Capitolo 6: Battito d'ali (sesta parte)

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Firyal corre a perdifiato in casa Persson. Un breve e sintetico messaggio informa la dolce Helena circa la triste vicenda. Chiede esplicitamente aiuto o no? Il tutto si offusca nella nebbia del dolore, che sporca la lastra della lucidità.

La musicista bada a non disturbare la quiete di Édith. Accende silenziosamente la lampada sulla scrivania, che emana luce fioca. L'ordine domina nella mensola stracolma di dischi, nella bandiera arcobaleno dei transgender che sfoggia l'azzurro, il rosa e il bianco. Quella stoffa vale come il sogno più proibito, il desiderio più ambito. Se qualcuno non l'avesse capito, avrebbe provveduto lei.

Il frastuono delle rivoluzioni supera quello delle riforme.

È sospesa in un tenero riposo, apre gli occhi spinta da un incantesimo inspiegabile. Si dice che la mente umana percepisca la presenza di chi fissa il soggetto dormiente. Non mostra alcun fastidio, tesi sostenuta dal bellissimo sorriso sfoderato.

"Ragazze, siete venute anche voi a trovarmi! Non immaginate la mia gioia in questo momento. Mi dispiace non poter parlare a lungo con voi. Approfittiamo adesso dell'occasione per scambiarci un saluto".

Il plurale stordisce la bionda. Sostiene lo sguardo dell'amica, che emana brio evidente. Si volta di spalle. Sgrana gli occhi, la sorpresa le spegne il cervello.

Il destino è meraviglioso perfino nelle trombe d'aria.

La dolce Helena desidera con tutta sé stessa affiancare Édith e Firyal. Come si fa a restare impassibili davanti al dolore? È inumano, inaccettabile. La sofferenza che Jake tatua sulla pelle è pericolosa come una sanguisuga. L'istinto di aiutare, di offrire una parola di conforto non costa niente. Miller spiega che dopo aver letto il messaggio, si è movimentata subito.

Si espande leggiadra, muta, eterea. La pace delle sue azioni fa rumore quanto un'indiscrezione proveniente dal mondo dello spettacolo.

La vittima è al sicuro nel tepore delle coperte e nel calore delle due amiche. Ride, scherza, si apre, si mette a nudo. Acquista piano piano la solarità quotidiana. Che grinta, che determinazione, che creatura incantevole.
"Resterò a casa per qualche altro giorno. Voglio riprendermi e rilassarmi. Non mi serve la luna per sentirmi meglio. Voglio solo vedervi al mio fianco".
Il sonno le congeda dopo la profonda e toccante dichiarazione d'affetto.

La mano pallida di Firyal percorre minuziosamente la fronte, la testa. Una marcata ipnosi la stabilizza nella dispersione. Édith è salva, si è rifugiata nella sua camera. Perché continua a vederla come una statua di porcellana che si infrange o già disintegrata?

Perché le cose belle se ne vanno? O non lasciano nessuno? Perché la paura ritorna? È abituata a schiacciarla, sbeffeggiarla, svilirla. Ora l'instabilità scricchiola come il pavimento di una casa fatiscente.

La stanchezza si curva in un sorriso riconoscente e sincero. È vicina a un angelo dai poteri straordinari. Si perde negli occhi scuri, massaggiandosi le tempie.

Le persone possono condividere l'infinito. Soffrire è difficile non solo per la malcapitata, ma anche per chi la circonda. Non è un problema, ogni cosa si supera. Il problema sorge come una montagna invalicabile. Il tempo contribuisce a rimpicciolirla e neutralizzarla.

Adesso si è nella fase ardua: quella degli inizi, quella dell'accettazione. L'avvilimento cancella parole di rabbia, urla, insulti. Il dolore intacca la natura.

Il mignolo è stretto da quello di Helena. Tacere è la forma più acuta di strazio. Le parentesi dell'ansia raccoglie gli elaborati irrazionali, che al momento sembrano le sorti più probabili.
"Non ce la faccio più".
Helena accoglie immediatamente l'anima in pena fra le sue braccia.
"Ce la faremo insieme, te lo prometto".
Lacrime e singhiozzi l'abbandonano al petto gentile.
Il terrore smaschera una delle sue paure più schiaccianti.
"Ho troppa paura di perderti. Non andartene via. Lotta contro le avversità, ma resta con me".

Si incollano in un ritaglio sublime, affascinante, delizioso, tenero, fragile, morbido. Pink raccoglie i frammenti di Blue, separati dalla forza nociva della fobia. Costruisce un'opera d'arte con il liquido della commozione. Le bacia la testa, le accarezza la schiena.
"Me ne andrò solo quando il Sole si spegnerà e anche allora, nell'assenza di vita più totale, mi troverai".

Pink and BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora