Capitolo 18

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Non era una situazione facile da descrivere, nemmeno i miei sentimenti in quel momento lo erano, ero così confusa, così presa alla sprovvista. In un certo senso sapevo che Justin era "possessivo" nei miei confronti - per ragioni abbastanza sconosciute ad entrambi a dire la verità - ma mai avrei pensato potesse esserlo tanto, insomma, lui era Justin Bieber, lui era il mio incubo, lui era quel ragazzo che per anni non mi aveva mai calcolato se non per insultarmi o darmi ordini.

Dean mi guardò un'ultima volta dopo la frase "assassina" che Justin gli aveva riservato, deglutii ancora una volta presa dall'ansia, pregavo con tutta me stessa, con tutte le mie forze che Dean non replicasse e si limitasse ad andarsene.

"Domattina ripartirò per New York" disse infilandosi lentamente le mani nelle tasche dei pantaloni, deglutii consapevole di dove volesse andare a parare, era un esperto nell'aggirare le ragazze, non per niente - da quello che sapevo - era il ragazzo più desiderato della prestigiosa Università di New York, da lui frequentata.

"Salutami tua madre ed anche Sofia" dissi cercando di sorridere. A dire il vero non avevo mai avuto un rapporto molto stretto con quella che era la sua famiglia ma mi sentivo quasi in dovere di farmi viva dopo tanto tempo, sua sorella infondo mi aveva sempre apprezzato in qualche modo, e lo stesso la madre.

"Sono sicuro che sarebbero felicissime di vederti.. lo so, forse è una proposta strana ma che ne diresti di venire a New York con me per qualche giorno?" deglutii.

Nei suoi occhi vedevo quella luce di speranza, una piccola stella luccicante dentro le sue iridi blu, aprii appena le labbra che sentii la stretta di Justin farsi più forte tanto da farmi male.

"In questo periodo proprio no.. vedi, ho gli esami fra poche settimane, non credo sia il caso che io prenda una vacanza. Non ora almeno" annuì semplicemente al suono delle mie parole, mi voltai verso Justin ancora incollato al mio corpo, incorciai i suoi occhi che lentamente si erano abbassati sino ad incontrare i miei.

"Mi fai male" sussurrai appena in modo impercettibile, dischiuse le labbra affrettandosi a diminuire la presa sulle mie anche, risi per un istante tornando poi a guardare Dean.

"D'accordo, allora ci vediamo.. se cambi idea io ci sono" disse alzando le spalle, sorrisi prima di annuire e lasciarlo finalmente passare, per poi osservarlo percorrere passo dopo passo, tutta la lunghezza del vialetto sino al portone.

Sospirai sistemandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, Justin mi lasciò finalmente andare passandosi una mano sulla nuca e rivolgendo uno sguardo d'intesa a Chaz.

"Noi andiamo, ci vediamo domani a scuola" disse poi tornando a guardami, annuii prima di sentire due calde e familiari - anche troppo - labbra, premere sulla mia fronte, chiusi gli occhi un secondo sospirando.

"Si, a domani" risposi annuendo, si staccò poco dopo prima d' imboccare il vialetto e di sparire pochi istanti dopo a bordo della sua auto nera, anch'essa conosciuta benissimo sia dal mio corpo che dalla mia mente.


Entrai in casa, salii in fretta le scale sorpassando la soglia della porta infilandomi una giacca posta appena sopra lo schienale della sedia della scrivania, non feci in tempo a chiudere la cerniera che Chris entrò nella stanza.

"Ehi" dissi appena, fece un cenno con il capo incrociando le braccia al petto, mi si avvicinò sfiorandomi il volto con il pollice accennando ad un sorriso.

Voleva sapere qualche cosa, ne ero certa.

"Sai che mi puoi dire qualsiasi cosa, vero?" deglutii.

"Vero Evelyn?" ripetè dopo pochi secondi non ottenendo alcuna risposta da parte mia, mi passai una mano sulla coscia prima di annuire.

"Bene.. allora, che sta succedendo?" chiese, corrugai la fronte non capendo cosa volesse sentirmi dire, a cosa puntasse.

I'm Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora