromettono il sistema, ma Jake è l'unico a incutere terrore con un solo passo.
"Silenzio".
Brivido, ansia, panico, spavento, pericolo.

Le pupille perverse tranciano la tranquillità. Il sole batte timido, il vento soffia sugli alberi vigorosamente. Anche la natura lo teme.

Quel corpo, quello scheletro, quell'essere nasconde tranelli mortali. I tre ragazzacci ridono per lo sgomento suscitato. Le cicatrici sulle guance simboleggiano passati violenti.
"Farai tutto quello che ti ordino".
"Perché proprio io?".
"Sei stata l'unica che si è messa contro quella stupida".
Squadra con sufficienza il corpo di Ophelia.
"Sono l'unico a conoscere il tuo segreto".

Indica il suo cellulare. I dispositivi sono assassini impudici. È meglio diffidare dalla sicurezza tecnologica. La delicatezza non è in salvo.
"Lasciami stare".
L'orco stringe veemente il collo esile della fanciulla.

In società uno comanda, l'altro subisce. È una legge naturale da non sovvertire.

Il ricatto è l'usura del tempo. Non le resta altro che servire, allearsi alla ciurma di bestie.

Questa volta è inutile sperare. La clessidra scandisce l'inizio inesorabile di catastrofi.

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