Kento Nanami x reader, cena di lavoro

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Nanami aveva sempre odiato le cene coi colleghi, anche quando era un semplice impiegato.
Ora che i suoi colleghi erano Satoru Gojo e un branco di ragazzini, desiderava trovare assolutamente un modo per rimanere a casa.

Ben deciso a non presentarsi, uscì dalla doccia vestendo si comodo, ma i suoi colleghi non erano d'accordo.

Il campanello suonava insistentemente e Nanami sapeva già chi fosse, ancora prima che questo urlasse :"NANAMIN! NANAMIN TESORO SIAMO IN RITARDO, AVEVI DETTO CINQUE MINUTI!"

Il biondo avrebbe anche potuto staccare la corrente e far smettere i suonare il campanello, ma se Gojo continuava a urlare fuori dalla porta non avrebbe avuto granché successo.

Spalancò la porta.
《oh~ Nanamin~》 lo salutò Gojo
Nanami era sul punto di sbattergli la porta in faccia.

Poi vide t/n alle sue spalle e si rilassò un po'.
《tu vieni in auto con me》disse guardandola e ignorando Gojo.

《no Nanamin, non togliermi t/n-Chan!》diceva ma Kento l'aveva già tirata dentro casa e sbattuto la porta in faccia a Gojo.

Sospirarono entrambi e poi si scambiarono uno sguardo d'intesa.

《Deduco di dovermi andare a cambiare》borbottò mentre già si avviava. Non aveva bisogno di dirle di fare come a casa sua.

Quando tornò in salotto T/n si avvicinò per sistemargli la cravatta e lui rimase immobile a fissarla.
《stai davvero molto bene》lui ruppe il silenzio.
《grazie, anche tu sei molto bello》rispose t/n con le guance imporporate.
Kento le porse il braccio e lei lo afferrò, mentre andavano verso il suo garage.

La cena stava andando avanti da un bel po' e Nanami, seduto suo malgrado accanto a Satoru, continuava a bere a piccoli sorsi il suo sakè. Sembrava in gioco, Gojo diceva una cosa stupida o faceva una domanda demenziale e Nanami alzava il bicchiere.

Dall'altro capo della tavola, T/N gli lanciava sguardi preoccupati, pur cercando di concentrarsi sulla sua collega: Ieiri le stava raccontando di quando Itadori si era svegliato nudo dopo che Sukuna gli aveva rigenerato il cuore, storia che ormai aveva fatto il giro dell'istituto, mentre il povero protagonista della vicenda pregava imbarazzato la dottoressa di piantarla.

Anche loro due avevano bevuto un po'. Gli unici sobri lì dentro sembravano lei, Gojo, e Megumi e Maki che cercavano di togliere l'ennesimo bicchiere dalle mani di Nobara.

Alcuni camerieri arrivarono portando loro il dolce.
Mangiarono tutti allegramente e quando fu il momento di pagare Gojo cercò di dileguarsi ben poco furtivamente. Fortuna che i suoi studenti avevano preceduto le sue mosse e riuscirono a fermarlo spillandogli pure la loro parte di conto.

Nanami si avvicinò a T/n e appoggiò la testa sulla sua spalla.
《sei stanco?》 chiese mentre allungava i soldi alla cassiera.
Lo stregone mugugnò qualcosa di incomprensibile e fece intrecciare le dita della sua mano con quelle di lei.
《Nanamin, hai bevuto troppo. Dammi le chiavi della macchina》disse lei con un sorriso mesto.
Nanami la guardò, gli occhi lucidi dall'alcol e spalancati.
《è colpa di Gojo. È tutta colpa sua》e mentre la fissava le prese il mento con l'altra mano e le diede un lungo bacio lasciandola senza parole.
Entrambi erano molto riservati, già che l'avesse presa per mano in pubblico era una cosa fuori dal normale, ma baciarla non era mai successo.

《ha parlato di te tutta la sera. Di quanto sei bella e gentile e onesta e capace, e mi fa incazzare. Sei la mia fidanzata e mi fa incazzare che quello lì ti faccia così tanti complimenti. Lo so che sei perfetta, sei la mia ragazza!》esclama.
《sei molto loquace stasera, vedo. Kento, perché non mi dai le chiavi della macchina e ne parliamo a casa?》rispose. Gli sguardi di tutta la comitiva erano fermi su di loro e Gojo guardava soddisfatto Nanami mentre tirava delle gomitate a Itadori, quasi a dire "guarda, è merito mio!"

T/n allungò la mano nella tasca della giacca di Nanami e prese le chiavi. Sempre tenendolo per mano si diresse verso l'uscita e salutò tutti.

《T/N sei arrabbiata con me?》borbottò Nanami.
《no, ma sono arrabbiata con quell'idiota di Satoru. Perché deve sempre esagerare?》frustrata gli aprì lo sportello del passeggero. Si chinò su di lui che si stava mettendo la cintura e gli prense il viso con entrambe le mani.

《ti amo》mormorò a pochi centimetri dal suo viso per poi baciarlo. Gli agganciò la cintura e chiuse lo sportello per poi fare il giro della macchina e sedersi al posto del guidatore.

《Mi dispiace.》borbottò sulla porta di casa.
《E di cosa?》domandò lei girando le chiavi.

《Di tutto, credo. Di come ti tratto, di come mi sono comportato oggi, di non darti le attenzioni che meriti》probabilmente avrebbe continuato a sproloquiare se non avesse dovuto fermare un conato di vomito.
T/n lo accompagno in bagno.
《Non hai nulla di cui dispiacerti. Io sono felice con te e ti amo. Non hai nulla da temere, io resto qui》gli accarezzò le spalle mentre rigettava nel WC. Molto carino, uno sfondo musicale adatto alla situazione.

Quando finalmente smise di vomitare, Kento si sentì meglio fisicamente ma mortificato psicologicamente. Si era fatto incastrare da quel bambino di Gojo e probabilmente aveva messo in imbarazzo la sua ragazza.
T/n entrò in bagno con dell'acqua e delle aspirine.
《Come ti senti?》domandò lasciandogli il bicchiere tra le mani. Lo stregone bevve un sorso, cercando di mandare via il retrogusto di vomito e dentifricio che aveva in bocca.
Posò il bicchiere e allungò le braccia.

Lei si avvicinò per finire circondata dalle sue mani e gli accarezzò i capelli.
《Mi dispiace》sospirò.
《Kento, questo lo hai già detto. E ripeto, tu non hai nulla di cui dispiacerti. È normale okay, inusuale ma del tutto normale.》
Nanami si lasciò sfuggire una breve risata, che scuole la tensione che si portava dietro da prima.

《Andiamo in camera?》lei si chinò davanti a lui e gli tirò indietro la chioma bionda. Lui serrò gli occhi come un gatto.
《Dormi qui?》domandò afferrandola per i polsi e alzandosi in piedi, leggermente barcollante.
《Sempre che non ti dispiaccia》alzò le spalle la c/c.

Kento trattenne un sorriso
《forza, avere a che fare con Gojo è stancante come avere un bambino di 2 anni.》sospirò.

T/n sulla soglia della camera da letto, lo afferrò per il colletto e gli diede un bacio.
《Non sono comunque così stanco, se vuoi》borbottò sulle sue labbra, diventando rosso.

《Sarebbe il momento di chiamarti "daddy" ma non sono il tipo》alzò le spalle e se possibile nanami arrossì ancora di più.
《No, ti prego, non farlo》si coprì il volto con una mano《 ma se vuoi baciarmi ancora, quello puoi farlo》le sorrise.

Fu Nanami stavolta a fare il primo passo.
Per quanto potessero dirsi arrabbiati con Satoru, iniziarono a prendersi per mano in pubblico più spesso, scoprendo il piacere di quei piccoli gesti.


Angolo autore
Aggiungiamo anche questo alla compilation dei finali scritti col culo :')

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