capitolo 32

9K 317 13
                                    

In poche decine di minuti, quello che inizialmente era uno stabile deserto, si riempì di decine e decine di persone, o per meglio dire di ragazzi e ragazze dai quindici ai venticinque anni. Non c'era una sola gradinata libera, il pubblico sembrava compresso, le persone cercavano di occupare il minor spazio possibile per far spazio ad altre che arrivate all'ultimo, non riuscivano a trovare posto. Io me ne stavo sotto il ring, ad aspettare che l'incontro iniziasse con Chaz e Chris, che ci aveva raggiunto solo da qualche minuto con la scusante di aver trovato un amico di vecchia data con cui palrare. Io ero certa avesse trovato una ragazza da rimorchiare, ma mi limitai ad annuire facendo finta di credergli. Pensavo ancora alle parole di Justin, ero curiosa di vedere a cosa avrei assistito o addirittura partecipato quella volta. Un ragazzo dalla barba incolta sui venticinque anni salì al centro del ring con un grande megafono bianco fra le mani offertogli da una ragazza più o meno della sua età, seduta sul bordo della piattaforma.
"Buonasera a tutti! Questa sera, Chicago assisterà allo scontro che tutti aspettiamo da settimane ormai" urlò alzando una mano al cielo coinvolgendo tutti a seguirlo. "Questa sera, il campione in carica della città affronterà il pugile che sta distruggendo tutti, in tutta l'America e soprattutto numero uno di Los Angeles, buona serata e mi raccomando, scommettete!" terminò il discorso tornando con i piedi per terra. La ragazza di prima gli prese il microfono dalle mani e salì lei in mezzo al ring. Non era una di quelle tipe provocanti presenti a dozzine sugli spalti, indossava dei semplici shorts bianchi, una canotta verde ed una fascia che le teneva indietro i capelli del medesimo colore. Mi voltai verso Chris e notai che la osservava interessato e molto, il che mi fece sorridere. Sognavo che scegliesse una ragazza così piuttosto che una delle tante prostitute con il quale lo avevo sempre visto. La ragazza portò le labbra rosso fuoco al microfono ed iniziò a parlare.
"Presto entrambi i lottatori eseguiranno il rito del nostro stabile e della nostra città con una dama scelta da loro, potrebbe essere una di voi care signorine" sorrise furba indicando ogni tanto qualche ragazza fra il pubblico, la quale subito si emozionava portandosi le mani al volto accaldato.
Justin salì in sincronia ad un altro ragazzo su una delle due pedane poste alle due estremità del ring. Entrambi erano a torso nudo, madito di quell'olio che avevo sentito dire mettessero i lottatori prima di un incontro. I capelli scuri dell'altro ragazzo risaltavano illuminati dalle luci dello stabile mentre per quel che mi rigarda, Justin risaltava in tutta la sua figura. Dio, se era sexy in quelle condizioni.
"Allora ragazzi, tra pochi minuti dovrete scegliere una ragazza per il rito di iniziazione degli incontri di boxe di Chicago. Cosa dovranno fare? Molto semplice, il rito consiste in una toccata al lato B della signorina" la ragazza ridacchiò sotto i fischi allettati dei ragazzi e ai gridolini speranzosi delle ragazze. "Inoltre, si proseguirà con un bacio sul collo e con il fatidico e famoso non solo qui a Chicago, bacio porta fortuna" concluse. Tutti applaudirono compresi io e i ragazzi. La ragazza si avvicinò all'altro ragazzo.
"Allora, campione.. chi è la fortunata?" chiese. Il ragazzo dai capelli neri si portò una mano al mento ridacchiando, guardò sugli spalti e prese il megafono tra le mani.
"Considerando che non ho una ragazza, non credo ci sia nulla di male nello scegliere qualcuna tra queste bellezze" disse. Un coro di approvazione e di mani che si alzarono assalì l'intero edificio. "Lei!" urlò. Il suo dito indice venne seguito dagli occhi di tutti, potei scorgere una ragazza dai capelli rossi lunghi fino alle spalle, la guardai bene solo quando estasiata raggiunse il ring. Era decisamente più provocante della ragazza di prima e come immaginavo Chris, ne venne attratto decisamente di più. La ragazza indossava una minigonna nera ed un top cortissimo che le ricopriva solo il seno.
"Bene, ora tocca allo sfidante" proseguì la mora avvicinandosi con il megafono a Justin. Lui ridacchiò prendendolo fra le mani.
"Beh io mi dispiace deludere queste bellezze, ma ho una ragazza" disse. Le urla delle ragazze si bloccarono di colpo e seguirono solo dei lamenti di disperazione per le speranze infrante.
"Cavolo, Justin le hai distrutte decisamente. Volevano tutte essere scelte da te" lo schernì la ragazza ridacchiando. Justin ricambiò prima di volarsi nella nostra direzione. Chaz mi spinse con una mano verso di lui, salii due gradini sino ad afferrare la mano di Justin e di affiancarlo sulla pedana.
"Bene, al tre può iniziare il rito di iniziazione" disse la ragazza battendo le mani due volte.
"Uno.. due.. tre!" urlò. Justin sorrise prendendomi i fianchi, non ero agitata, infondo era il mio ragazzo ma la presenza di tutte quelle persone mi faceva venire i brividi.
"Non mi avevi detto nulla riguardo a quest'usanza" sussurrai ad un nulla dalle sue labbra. Justin ridacchiò portando una mano sul mio lato B ed accarezzandolo lentamente.
"Sorpresa, principessa" alzai gli occhi al cielo nello stesso momento in cui le labbra di Justin si avventarono sul mio collo lasciandomi una scia di baci e qualche piccolo morso qua e la. Portai le braccia attorno al suo collo tirandogli le punte dei capelli ogni qualvolta si soffermasse più del dovuto sulla solita zona di pelle. Si distaccò sorridendomi portandomi una mano sulla guancia ed avvicinandomi il volto al suo.
"Sei bellissima questa sera, sai?" sussurrò contro le mie labbra. Sorrisi di rimando.
"Grazie, posso dire che la cosa è reciproca" sorrise facendo incontrare le nostre labbra. Picchiettò la lingua contro il mio labbro inferiore facendomi dischiudere le labbra e furbamente, immettendo la lingua nella mia bocca facendomi gemere. Passò com'era solito fare la mani sui miei fianchi accarezzandomi la schiena, mentre le mie braccia si reggevano sulle sue spalle.
"Direi che il rito è riuscito a meraviglia, può iniziare il combattimento, Tom" disse la ragazza al microfono. Il ragazzo di prima, Tom, salì nuovamente sul ring accompagnando la ragazza dell'avversario di Justin sino al fondo delle gradinate.
"Stendilo" soffiai contro le labbra di Justin. Lui annuì dandomi un piccolo bacio a stampo prima di lasciarmi andare.
Tornai in fretta da Chris il quale mi portò subito un braccio attorno alle spalle.
"Justin ha quell'orribile abitudine di cambiare le tradizioni" disse lasciandomi un bacio sulla guancia.
"A che ti riferisci?" corrugai la fronte portandomi le braccia al petto.
"Era solo un bacio sul collo, il suo era più quello che immagino facciate in camera.." ridacchiò facendomi arrossire. "E quel bacio porta fortuna, beh, lo avevo immaginato senza lingua" allora fui io a ridacchiare e a tirargli un pugno sul braccio. "Smettila" sibilai trattenendo il più dell'imbarazzo.
Riportai lo sguardo sul ring, i due ragazzi si erano cosparsi le mani di polvere bianca ed avevano iniziato a camminare lungo il ring, si diedero la mano ed una sirena suonò di colpo facendo balzare Tom giù dal ring. L'incontro era iniziato.
Justin iniziò subito ad attaccare tirando un pugno in piena faccia al ragazzo, non lo ferì gravemente però, infatti lui si rifece subito scagliandogli vari pugni in successione, prima sull'addome e poi sulle spalle. Deglutii ma la presa salda di Chris mi fece tranquillizzare.
"Sta tranquilla, Justin sa quello che fa" mi disse Chaz. Annuii tornando a guardare il ring. Justin aveva ripreso ad attaccare ed iniziò a tirare un pugno dietro l'altro prima sul volto poi sul petto del ragazzo, facendolo sanguinare. Nonostante questo venne gettato a terra con quel tipo, di almeno 90Kg sopra. Rabbrividii. Justin girò la situazione mettendosi sopra di lui e scagliandogli vari pugni in volto, un'altra volta. Si alzarono nuovamete con il fiatone entrambi. Ripresero a combattere, un colpo ciascuno, dorso, spalle, volto, addome, in successione come fosse stata una catena. Justin caricò il colpo colpendolo dritto sullo zigomo e facendolo crollare contro le corde del ring. Il ragazzo si passò una mano fra i capelli cercando di reagire, ma Justin gli diede un altro pugno, un altro, un altro e un altro ancora. Il ragazzo crollò a terra sfinito.
"Uno.. due.. tre.." Tom contava, sembrava il tempo non passasse mai ed ogni qualvolta il ragazzo sembrava dare segni di vita il mio cuore aumentava il battito. ".. otto.. nove.. dieci! Bieber vince!" decretò alzando il braccio di Justin in aria. Quando la folla iniziò a inneggiare verso Justin, mi ricordai di respirare. Justin mi guardò strizzandomi l'occhio, Chris mi afferrò il polso e mi portò via dando varie pacche sulle spalle di Chaz.
"Dio, avremmo fatto una fortuna!" urlò estasiato. "Vado a prendere il denaro, tu va da Justin con lei!" ci urlò. Chaz annuì portandomi una mano dietro la schiena facendomi segno di seguirlo. Justin aveva lottato benissimo, da quel che avevo capito era andato anche meglio di quel che i ragazzi credevano. Percorremmo un lungo corridoio sino all'entrata dei soliti spogliatoi. Da una porta secondaria entrò Justin, corse verso di noi prendendomi per i fianchi e alzandomi da terra facnedomi girare un paio di volte.
"Sei il migliore porta fortuna del mondo!" disse poi baciandomi le labbra. Chaz lo strinse forte dandogli calorose pacche sulla schiena madita di sudore. Justin entrò nello spogliatoio pulendosi il petto con un asciugamano.
"Non vedo l'ora di farmi una doccia" gemette, ridacchiai lasciandogli un altro bacio sulle labbra.
"Non mi dispiaci tutto sudato, direi che il sudore ti dona" dissi mordendomi il labbro. Justin alzò gli occhi al cielo dandomi un pizzico sul braccio, ridacchiai allontanandomi mentre si infilava la maglietta.
"Chris è andato a ritirare i soldi, andiamo ad aspettarlo all'uscita" disse Chaz mettendosi il cellulare nella tasca, annuii uscendo dalla stanza e in pochi minuti ci ritrovammo fuori dallo stabile, fortunatamente, lontani dalla folla. Chris ci corse incontro con un pezzo di carta fra le mani.
"Questo assegno ragazzi, è la nostra fortuna" disse sventolandocelo davanti agli occhi. Justin ridacchiò afferrandolo e leggendolo, non appena lo guardai le mie pupille si dilatarono. Duemila dollari, aveva guadagnato duemila dollari.
"Oh mio Dio" le parole si bloccarono in gola, Chaz rimase con le labbra semi aperte, si lasciò andare solo ad un abbraccio verso Justin. Sorrisi da sola, ero incredula a pensare che un combattimento avesse fruttato tanto ai ragazzi. Prendemmo il primo taxi per tornare all'hotel, Chris si fermò al bar con Chaz mentre io e Justin ci dileguammo, dicendo loro che li avremmo raggiunti circa mezz'ora dopo.
Non appena entrammo in camera Justin si sfilò la maglietta sospirando, entrò in bagno e aprì l'acqua aspettando che ne uscisse di calda.
"Ehi, principessa?" attirò la mia attenzione. "Fai la doccia con me?" chiese innocentemente. Arrossi immediatamente finendo di sfilarmi le scarpe, lui voleva fare la doccia con me. Un brivido mi percorse la schiena, ero terribilmete imbarazzata. Lui mi aveva giù vista senza veli, ma non avevo mai fatto niente di tutto ciò con nessuno prima d'ora, nemmeno da piccola facevo il bagno con mio fratello ed ora, a diciotto anni Justin mi stava chiedendo di fare la doccia con lui. Justin sospirò chiudendo l'acqua e facendo qualche passo verso di me che ormai, gli avevo addirittura dato le spalle, senza il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Ev.." mormorò. Non risposi, Justin sospirò. Perchè avevo la sensazione che avremmo litigato?
"Non voglio che ti vergogni con me. Sono il tuo ragazzo, diamine, ti ho vista come nessun altro ha mai fatto" proseguì poi. Allora fui io a sospirare. "Cristo, Evelyn.." gemette attirando involontariamente la mia attenzione. "Ti amo, sei la mia vita" sembrava stesse iniziando una di quelle frasi tipiche da film, ma sapevo, che a suo modo l'avrebbe resa diversa e che quindi, inevitabilmete, mi sarei sciolta come tutte le volte. Volevo essere forte però.
"Non so che cosa darei pur di avere la certezza di passare tutta la mia vita con te. Voglio solo te, voglio solo che tu ti fida di me" disse esasperato. Sospirai passandomi le mani fra i capelli appena sciolti.
"Mi fido di te, dico sul serio. Solo, non ce la faccio insomma, non ho mai fatto l'amore con nessuno prima di farlo con te e nessuno mi ha mai vista o toccata come hai fatto tu"deglutii arrossendo ripensando alla nostra prima notte insieme. Justin annuì sospirando, fece ancora qualche passo verso di me e solo allora mi accorsi che la distanza fra le nostre labbra era minima. Forse ci sarebbe passata una foglia. Justin sorrise apparentemente senza motivo.
