Simone

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A svegliarci non è la solita campanella della sorvegliante, ma un fischio che ti stordisce: il prof di ginnastica.
Porco…
Odio fare attività fisica, figuriamoci appena sveglia.
Scendiamo in cortile e io cammino come uno zombie.
Non ho forze, ieri abbiamo ballato e cantato fino a tardi.
<Buongiorno amore> Ale si avvicina per darmi un abbraccio, ma lo spingo via.
<’Giorno> dico acida
<Nervosetta stamattina?>
Lo fulmino con uno sguardo e lui si allontana alzando le mani.
Ormai ha capito che quando sono nervosa mi deve lasciare stare.
<FORZA!> ci urla il prof <Risveglio muscolare>
Ma quale risveglio muscolare porca di quella…
<Braccia e gambe alternate> ordina il prof <Signorina Lombardi, cosa sta facendo!>
<Non lo so manco io>
È la verità, mi sto muovendo a caso.
<Concentrazione signorina Lombardi!> mi urla
<Può urlare quanto vuole, questo è il mio massimo>
<Saltelli sul posto forza!>

<Raga arriva matematica> ci avverte Alessandro per poi sedersi vicino a me
<Che giornata di merda, prima ginnastica ora sta qua>
Simone inizia a lanciare cartacce e la prof ci dà una verifica.
Non potrebbe andare peggio.
Simone continua a lanciare palline, si siede al posto della prof e non smette di ridere.
<Simone basta!>
Mi ignora e prende la borsetta dell'insegnante.
Ammetto che quando ha urlato “No la borsa” mi ha fatta ridere, però credo che dopo questa Simone vada a casa.
Consegno la verifica e il casino continua, tanto vale aggiungersi.
Cantiamo, urliamo, battiamo le mani sul banco e Alessandro ogni tanto mi ruba un bacio.
La giornata sta migliorando.
Il casino continua anche dopo che la prof se n’è andata, ormai gli animi sono caldi.
Alcuni escono e vanno in giro per il collegio.
Mi arriva una pallina di carta in faccia, la lancio addosso a Edoardo e lui la lancia addosso a Rebecca e così via.
Ho dato inizio ad una battaglia di palline di carta. Fiera di me stessa.
All’improvviso sentiamo la sorvegliante urlare e il sorvegliante riportare quelli usciti.

Raggiungiamo il preside in aula magna e lui fa la ramanzina a tutti.
Vedo Ale portarsi le mani in faccia cercando di non ridere e gli do una gomitata. Ancora va a finire che rido pure io.
Fa alzare tutti quelli che sono usciti dall’aula e li avverte che questa settimana partiranno da zero.
Infine fa alzare Simone e l’ansia prende il possesso del mio corpo.
Sento la mano di Ale appoggiarsi sulla mia gamba e mi rendo conto che la stavo muovendo interrottamente. Gli prendo la mano e gli faccio un mezzo sorriso.
Si avvicina al mio orecchio <Sta tranquilla, male che vada lo rivedrai fuori>
Ho gli occhi lucidi.
Ci manda in cortile.
Prima di uscire abbraccio Simone.
<Signorina Lombardi fuori!> mi ordina il preside

Vado in cortile e mi siedo sulla panchina. Mi porto le gambe al petto e appoggio la fronte sulle ginocchia.
<Bea> si avvicina qualcuno.
Non riconosco chi è, sono troppo concentrata a trattenere le lacrime.
<Lasciatemi in pace> rispondo bruscamente
Sento qualcun’altro sedersi sulla panchina e prendermi per mano. Alzo la testa e, quando capisco che è Ale, la abbasso di nuovo.
Non riesco a mandarlo via. Forse una parte di me desidera la sua presenza.
Dopo pochi minuti sento tutti urlare “no” e capisco che Simone è fuori. Comincio a piangere, non mi trattengo più. Lo sapevo, ma speravo di sbagliarmi. Mi alzo e rimango lontana da tutti aspettando il mio turno per salutarlo.
Simone si fa spazio tra i nostri compagni e mi abbraccia, ha un buon odore: profuma di one million. Appoggio la testa sul suo petto e sento il suo cuore andare a mille, è arrabbiato.
<Sei un coglione> gli dico continuando a piangere.
Lo sento ridere e istintivamente sorrido anch’io.
<Mi mancherai stronza>
Divido l’abbraccio e gli batto il cinque <Ci vediamo fuori bello>
Lo seguo con lo sguardo fino fuori il cancello.

Ehi, credo che durante la settimana pubblicherò sempre verso quest'ora perché ho iniziato definitivamente scuola :(.
Lasciate una stellina.
Grazie<3

Amore e Odio ~ Alessandro GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora