Epilogo

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SORPRESAAAA dopo tante richieste di un Danger 2 che purtroppo non ci sarà la scrittrice vi regalerà un epilogo..


Dire che nove mesi passarono presto sarebbe riduttivo. Volarono praticamente o per meglio dire, volarono quasi tutti. Il primo fu difficile, iniziai a soffrire di nausea, tanto che venni costretta da mia madre a restare a casa dalle lezioni. Justin dal canto suo invece sembrava aver deciso di frequentarle con più regolarità e lui e mio fratello - per quel che mi raccontavano- non avevano saltato avidamente la scuola per andare a bar o cose simili. Ma quei dannati combattimenti sembravano torturarlo. Ogni settimana ne aveva uno e per i primi quattro  mesi andai con lui ovviamente ma, dopo qualche tempo, la cosa si fece difficile e fui costretta ad aspettarlo a casa, con Hanna.

Hanna? Oh, lei e mio fratello ora  stanno insieme. Ero cosi contenta quando ce l'hanno detto da non crederci. Stavano davvero bene insieme.

Ed eccoci li, dopo ben nove mesi eravamo finalmente pronti. O almeno credevamo di esserlo.

''Amore?''

''Mh?''

''Come ti senti?'' alzai lo sguardo dallo  schermo del cellulare a Justin. Era in piedi, lo sguardo fisso su di me, le braccia strette al petto e l'aria preoccupata. Ridacchiai avvolgendo  le braccia intorno ai suoi fianchi.

''Justin, per l'ennesima volta, sto bene'' mi alzai mi alzai in punta di piedi baciandogli le labbra.            '' Mh?''

'' E solo che il dottore ha detto che in questi giorni dovrebbero rompertisi le acque'' sospirò alzando le spalle.

''Beh, non si sono ancora rotte''

Tornai a sedermi sopra al divano e Justin andando in cucina. Si sarebbe fatto un caffè, ne ero certa, erano giorni che andavano avanti cosi. Beveva dieci caffè al giorno e solo perché  il dottore la settimana  precedente  aveva chiamato dicendo che mi sarebbero rotte le acque a breve.

Io e Justin ci eravamo trasferiti da circa un mese in un piccolo appartamento. Lo avevano deciso i miei genitori i quali si erano offerti di compracelo, non era molto distante da casa loro anzi, a piedi ci volevano si o no dieci minuti. Era piccolo ed accogliente per noi era perfetto. Avevamo già preso un piccolo lettino dalle stampe blu sopra, perché si, sarebbe stato un maschio. Lo avevo sempre saputo.

Una fitta mi trafisse la pancia, prima il basso ventre e successivamente tutto l'addome. Strozzai un gemito di dolore soccombendo con la fronte sopra il cuscino.

''Piccola vuoi un caffè?'' Justin arrivò dalla cucina e non appena mi vide la tazzina di ceramica bianca cadde dalle sue mani e si precipitò  verso di me. ''Che hai, che ti succede?!'' chiese allarmato.

'' Il dottore a quanto pare non si sbagliava, Justin'' sussurrai serrando gli occhi per il dolore. '' Sta per nascere'' conclusi.

Gli occhi di Justin si appannarono e per un secondo ebbi paura che potesse svenire.

''Oh, Cristo santo'' quasi gridò prendendomi in braccio. '' Andiamo, andiamo in ospedale'' per quanto dolore avessi non riusci a non ridacchiare. Sapevo che sarebbe stato agitato ma vederlo era tutta un'altra cosa.

Corse velocemente giù dalla rampa di scale, spinse la porta di vetro con il piede e mi caricò in fretta in macchina.

Posso dirlo. Tutti quei fottutissimi corsi di preparto non servono a un cazzo.

''Respira, che ti aveva detto quella tipa,quella delle sedute per mamme inesperte?'' corrugò le sopracciglia. ''Devi respirare''

Chiusi gli occhi e cercai di respirare profondamente ma accidenti, la situazione  non migliorava affatto.

I'm Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora