E così, io e Niccolò eravamo diventati migliori amici.
In un modo tutto naturale, senza tanti giri di parole, senza doverlo chiedere, ma semplicemente sentendocelo, le nostre giornate ci vedevano spesso insieme.
Con lui mi divertivo, mi faceva ridere moltissimo e riempiva molti dei silenzi che avevo creato per me stessa: c'era stato bisogno di calma e riflessione, tempo per sistemare il mio cuore, per capire e accettare tutto ciò che mi era successo e mi stava succedendo, solitudine per conoscermi e apprezzarmi anche da sola, non come parte di una coppia. Però, alla sera, tornare in una casa deserta, avere la certezza di poter contare sulla mano le parole dette nel corso di una giornata, non avere una faccia amica con cui confidarsi, o dire stupidaggini... era triste.
Filippo mi mancava, moltissimo.
Ero abituata a vederlo tutti i giorni, a parlare con lui, ad ascoltarlo, poi, di punto in bianco, più nulla.
Certo, lo avevo deciso io, non mi aveva costretta nessuno.
In realtà, un po' mi ero vista costretta a tagliare i ponti con lui: Walter si era trasferito a vivere da noi e mi sentivo di troppo, avere intorno una coppietta felice non faceva bene al mio umore nefasto. C'era poi la questione della gravidanza e quello non era un segreto che sarei riuscita a mantenere per molto: Filippo avrebbe capito, Walter avrebbe saputo e la bomba mi sarebbe esplosa in faccia, uccidendo me e ferendo coloro che mi stavano intorno.
Avrei cambiato le vite di tutti, anche la sua.
E non mi sentivo pronta a farlo.
Però questo non cancellava il fatto che mi mancava da morire.
Era il mio confidente, il mio migliore amico, la spalla su cui piangere e la valvola di sfogo che mi faceva fare follie.
Niccolò poteva essere diventato il mio migliore amico, ma Filippo era sempre nel mio cuore, ci sarebbe per sempre stato.
Il rapporto con Niccolò era, d'altra parte, diverso da quello che avevo avuto con lui, perché erano due persone molto diverse e, a parte essere entrambi gay, non avevano molto in comune.
Dove Filippo era riflessivo e ombroso, Niccolò era inarrestabile e impulsivo, se Filippo era un complicato fascio di nervi, lui era... semplice, nel senso migliore del termine. Complice anche il suo mestiere nella danza, Niccolò non riusciva a stare seduto per più di due minuti: era un vulcano di idee, a volte quasi eccessivo. Filippo, invece, amava trascorrere le sue serate in tranquillità sul divano con Walter, a guardare qualcosa di non impegnativo in televisione.
A volte mi ero unita a loro ed era stato bello vederli innamorarsi davanti ai miei occhi, giorno dopo giorno. Avrei voluto anche io qualcosa del genere: serate normali sul divano, abbracciata alla persona che amavo, senza doverci nascondere o vergognarci.
Invece, mi ero abbonata a Netflix e il mio unico account mi ricordava sempre che ero sola e lo sarei stata, con ogni probabilità, per sempre.
Se mai avessi aperto il mio cuore a qualcun altro che non fosse Diego, sarei mai riuscita a ricominciare una storia d'amore?
Tutto quello che era successo mi aveva insegnato che l'amore faceva male, feriva e ti strappava il cuore dal petto, perché mai avrei dovuto impantanarmici di nuovo?
Certo, era stato bello e Diego regnava ancora incontrastato sul mio stupido cuore, ma ributtarsi in una nuova avventura?
No, grazie: adesso volevo solo concentrarmi sulla nascita della bambina.
La mia storia con Diego mi aveva portato via tutto, a partire dal mio migliore amico.
-Ehi, che combini? - la voce di Niccolò mi sorprese alle spalle mentre riordinavo le mie cose, prima di lasciare la sala di danza.
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SEGRETI SVELATI (Sequel di SEGRETO)
ChickLitRebecca si è lasciata alle spalle un passato, una vita, un amico del cuore e una storia tormentata. A Firenze dovrà trovare le forze per ricominciare da capo, ma il suo destino è quello di camminare da sola, iniziare un nuovo percorso o tornare tra...