Scintilla

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<Allora?> chiedo ad Ale
Mi dà la pagella <Hanno detto che ci devono riflettere>
Valuto la situazione e capisco che è grave. Ha quasi tutte insufficienze.
Sto per farmi prendere dal panico, ma mi trattengo. Guardo Ale e mi dico che devo essere forte per lui. Ci sediamo sulla panchina e gli stringo la mano.
<Vedrai che andrà bene, ti daranno la cravatta. Te la meriti>
<Lo credi davvero?>
Lo credo davvero?
<Certo che sì, la meriti più di chiunque altro>
Mi sorride, ma non con gli occhi. È ancora preoccupato. Lo siamo entrambi.
<Bea se dovessi uscire>
Lo interrompo <Non uscirai>
<Okay, ma se dovessi, sappi che ti aspetterò. Abitiamo pure nella stessa città>
<Non andrai a casa>
<Voglio solo che tu sappia che ci rivedremo fuori> abbassa la testa imbarazzato <Sempre se ti va>
<Me lo stai chiedendo davvero? Ovvio che mi va>
Mi sorride e mi dà un bacio.
<Con me Giglio, D’Ambrosio e Cangiano> li chiama il sorvegliante
Sono quelli con la cravatta sospesa.
Ale mi stampa un bacio che sembra quasi un addio.
Sento Rebecca dire che Alessandro non se lo merita e riesco a stento a non prenderla a schiaffi.
Sento Giovanni <Se n’è andata Federica> urla
Mi alzo e vedo Ale con la cravatta. Gli corro incontro e gli salto in braccio.
<Sono fiera di te>
Mi dà un bacio e mi porta in braccio fino alla panchina.
<Mi stavo mettendo a piangere> mi spiega mentre si fa il nodo alla cravatta <Ha detto “Uno di voi deve uscire”>
Gli prendo il viso tra le mani e gli do tanti bacini su tutta la faccia. Mi dispiace per Federica, ma sono troppo contenta che Ale sia rimasto e non voglio nasconderlo.
Corrono tutti da Fede e decido di andare anch’io.
<Ciao piccoletta, sei stata fantastica a sopportare tutto per l’età che hai>
Abbraccio Cristiano dopo aver salutato definitivamente Federica. È distrutto.
<Vi rivedrete fuori Cri>
<Non ce la faccio neanche a parlare>
<Lo so, lo so> lo stringo più forte e lui ricambia.

Sono in camera a leggere un testo sul mio quaderno quando Valentina entra in stanza con i capelli castani e non più viola. Salto giù dal letto sorridendo e la abbraccio.
<Madò, ma quanto stai da Dio. Ti piaci?>
<Non mi ci vedo>
<Ti devi solo abituare, sei bella lo stesso>
<Sembra Anastasia più magra> dice Rebecca scoppiando a ridere
La fulmino con lo sguardo. Ma come si permette?! Soprattutto dopo che Anastasia ha detto più volte di essere stata giudicata per l’aspetto fisico. Che amica di merda.
Guardo come l’ha presa Ana, ma fa finta di non aver sentito.

Andiamo in sala relax e il sorvegliante ci mette una puntata di “L’altra domenica”.
Mentre cerchiamo di capire di cosa parlasse ‘sto programma, Anastasia si alza.
<D’ora in poi non chiamatemi più Anastasia, ma Valentina più grassa> urla in modo che la sentano tutti.
<Cazzo> sussurro
Ale mi guarda interrogativo e io gli spiego tutto nell’orecchio mentre Rebecca e Anastasia litigano.
Ecco qua la scintilla che mancava.

Amore e Odio ~ Alessandro GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora