LEGGETE IN FINE CAPITOLO.
Non appena aprii la porta il sorriso sul mio volto svanì, mamma e papà erano a casa.
"Evelyn.. cosa diamine ti è successo?!" urlò mia madre venendomi incontro.
Oh no.
Ecco, arrivavano sempre al momento sbagliato.
Ed ora cosa le avrei raccontato?
Deglutii pesantemente, un groppo di saliva mi si fermò alla gola quasi impedendomi di respirare, o per lo meno impedendomi di farlo con regolarità. Mi passai nervosamente le mani contro le cosce, i jeans erano ancora bagnati ed appiccicosi contro la mia pelle, la camicetta in alcune zone era quasi completamente asciutta ma di certo non potevo dire di essere presentabile.
Gli occhi di mia madre erano fissi su di me, le pupille azzurre dilatate, le labbra socchiuse, aspettava solo che parlassi ma non sapevo cosa dire, cercavo di trovare una qualsiasi scusante ma la verità è che non riuscivo a pensare anche solo a una frase credibile da dirle. A dire la verità ne lei ne mio padre sarebbero dovuti essere a casa a quell'ora, solitamente lavoravano ma ovviamente quasi a farlo apposta, erano rientrati prima del previsto.
"Io sono.." cercai di balbettare qualcosa ma dalle mia labbra non uscirono più di un paio di parole che un altro groppo m'impedì di continuare.
Alle spalle di mia madre, papà aspettava silenzioso di sentirmi parlare, gli occhi verdi, piccoli non si distaccavano un secondo dai miei, le labbra serrate in una linea retta e la solita camicia elegante che indossava sempre, appena rientrato dal lavoro.
Chris sembrava la sua fotocopia, le braccia conserte al petto, i capelli mossi dal vento che entrava dalla finestra e quegli odiosi, occhi implacabili che mi spezzavano. Se anche avessi mentito a mio padre e a mia madre, lui sarebbe stato a conoscenza della verità e sapevo che per qualche motivo non sarebbe stato zitto, del resto la verità era davvero scomoda.
"Allora?"
"Io sono.. stata al mare" sussurrai abbassando lo sguardo senza avere il coraggio di guardare anche solo uno di loro negli occhi.
"Con chi e perchè sei ridotta in questo stato?" domandò senza aspettare solo un secondo mia madre.
"Con un amico e per quel che mi riguarda, beh sono caduta dal molo, era scivoloso e ho perso l'equilibrio" alzai le spalle fingendo un innoquo sorriso e pregando con tutte le mie forze che almeno uno di loro mi credesse, battei le mani contro le cosce facendo qualche passo verso le scale.
"Ora se l'interrogatorio è finito andrei a sistemarmi" non li lasciai rispodere o solo commentare la cosa, mi affrettai a salire le scale e a chiudermi in camera, sospirai posando la schiena contro la porta.
Era andata meglio di come sarebbe potuta andare, infondo teoricamente mi avevano "creduto", ne papà ne mamma mi avevano posto qualche quesito al riguardo, certo non gliene avevo dato il tempo ma il solo fatto che non mi avessero frenato nel mio tragitto verso la mia stanza, si poteva considerare positivo.
Entrai in bagno prendendo un asciugamano pulito dal mobile, andai in doccia sfilandomi velocemente i vestiti, sentire l'acqua fredda a contatto con la mia pelle mi fece rabbrividire, ma allo stesso tempo sentire bene, ne avevo bisogno.
Mi lasciai cadere sulle spalle i capelli ancora bagnati, appena strizzati dall'asciugamano, m'infilai una maglietta verde e degli shorts di jeans, non appena uscii mi lasciai cadere contro il letto.
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I'm Danger (Justin Bieber)
FanfictionIspirato a una storia vera... Evelyn Smith, una ragazza semplice, timida anzi, timidissima. Tanto riservata e chiusa in se stessa da permettere a tutti di schiacciarla, tutti tra cui lui: il suo incubo più grande. Justin Bieber, il migliore amico di...