"Perchè sorridi adesso?"chiesi corrugando la fronte, alzò le spalle.
"Potrei dirti perchè sono con te ma la considero una frase scontata, non credi?" dichiarò alzando un sopracciglio. Annuii incurvando le labbra all'insù in un piccolo sorriso. Sapevo dove voleva andare a parare, ci conoscevamo alla perfezione ormai.
"Non mi piacciono le frasi costruite, lo sai" annuì passandomi una mano sulla guancia.
"Mi dispiace.." sussurrai. ".. ma mi ci vorrà del tempo e tu lo sai" sospirò prima di annuire.
"Voglio solo che tu ti fida di me"
"Mi fido, e lo sai. Ho solo bisogno di tempo per abituarmi ai tuoi occhi sul mio corpo" annuì nuovamente allora fui io a sospirare. Mi dannavo l'anima incolpandomi di non riuscire a lasciarmi andare ma volevo cambiare, volevo essere più forte, più istintiva.
"Voglio che tu mi renda forte" i suoi occhi curiosi incontrarono i miei, alzò un sopracciglio.
"Che intendi?" chiese.
"Voglio che sia tu ad insegnarmi ad essere forte insomma, voglio riuscire a fidarmi di te completamente con il tuo aiuto" sorrise passandomi un dita sul labbro inferiore. Deglutii, non avrei mai affrontato niente se non mi fossi buttata sin da quella sera.
"Allora, hai ancora voglia di fare questa doccia con me?" i suoi occhi si illuminarono ed un sorriso gli prese tutto il volto. Mi strinse i fianchi portandomi in bagno, aprì i getti d'acqua sfilandosi la cintura dei pantaloni. Presi fiato abbassandomi la zip del vestito, non appena rimasi in intimo - nonchè in reggiseno e slip di seta neri - i suoi occhi si soffermarono desiderosi sul mio corpo. Mi sentii terribilmente in soggezione, Justin lo capì così che mi portò le mani sui fianchi sorridendo.
"Sei bellissima, okay?" sorrisi annuendo e mi slacciai il gancio del reggiseno lasciando che i suoi occhi vedessero il mio seno che già una volta avevano addocchiato. Si sfilò i boxer facendomi vedere una seconda volta la sua intimità, rabbrividii e portai un dito sul bordo degli slip abbassandoli lentamente. Justin sorrise afferrandomi la mano, mi portò con se dentro la doccia e non appena l'acqua calda solcò il mio corpo mi sentii benissimo. I nostri petti di sfioravano, così come le nostre labbra, sotto l'acqua che appannava i vetri a contatto con i nostri respiri.
Justin prese il barattolo del sapone mettendosene un pò sul palmo della mano, iniziò ad accarezzarmi i fianchi, la schiena, il collo immettendo quello strato di sapone in ogni poro della mia pelle. Ne presi anche io massaggiando il suo petto e le sue spalle con i polpastrelli bagnati, ricchi di quella sostanza che profumava di menta. Le nostre labbra entrarono in contatto e presto, la mia schiena incontrò il vetro posteriore della doccia. Justin sorrise durante il bacio massaggiandomi i fianchi con le dita, gemeva ogni qualvolta volontariamente gli mordicchiavo il labbro inferiore. Ridacchiai riprendendo a baciarlo. Le nostre intimità entrarono in contatto e sentii la mia pulsare.
"Auguri, piccola" sussurrò Justin.
"Per quale motivo? Il mio compleanno è stato il mese scorso, non ricordi?" lui ridacchiò alle mia parole.
"Certo che lo ricordo ma esattamente 23 ore fa, abbiamo fatto l'amore per la prima volta assieme" arrossii alle sue parole sorridendomi come una scema e ogni secondo che passava la mia intimità, pulsava sempre di più.
"Beh, in questo caso, credo che domani sera dovrai rifarmi gli auguri allora" lui currugò la fronte senza smettere di accarezzarmi i fianchi.
"Perchè?" chiese baciandomi le labbra. Sorrisi.
"Perchè fra poco, credo faremmo l'amore per la nostra seconda volta" i suoi occhi si illuminarono e le sue labbra si avventarono sulle mie. Schiacciò i nostri petti in contatto urtando la sua erezione ormani evidente sempre più contro la mia intimità.
"Speravo lo dicessi" mi sussurrò avventandosi sul mio collo. Sorrisi passandogli le mani sul collo, tirandogli le punte dei capelli. Mi baciò il collo e si chinò sino ad arrivare con le labbra alla parte inferiore del mio ventre. Gemetti non appena sfiorò la mia intimità per poi passarci sopra le dita.
"Dio, smettila" ansimai conficcandogli le dita nella carne. Ridacchiò baciando la mia intimità pulsante al massimo.
"Sei bagnata, piccola. E non perchè siamo sotto la doccia" ridacchiò. Lo fulminai con lo sguardo senza avere la forza di rispondere, mentre con le dita e la lingua continuava a stuzzicare il mio clitoride.
"Ti prego non.." non riuscii a terminare la frase che mi penetrò con due dita, urlai inclinando al testa all'indietro mettendola in contatto con il vetro freddo. Uscì da me penetrandomi un'altra volta aggiungendo un dito, sorrise vedendo la mia reazione. Non durai molto, in pochi minuti un orgasmo mi travolse facendomi fremere. Justin sorrise soddisfatto tornando a baciarmi le labbra.
Decisi che per una volta, avrei condotto anche io il gioco. Sfiorai la sua intimità con le dita e deglutii al pensiero di ciò che ci avrei fatto volentieri.
"Fallo" fu come se mi lesse nella mente, mi guardò con occhi desiderosi e capii che il mio non era solo un mio desiderio personale, era un mio dovere nei suoi confronti.
Avvicinai le mie labbra alla sua intimità prima di baciarla, quando lo presi completamente fra le labbra una sensazione che non avevo mai provato mi assalì, i suoi gemiti non fecero altro che aumentare in me un desiderio, che non avevo mai provato prima e che onestamente, non credevo nemmeno esistesse.
"Ev.. sto per venire" ansimò accarezzandomi i capelli. Mi spostai mentre la sua sostanza finiva nel pavimento della doccia e in pochi secondi dritta nello scarico.
Justin mi accarezzò la schiena portandomi di nuovo ad aderire con la schiena al vetro posteriore, alzai una gamba attorno al suo fianco sinistro. Inclinò la testa verso destra baciandomi il collo e facendomi gemere, mi strinse i fianchi sentendo la mia reazione, quel piccolo posto stava diventado davvero stretto per tutto il piacere che ormai ci avvolgeva. Mi guardò negli occhi e con un colpo secco mi penetrò facendomi dischiudere le labbra. Incrociammo le nostre mani stringendole ogni secondo di più.
"Urla che mi ami" mormorò. Gemetti aprendo completamente gli occhi e notando, quanto stesse affogando quanto me nel piacere del momento.
"Urlalo, Evelyn, ne ho bisogno" ripetè, ma onestamente anche se non me lo avesse chiesto quello di urlarlo mi venne istintivo.
"Ti amo!" uscì senza sforzi dalle mie labbra. Sorrise baciandomele più e più volte. Spinse con più forza ancora dentro di me facendomi gemere dal piacere per quanto ancora fosse possibile. Portò le mani a premere contro il vetro della doccia per urtare con maggiore intensità.
"Dio, sei.. splendida, piccola" gemette. Ansimai inarcando il bacino contro il suo.
"Non farlo, è troppo eccitante" sentii ciò che disse, ma sentirlo gemere dopo quel mio movimento era troppo appagante così lo rifeci e di tutta risposta, Justin mi morse il labbro.
"Justin!" gridai non appena urtò più forte e sempre più in profondità. Non ci volle ancora molto, urtò con maggiore intensità per un paio di minuti. Mugugnò varie volte quanto mi amasse e quanto fossi estremamente eccitante in quel momento, gridai il suo nome nello stesso momento in cui venne dentro di me, io arrivai subito dopo. Mi prese in braccio dopo aver chiuso il getto d'acqua, mi portò sino al letto dove sfiniti ci mettemmo distesi a pancia in su.
"Doveva essere solo una doccia" dissi con il fiatone. Justin ridacchiò prendendomi con un braccio e stringendomi fra le braccia.
"Lo so, è stato molto meglio di una doccia" rispose baciandomi le labbra, il collo e la clavicola in successione. Sorrisi mordendomi il labbro e sfiorandogli i capelli completamente bagnati.
"Hai ancora voglia di andare dai ragazzi?" chiese, annuii dopo averci pensato qualche secondo e nonostante, fossi stremata.
"Scrivo a Chaz, gli dico che saremmo lì nel giro di una ventina di minuti" annuii guardandolo mentre prendeva il cellulare. Avevo ancora il respiro affannato ed il battito accelerato, ma nonostante ciò avevo voglia di andare a raggiungere i ragazzi al bar, mi sentii per un istante la versione femminile di Justin.

I'm Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora