Capitolo 28

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Beh, dire che mi sentii un tantino patetica sarebbe stato dire poco, ero convinta che non sarebbero state buone notizie, invece Justin sembrava estasiato nel dire che saremo andati a Chicago. Ma il punto allora era, perchè vi saremmo dovuti andare? 

"Per quale motivo?" le parole mi uscirono fredde dalle labbra con tono gelido, duro, distaccato, inutile dire che Justin lo notò. Si fece serio piegando la lettera fra le mani e lasciandola fra quelle di Chaz, il quale si affrettò a leggere i dettagli.

"Tu cosa pensi?" era forse una sfida o mi sbaglio? Beh direi proprio di no, sembrava dovesse essere ovvio il motivo per il quale saremmo dovuti partire per Chicago.

"Odio gli indovinelli.." risposi nervosamente ".. dovresti saperlo ormai" lo schernii infine. La sua mascella si contrasse quasi a doversi trattenere dall'urlarmi o dal farmi qualcosa, fece quache passo in avanti sospirando e passandosi nervosamente le mani fra i capelli.

"Combattimenti.." alzò le spalle quasi fosse stata la cosa più normale del mondo ".. dovresti saperlo ormai" la sua provoca mi stuzziò il cervello come solo lui sapeva fare, mi morsi il labbro fra gli incisivi quasi a volerlo uccidere. Arrivai a pochi centimetri dal suo volto e mi alzai in punta di piedi tanto da riuscire a guardarlo negli occhi.

"Non sfidarmi, Bieber" sorrise beffardo portandomi un braccio attorno alla vita.

"Hai iniziato tu, principessa" roteai gli occhi lasciandomi sfuggire un sorriso, sfiorò la punta delle labbra con le mie prima di posarmi la lettera sotto gli occhi.

Di cosa poteva parlare, se non di combattimenti illegali? Risposta troppo ovvia. I miei occhi si posarono sulla parte inferiore della lettera, che lessi velocemente.


Chicago Open Slate

Incontro 22.30 ring centrale, sfidante Jason McTodh, vincita in contanti, fino a 1200 dollari


Di certo se mi avessero dovuto dire un motivo per il quale partecipare a quell'incontro beh, di certo la sola vincita in palio sarebbe stata già una grande motivazione. Lessi immediatamente negli occhi dei tre la voglia di partire, di prendere al volo quella sfida, di buttarsi a capofitto in quell'avventura.

"Immagino non sia una richiesta ma un'affermazione, no?" annuirono tutti e tre contemporaneamente, mi lasciai andare ad un sospiro portando la lettera sopra il tavolino in vetro.

"Inoltre, non credo cambiereste idea.. quando partiamo?" sul volto dei tre - quasi in sincronia - un sorriso coprì tutto il resto, era soddisfatti come mai li avevo visti prima e in quella loro reazione, intuii che quel combattimento a Chicago, doveva essere davvero molto, troppo importante.

"Prenderemo il primo aereo per Chicago, il combattimento è sabato sera.." affermò Chris. Di certo non avevamo molto tempo, era già giovedì sera ormai.

".. possiamo prenderlo venerdì sera, me ne occupo io" s'intromise Chaz.

"Beh a quanto pare.." Chris mi portò un braccio attorno alle spalle ".. passeremo il weekend fuori, sorellina" sorrisi annuendo ed una fitta allo stomaco si fece velocemente largo.

"E il combattimento di venerdì sera?" alzai un sopracciglio certa che Justin non avrebbe mai potuto sostenere due combattimenti estremamente importanti nel giro di poche ore.

"Chiedermo a Kevin il rinvio, inoltre quando saprà che abbiamo accettato non credo ci saranno problemi" affermò Justin rivolgendosi in modo particolare a mio fratello il quale ricambiò lo sguardo ed annuì afferrando il cellulare fra le mani.

"Beh direi che è deciso, si parte per Chicago"


Il giorno seguente, presso Aeroporto di Los Angeles -

I'm Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora