Vendetta

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Veniamo interrotti dal ritorno dei nostri compagni e Rubino mi trascina nel gruppo per fare una foto. Dopo cento selfie, ognuno chiama la propria famiglia e Rubino ci avvisa che è nato Carlo, suo cugino.
Esultiamo tutti di gioia e riportiamo i telefoni a posto. 

Ci salutiamo, si è fatto tardi e io non ho dormito niente in gita. Voglio salutare Ale, ma quando mi giro lo vedo distogliere lo sguardo. Torno in camerata delusa e spero che domani si risolva tutto.

Prima ora: inglese. Finalmente, un po’ di intervallo. Ale è sdraiato sul banco e mi dà la schiena, non mi ha ancora rivolto la parola, però spero abbia letto la lettera. 
La prof. fa presentare Matteo e Davide.
Quando si presenta dice che la sua passione sono le ragazze.
<What type of girls do you like?> gli domanda la prof
<Beatrice> risponde Ale fulminandolo con gli occhi 
Davide ricambia con sguardo di sfida e io mi irrigidisco.
Per fortuna ci passa sopra e risponde alla domanda della prof.
Mi porto le mani tra i capelli.
In che guaio ti sei cacciata Beatrice?
Mentre la prof interroga Rubino, Ale urla <È nato Carlo!>
E tutti applaudiscono. A me si gela il sangue, perché l’ha detto, mo ci saranno conseguenze.

Il sorvegliante ha parlato con Rubino e lui gli ha confessato tutto. Ora Matteo e Davide sono dal preside e io ho capito perché Alessandro ha parlato.

La sera siamo tutti in sala relax dopo il discorso del preside. 
<Ale possiamo parlare?> gli chiedo
<Cosa hai fatto ancora?> mi risponde secco
<Io niente>
<Come in gita no?>
<Puoi smettere di fare il bambino un secondo e venire a parlarne con me senza dare spettacolo a tutti?>
<Ah> scuote la testa <Sono un bambino quindi?> ride amaramente 
<Ale per favore…>
Si alza e mi segue fino in camera. Decido di iniziare con calma, ci vuole tatto per parlare con lui.
<Hai letto la lettera?>
<No> risponde secco
<Perché?>
<Forse non mi interessa> 
Mi ferisce, ma non lo mostro. Lo so che lo fa apposta, non perché è cattivo, ma perché è fatto così, è il suo modo di fare. Ti ferisce perché l'hai ferito, è un po’ autodistruttivo.
<Okay> rispondo solo <Perché hai parlato di Carlo a lezione?>
Alza le spalle <Non c’è un motivo>
<Sicuro?>
<Non so, dimmelo tu>
<Vendetta>
<Vendetta?>
<Non so Ale, mi sembra strano che Davide vada dal preside perché tu hai parlato troppo>
<Io non ci trovo niente di strano>
 <Peccato sia successo subito dopo aver scoperto che mi ha baciata>
<Ti senti così importante?>
Okay, questo fa male.
<Il mondo non gira intorno a te Beatrice>
Rettifico: fa molto male.
<E smettila di piangere> 
Sto piangendo? Sto piangendo. 
Non me ne sono neanche accorta. 
<Va bene, Alessandro. Mi dispiace per tutto quello che hai passato, ma non ti da il diritto di trattarmi in questo modo>
<Come ti sto trattando?>
<Come se non mi amassi>
<Ma tu non mi ami no?> mi guarda dritta negli occhi <Sennò me lo avresti detto> 
Annuisco <Non pensavo fossi così…> mi asciugo le guance <Non avrei mai pensato che tu potessi rinfacciarmi una roba del genere> 
Non abbassa lo sguardo.
Sorrido senza emozioni <Ti amo, Ale. E se tu avessi avuto la decenza di leggere la lettera l’avresti saputo> 
È sorpreso, ma non mi interessa. 
<Ti amo> ripeto per poi andare a dormire.

Scusate tantissimo per l'assenza. Non ho giustificazioni :(.
Spero vi piaccia.
LC

Amore e Odio ~ Alessandro GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora