Amore e Odio ~ Alessandro Giglio

Scusa

<RAGA CI SONO I GENITORI> sento urlare
Ci affacciamo dal balcone e urliamo salutandoli. Ci sono entrambi i miei genitori e sono felicissima di vederli.
Non me ne sono resa conto fino ad ora, ma mi mancano un sacco.
Quando arriviamo in cortile corro da loro e li abbraccio.
<Amore> mi stringe mia madre <I capelli!> spalanca gli occhi
<Mi stanno così male?>
<Sei bellissima amore> mi rassicura mio padre
I sorveglianti richiamo l'ordine e ci sediamo tutti.

Siamo tornati in camerata e stiamo mangiando.
<Bea> mi chiama Alessandro
<Ora mi parli?> rispondo acida
<Vorrei solo presentarti a mia madre, nonostante questo momento di crisi>
<Non penso ce ne sia bisogno, non sono così importante>
<Bea...>
<Alessandro>
Abbassa la testa <Mi dispiace okay?>
<Pensi che questo basti? Che un semplice "scusa" cancelli tutto?>
<Sono sincero>
<Mi dispiace, ma non mi basta>

Siamo in aula magna e dovremmo scrivere i nostri pensieri, ma stiamo facendo tutt'altro.
Volano palline di carta, aeroplani, disegniamo ritratti dello psicologo che ci fa lezione e parliamo.

Ci raduniamo tutti al tavolo con i genitori vicino.
<E per la gioia del palato: minestrone estivo>
<Questa è acqua sporca, non si può chiamare minestrone> commenta mio padre
<Guarda che noi mangiamo così tutti i giorni>
Sono in mezzo ai miei genitori e di fronte ho Rubino con sua madre.
Raffaele le sta portando il piatto, ma le rovescia del brodo addosso.
<A MIA MADRE> urla Rubino con l'accento meridionale
Non trattengo una risata e sputo il minestrone ovunque.
Questo mi è costato uno schiaffo in testa di mia madre, ma non smetto di ridere.

<Mamma lei è Beatrice, la mia ragazza. Beatrice lei è mia madre>
Mi blocco e spalanco gli occhi. Alessandro mi ha portato sua madre senza preavviso e ignorando completamente quello che ci siamo detti.
Cerco di sorridere <Salve signora>
Mi sorride e mi abbraccia <È un piacere conoscerti. Non avrei mai immaginato potesse trovare una persona speciale qui. Ne sono felice>
Sorrido ancora <Grazie mille. Piacere mio>
Guardo male Alessandro.
I sorveglianti ci chiamano per andare davanti al preside.

Il preside ha parlato anche del mio rapporto con Alessandro ed è come buttare sale su una ferita aperta, ma mi sono stampata un sorriso in faccia per tutto il tempo.
Ora sono isolata da tutti e sto cercando di riprendermi.
<Posso?> mi chiede la mamma di Alessandro
Annuisco.
<Cosa ti ha fatto?>
La guardo <Come?>
<Non sono stupida cara, ho notato che tra voi qualcosa non va>
<Abbiamo litigato> taglio corto
<Okay...> sospira <Voglio solo ringraziarti, non ho mai visto Alessandro così>
Sorrido forzatamente
<So che non è facile stare con lui, ne ha passate tante e io non ho fatto niente per alleggerire il peso>
Ha la voce rotta dal pianto.
<Ti chiedo solo di non essere troppo dura con lui. Se si è aperto con te è perché si fida, e lui non lo fa mai>
Abbasso la testa e trattengo le lacrime.
<Ho sempre pensato che per colpa del carattere che ha sarebbe rimasto solo, ma sei arrivata tu e non lo lascerai solo vero?>
<Assolutamente no, signora. Ma deve rendersi conto di poter sbagliare a volte>
<E deve imparare a chiedere scusa, lo so>

Ehi, scusatemi veramente.
Prometto di fare tutto il possibile per essere più costante.
Come sempre spero vi piaccia.
Lasciate una stellina.
Grazie<3
LC