Questa è la mia storia...
Ero seduta immobile sul divano con il libro di biologia tra le mani, la casa era completamente vuota ma per qualche ragione non era una novità e non ci prestavo più molta attenzione.
Il pendolo in legno sul fondo della stanza scoccava senza pietà ogni singolo secondo facendomi irritare ogni volta di più, alzai lo sguardo vedendo che segnava le 18.00 di sera passate, non potei non sbuffare rumorosamente prima di riportare lo sguardo alla pagina del libro.
Dov’era finito Chris?
D’un tratto sentii il rumore di una chiave dentro la serratura, uno.. due giri di chiave e la porta si aprì cigolando, mi morsi il labbro non appena sentii le voci degli AMICI di Chris, sapeva che li odiavo eppure non gli importava e continuava a portarli a casa come se niente fosse.
Una figura si fece strada illuminata dagli ultimi raggi di sole giallognoli e rossastri della giornata, un ragazzo alto e muscoloso dai capelli nero corvini e gli impenetrabili occhi blu entrò nel salotto a passo svelto, mio fratello.
Non feci in tempo a parlare che dietro di lui uno alla volta apparvero quei due suoi amici che passavano tutte le loro giornate in giro con Chris.
Uno si chiamava Chaz, aveva la carnagione olivastra, occhi leggermente a mandorla con delle iridi nere e dei capelli ricciolini del medesimo colore.
L’altro si chiamava Justin ma nella mia mente corrispondeva all’incubo.
Era alto, muscoloso e con le braccia piene di tatuaggi, il ciuffo color grano alto e degli occhi color nocciola da far girare la testa. Tuttavia per me lui non era tutto questo, per lui era solo l’incubo ma non un incubo qualsiasi,
il mio incubo.
Lottava ad INCONTRI illegali di box e Chris e Chaz lo coprivano, non sapevo bene quale ruolo avessero ma ad ogni incontro rimanevano sul bordo del ring come fossero i suoi allenatori.
Non mi portavano mai a vedere gli incontri, ne vidi appena un paio ma Justin diceva che lo distraevo e che una volta aveva rischiato di perdere solo per la mia presenza, patetico.
Tuttavia per quanto sciocco fosse Chris gli diede ragione e non mi portò più via con loro, non che la cosa mi dispiacesse certo ma il fatto di essere considerata un intralcio, un errore e un peso non da parte di Justin bensì da parte di mio fratello aveva il dolore di una fucilata al petto.
“Ehi pulce preparaci qualcosa da mangiare” la sua voce così fastidiosa e malvagia mi arrivò sino al cervello, corrugai la fronte spostando lo sguardo da mio fratello a lui.
“Non prendo ordini da te” sibilai appena chiudendo il libro sopra le mie ginocchia, fece un ghigno non appena vide Chris maledirmi con lo sguardo.
“A volte dovresti ascoltare tuo fratello sai?” deglutii alzandomi, non lo guardai per un secondo dritto negli occhi, sapevo che voleva dire avere paura di lui ma era più forte di me, non sarei mai riuscita a reggere il peso del suo sguardo.
“Te lo ripeto Bieber, non prendo ordini da te” ringhiai, mi si avvicinò a passo svelto con il suo solito sguardo truce e assassino di quand’era arrabbiato, mi afferrò il braccio tirandomi verso di lui malgrado tentassi di liberarmi.
“Non permetterti di parlarmi così è chiaro? Tu devi fare ciò che dico io”
“Non farò mai ciò che vuole un mostro” quelle parole mi uscirono dal mio profondo essere, non credevo nemmeno sarei mai riuscita a dirle.
Vidi la sua mano alzarsi in aria per poi colpirmi il volto e facendomi spostare all’indietro quasi facendomi cadere.
Mi si riavvicinò ancora e dovetti fare l’impossibile per non piangere, tuttavia vidi Chris avvicinarsi e posare una mano sulla spalla di Justin.
“Lasciala, non ne vale la pena” deglutii con forza sentendolo dire quelle parole, non si rendeva CONTO di quanto avessi bisogno di sentirmi apprezzata almeno da lui.
Justin mi lasciò dopo avermi guardato con odio, ricevetti un’occhiata assassina da quello che avrei dovuto definire mio fratello che mi urlava mentalmente di andarmene.
Mi passai le mani sudate sul tessuto dei jeans poi a capo chino me ne andai entrando in cucina, sentii gli occhi pizzicare non appena varcai la soglia della porta, mi passai una mano sul volto asciugandomi ma non feci in tempo che sentii dei passi dietro di me.
Mi voltai e vidi Chris appoggiato allo stipite della porta con la schiena e le braccia al petto, sospirai chiudendo per un istante gli occhi consapevole di ciò che mi avrebbe detto.
“Si può sapere che ti è passato per la testa?!” nel suo tono potevo sentire chiaramente quanto fosse irritato ma non me ne importava, l’unica che doveva essere irritata ero io.
“Dico, rispondere a Justin?!” continuò poi, sbuffai girandomi verso di lui.
“Si e allora? Sono stanca che mi tratti come uno zerbino, che si permetta anche solo di sfiorarmi quando gli pare e piace e tu che sei mio fratello dovresti capire!” urlai.
“Anche Justin è un fratello per me, non lo tradirei mai” alzai gli occhi al cielo sentendo le lacrime vicine al bagnarmi NUOVAMENTE le gote.
“E allora tradisci me?” alzò le spalle.
“Non ti difenderò un’altra volta Evelyn hai capito?!” sbottò, alzai le spalle incrociando le braccia al petto.
“Non l’hai mai fatto..” sussurrai guardando il pavimento, lo sentii imprecare contro di me prima di darmi le spalle e di andarsene tornando dagli altri.
Era così irritante, non bastava quell’essere orrendo che mi continuava a torturare ma anche mio fratello che si rifiutava di difendermi. Non mi pentivo però di aver risposto a Justin, noi ci odiavamo ma fino a quel giorno avevo sbagliato, fino al quel giorno mi ero fatta usare da lui come una stupida ma non sarebbe più successo.
Non gli avrei più permesso di torturarmi.
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I'm Danger (Justin Bieber)
FanfictionIspirato a una storia vera... Evelyn Smith, una ragazza semplice, timida anzi, timidissima. Tanto riservata e chiusa in se stessa da permettere a tutti di schiacciarla, tutti tra cui lui: il suo incubo più grande. Justin Bieber, il migliore amico di...