daisuga, late on Christmas

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Daichi non era ancora tornato a casa e la cena ormai era fredda.
Aveva promesso che almeno a cena ci sarebbe stato, ma il crimine non riposa nemmeno il giorno di Natale.
Era il prezzo da pagare per essersi innamorato di un poliziotto così devoto, si diceva Sugawara.

Prende i piatti e li mette nel microonde, poi sospira e si schiaffeggia le guance.
Non può andare in panico solo perché è in ritardo.

Accende la televisione e lascia che la voce di Mariah Carrey si diffonda per tutta la casa a ritmo delle luci sull'albero.

Prima di infilarsi in doccia gli arriva una chiamata.
Il numero è privato e Sugawara sospetta il peggio.
Chi lo chiama col numero privato di solito è il distretto di polizia, e l'ultima volta che aveva ricevuto una chiamata simile Daichi era finito all'ospedale.

Fa un respiro profondo.
《Casa Daichi, risponde Sugawara. Con chi parlo?》si morde l'unghia del pollice.
《È sempre bello sentirtelo dire, mi fa un certo effetto.》la risata calda di Daichi dall'altro capo del telefono lo fa sussultare.
《Sawamura! È tutto okay? Stai bene?》Koushi stringe la cornetta in ansia, consapevole però che se è Daichi stesso a chiamare significa che sta bene e che non gli è successo nulla.
《Certo che sto bene, non devi preoccuparti. Volevo scusarmi perché sono in ritardo da morire, ma qui in centrale ci sono stati un paio di problemi.》la sua risata imbarazzata fa sorridere il ragazzo.
《D'accordo, non devi scusarti. Quindi stai tornando?》si schiarsice la voce un po' in imbarazzo. Davvero non vede l'ora di vederlo.

《Sarei già a casa se non fosse che la macchina ha deciso di lasciarmi a piedi.》dal suo tono trapela una frustrazione tale che una morsa stringe lo stomaco di Sugawara fino a farlo tremare.
《Potevi chiamarmi prima! Vengo a prenderti io, tu aspettami》
《Non volevo disturbarti. Mi dispiace》
《Smetti di scusarti, non è colpa tua. Ora parto da casa, okay? Ti amo.》appoggia di nuovo la cornetta e si veste infilandosi la giacca più pesante che trova.

La neve gli arriva sopra le caviglie e non si stupisce che la macchina di Daichi abbia dato forfait.
Appena sale al volante gli risuona in testa la chiamata e come l'ha conclusa: "ti amo". Glielo ha detto sul serio!
Era il secondo Natale che passavano insieme da quando Daichi era diventato poliziotto e con tutto il tempo che avevano passato insieme anche prima nessuno dei due lo aveva mai detto.

Lascia cadere la testa sul volante e fa suonare clacson involontariamente, tanto che si spaventa da solo e si si alza di scatto. Merda merda merda.

Accende la macchina e con un altro sospiro parte verso la caserma. Arriverò e farò finta di nulla. Lo saluterò, gli darò un bacio torneremo a casa e ceneremo. Al solito. Nulla di strano.

***

Dal canto suo Daichi freme dalla testa ai piedi. Ha ancora la cornetta sollevata, è rosso dalla testa ai piedi e cerca di darsi un contegno prima di tornare in mezzo ai suoi colleghi.

《Ce ne stai mettendo di tempo, Daichi, che c'è la tua ragazza ti sta sgridando?》due mani pesanti gli piombano sulle spalle con forza e Daichi si decide a mettere giù la cornetta e voltarsi verso il suo senpai.
Un altro lì raggiunge:《Mamma mia, che faccia sconvolta, Daichi! Che c'è ti ha mollato proprio il giorno di Natale?》
Sawamura si gratta la testa imbarazzato.

《In realtà... in realtà ha detto di amarmi. E ora sta venendo a prendermi.》si schiarisce la voce e sente di nuovo le orecchie farsi rosse, mentre sorride come un idiota. Non li ha nemmeno corretti quando hanno usato il femminile tanto lo ha sconvolto l'affermazione di Koushi.
I suoi colleghi esultano, chi lo deride bonariamente, chi è contento per lui.

Gli vibra il cellulare nella tasca e Daichi sa che è lui.

《Bene, è arrivato, io vado ragazzi. Buon Natale a tutti》 fa un leggero inchino e alle sue spalle altro cori si sollevano:《Ce la fai vedere? Ce la nascondi! È bella? È giovane?》 Di nuovo non li corregge.

Aperta la porta della caserma il suo sguardo vola fisso al ragazzo che si guarda intorno per poter attraversare la strada. Come se non fosse padrone del suo corpo, Daichi corre verso di lui dalla parte della strada e lo coglie di sorpresa.
Koushi quasi perde l'equilibrio ma Sawamura abbracciandolo lo tiene in piedi.
Koushi ricambia circondandogli le spalle.

《Un poliziotto che non guarda la strada prima di attraversare!》dice mentre Daichi lo stringe di più. 《Buon Natale!》esclama ancora ridendo leggermente. L'ansia che lo ha colto mentre era in macchina sembra essersi dissolta.
《Ti amo anch'io》risponde il poliziotto. Suwagara si bocca e le parole gli si incagliano in gola. Non sa se a pungergli gli occhi sono il freddo o le lacrime.

Daichi allena la presa sul suo busto per poterlo guardare in faccia. Gli prende il viso tra le mani schiacciandogli leggermente le guance. Preme le proprie labbra contro le sue e Sugawara agguanta la giacca della divisa per aggrapparsi bene e non cedere alle gambe molli che minacciano di trascinarli per terra entrambi.

Si staccano appoggiando le fronti e guardandosi intensamente  negli occhi come fossero due scolaretti alle prime armi.

Per la terza volta si solleva un coro, dall'altra parte della strada alle porte della caserma.
《Vai Sawamura! Tienitelo stretto! Ragazzo, tieni d'occhio quel poliziotto pazzo! Buon natale!》 e altre cose stupide.
Ridono entrambi, poi Daichi lo spinge in macchina.
Si guardano un attimo prima che Sugawara avvii la macchina e all'unisono pensano che quello è il miglior regalo che potessero farsi e che quel Natale sarebbe stato il migliore di sempre.









Natale è passato da un po', mi scuso :'l
Si nota che non so come si faccia a concludere una storia? Giuro, non è mia intenzione fare finali di merda ma proprio è una cosa che non mi riesce T^T
Spero abbiate passato delle buone feste e delle buone vacanze, che stiate bene e che siate felici! Altrimenti keep going, yolo u can do it!
andate a dormire che è tardi, love you all :3

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