Verità

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Siamo di fronte ai cancelli del collegio e mi sta salendo l’ansia, non so come la prenderà Ale quando gli racconterò di Davide.
Appena arriviamo in cortile i sorveglianti ci perquisiscono per trovare delle caramelle rubate.
<Signorina Lombardi, lei è la prima> mi chiama la sorvegliante
Mi fa svuotare lo zaino e le tasche ma non trova nulla, sono troppo brava a nascondere le cose.
Dopo averci perquisiti tutti, i quattro rimasti in collegio ci raggiungono.
Senza pensarci due volte corro incontro ad Ale e gli salto in braccio
<Ciao amo> mi bacia
<Mi sei mancato> lo bacio ancora
<Anche tu bimba, come è andata?>
Sorrido <Ti ho portato le caramelle>
Mi sorride e senza staccarsi mi porta in camerata maschile.
Mi poggia in terra e io frugo nel mio posto segreto per tirare fuori i chupa-chupa.
<Ti sei messa le caramelle nelle tette?> mi chiede divertito
<Amo, il reggiseno è un ottimo nascondiglio> gli faccio l’occhiolino
Mi guarda con un ghigno e mi stampa un bacio sul seno
<Grazie di esistere> comunica alle mie tette
Gli tiro uno schiaffetto sulla nuca e gli do un bacio.

<Direi che la regista possa essere Podeschi>
Siamo in aula magna con il prof di cinema. Abbiamo deciso di registrare il film sulla storia di Sofia e, dopo varie audizioni siamo giunti alla conclusione che la regista sarà Anastasia.

La sera ci riuniamo in sala relax per guardare un programma tv.
Mi sdraio sulla poltrona e Ale si mette su di me, con la testa appoggiata al mio petto.
<Amo che hai?> mi chiede
<N-niente perché?>
<Hai il battito a mille> mi sorride <Ti eccito così tanto?>
Sorrido scuotendo la testa <Oh sì, talmente tanto che sono già venuta>
Ho ironizzato, ma la verità è che ho paura di quello che farà una volta scoperto il bacio.
Sono tentata di non dirglielo, ma una relazione con dei segreti è destinata a morire.
Inoltre, i nostri compagni sono scesi per rubare dei telefoni e siamo rimasti soli in camerata.
Forza Bea, è il momento.
<Ale..>
Si volta verso di me con un sorriso. <Dimmi amo> mi dà un bacio.
Ricambio con un sorriso forzato <Ti devo dire una cosa…>
Gli muore il sorriso in faccia e nei suoi occhi vedo una scintilla di paura? .
<Dimmi>
<Prima promettimi che non farai niente di stupido>
<Cos’è successo in gita?>
<C-come fai a sapere che ti voglio parlare della gita?>
<Ho indovinato quindi?>
<Promettimi che non ti incazzerai>
<Mh> mugugna irritato
<Promettimelo> insisto
<Promesso. Ora dimmi che hai fatto>
<Io niente…>
Lo vedo chiudere gli occhi come se già sapesse e io cerco di prendergli la mano. Con uno scatto la leva da sotto la mia.
<Cosa ti ha fatto?>
Non c’è bisogno di sottolineare chi, lo sa benissimo. Sa anche cos’è successo, ma, evidentemente, vuole sentirmelo dire.
Rimango in silenzio a guardare le sue spalle irrigidirsi e la sua mandibola contrarsi dalla rabbia.
Stringe i pugni.
<Rispondimi>
Il suo tono è duro e freddo. Il suo corpo è percorso da brividi.
<Mi ha baciata> sussurro
A quel punto scatta un incendio nei suoi occhi e  di riflesso gli stringo il braccio.
<Bea lasciami>
<No, Ale. Me l’hai promesso>
<’Fanculo le tue promesse del cazzo> mi urla ad un centimetro dalla faccia
Non mi ritraggo, non ho paura di lui.
Deduco dalla sua espressione stupita che si aspettava il contrario.
Sostengo il suo sguardo di fuoco.
<Ci ho già pensato io, ora calmati> dico ferma
<Calmarmi?! Come pensi che io possa calmarmi quando so che quello stronzo ha posato le mani su di te?>
<Ti ho detto che ci ho già pensato io>
Si alza nervoso e inizia a girare per tutta la stanza.
<Se ti vuoi calmare puoi leggere questo> gli poso la lettera che ho letto davanti al fuoco sul letto <Sappi solo che ciò che ho scritto è la verità> mi bruciano gli occhi <E mi dispiace dartelo in questo modo, ma non c’è alternativa> mi avvicino a lui e gli stampo un bacio <Leggilo ti prego>

Amore e Odio ~ Alessandro GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora