suguru× satoru, glimpse of us

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Gojo era appena tornato da una missione, nulla di troppo complicato. Anzi così semplice da chiedersi perché avessero mandato proprio lui.

Quel giorno si sentiva particolarmente malinconico e aveva una strana sensazione addosso da quando si era svegliato.

Al campo di allenamento dovevano esserci i suoi studenti, così andò dritto verso quello, senza passare dalla presidenza.

Appena mise piede sul campo però gli mancò l'aria, come se avesse messo la testa sott'acqua.

poco distante da lui c'erano tre figure che sembravano scherzare e ridere.

Gojo si avvicina incredulo, e manda giù un groppo quando i suoi dubbi si dissipano: quei tre sono proprio loro, suguru, ieiri e anche lui è lì.

Satoru più giovane salta sulle spalle a Ieiri che inaspettamente lo prende ed evita di cadere per poi metterlo subito giù e girarsi per fargli una bella lavata di capo.

Suguru ride e cerca di prendere le difese dell'altro che si è nascosto dietro di lui.

Gojo adulto, immobile a fissarli, sembra essere invisibile.

Non è un ricordo, Gojo non avrebbe mai dimenticato suguru ridere in quel modo, così spensierato e felice.

I tre decidono che si è fatto tardi e si separano per andare nelle loro camere.

Gojo segue il piccolo sé che accompagna Geto e si chiede dove diavolo sia finito e perché deve vedere tutto questo.

Le loro stanze sono vicine, ma i due si infilano nella stessa chiudendosi la porta alle spalle.

Gojo non sa se può fisicamente aprirla, ma anche se potesse esita.

Allunga una mano verso la maniglia ma la attraversa soltanto, incorporeo.

Attraversa la porta e rimane fermo, quasi col timore di disturbarli.

Il giovane satoru è stretto tra le braccia di Geto che lo culla e sorride. Parlano così piano che Gojo non riesce a sentirli, complice anche il fischio alle orecchie che non lo abbandona da quando Geto è entrato nel suo campo visivo.

Satoru spinge leggermente l'altro facendogli perdere l'equilibrio sul letto e Geto ride.

Gojo adulto si rende conto di star piangendo, ma non sa da quanto. Si abbassa fino a sedersi e si stringe le ginocchia al petto.

I due si stringono ancora, ridono, si accarezzano, si baciano e sono insieme.

Gojo tira su col naso. Perché non io? Consapevole che quello stretto a Geto è lui, ma non quello reale. Che posto è questo? Se l'inferno ha una forma, è questa senza dubbio.

I due si scambiano l'ennesimo bacio sorridendosi e Gojo scoppia a piangere rumorosamente, non si cura più se può essere visto o sentito e appoggia la testa all ginocchia singhiozzando.

Il fischio nelle orecchie aumenta fino a fargli quasi male e quando riapre gli occhi è sdraiato con una coperta bianca fin sotto al mento.

Si guarda attorno e dalla fronte gli cade un asciugamano umido.

《bentornato fra noi 》mormora Nanami seduto lì vicino mentre gira una pagina del suo giornale.

Gojo non risponde, ancora frastornato non capisce cosa sta succedendo.
Dov'è Suguru? Non c'è. Non più ormai.

Ieiri però entra nella stanza mettendo via il pacchetto di sigarette. Sorride al suo vecchio compagno e gli chiede come sta.

La porta si spalanca e i suoi sudenti fanno capolino dalla porta.

《Gojo-sensei, è svenuto tra le mie braccia, se ha visto una bella signorina al campo poteva dirmelo!》Nobara si getta teatralmente tra le braccia di Itadori che la prende e ride.

Megumi in disparte lo guarda in silenzio. Gojo distoglie lo sguardo.
Itadori mette una mano sulla sua spalla e due borbottano qualcosa e si sorridono cauti.
È come se il tempo ci avesse dato un'occhiata troppo lunga e non riesca a scordarsi di noi, Suguru.

《secondo la dottoressa si è preso solo un'influenza un po' pesante. È stato proprio sfortunato!》Itadori lo guarda con premura. Gojo si sente come il bambino che non ha mai potuto essere.

《non mi ammalo da quando andavo alle medie e ora guardami, svenire davanti ai miei preziosi studenti, che tragedia! Che ne sarà della mia reputazione?!》Gojo, dopo aver mandato giù il magone, afferra il braccio di Nanami e lo scuote. Le risate di tutti non so fanno attendere ma pian piano la stanza si svuota e Gojo fa per alzarsi.

《Siamo contenti lei stia bene》megumi è fermo sulla porta, le gote un po'arrossate dalla vergogna e lo sguardo basso. Gojo gli sorride e gli mette un braccio sulle spalle ringraziando. Megumi è confuso: non sa perché ringrazia.

Ma il momento è passato, Gojo torna lo stesso di prima e chiama a raccolta tutti per un pranzo in compagnia e si lascia alle spalle quello scorcio di malinconico amore che avrebbe cambiato tutte le carte in tavola nel mondo degli stregoni.







Se pensate che il titolo sia lo stesso della canzone di joji è perché è così lol, dopo averla vista editata ovunque e con chiunque su tiktok ho deciso di farmi auto-piangere così lol
In ogni caso parlando di cose serie, oggi c'era la prima prova d'esame per i maturandi e spero vi sia andata bene, in bocca al lupo <3

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