Diego

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In quei giorni di solitudine estrema in cui mi sentivo un ospite nella mia stanza, l'unico mio vero compagno era il telefono. Ci passavo sopra delle ore: videogiochi, social, foto del passato che mi facevano rivivere quello che una volta era stato mio. Un mondo virtuale, che era irreale, ma in cui riuscivo ancora a vivere una vita degna di quel nome.

Non avevo cancellato le foto di Rebecca, neanche dopo il matrimonio.

Sara non avrebbe mai osato prendermi il telefono e sbirciare tra le mie cose, non era il tipo di donna che curiosava, che indagava, che invadeva la privacy, per cui erano ancora tutte lì, solo per i miei occhi.

Rebecca mi mancava, mi mancava da morire.

Era una domenica pomeriggio come tutte le altre, la mia ricerca era in fase di stallo, perché non ero riuscito ad allontanarmi da Milano nemmeno per una mezza giornata: il lavoro mi stava uccidendo e Sara mi teneva sulle spine: poteva anche essere una donna discreta, ma non era stupida e, soprattutto, non era disposta a farsi prendere in giro. Non potevo organizzare un'altra fuga, nemmeno per arrivare a Firenze, figuriamoci Cagliari. Ora che era chiaro che ci fosse qualcosa, tra di noi, che non andava, mi osservava con attenzione, mi teneva d'occhio, quasi fosse in attesa di un mio passo falso.

Mi restava solo il telefono, un'isola felice di ricordi andati e di sogni a occhi aperti.

Aprii Facebook e, quasi per seguire il mio sesto senso, visitai la pagina del profilo di Filippo: sorprendentemente, mi aveva cancellato dalle sue amicizie.

Ecco, questa era una cosa che proprio non mi aspettavo.

Non ci sentivamo da quando ci eravamo visti al paese, ma l'ultima volta che avevo controllato il suo profilo ero riuscito ad accedervi senza problemi: perché si era sentito in dovere di togliermi dalle amicizie dopo così tanto tempo?

Non gli avevo fatto nulla di male. Certo, non era il mio migliore amico e lui non aveva un'alta opinione su di me, ma da qui a togliermi del tutto dalla sua vita ce ne passava.

Era consolante visitare il suo profilo e rivedere le foto di Rebecca, perché mi aveva voluto privare di un lusso del genere?

Provai a cercare il profilo di Walter, ma anche lui mi aveva bloccato.

Era tutto così strano.

Con Walter non avevo mai avuto nessun problema, ma forse aveva parlato con Alessandro e aveva preferito cancellarmi. Eppure, io e Walter ci conoscevamo da una vita, ero il migliore amico di suo fratello, ero parte della sua famiglia allargata. Lo avevo visto bambino, ero stato il primo al quale aveva confessato la propria omosessualità, lo avevo consigliato, indirizzato, diretto.

E adesso non ero più nulla.

Aggrottai la fronte e mi scollegai dal mio profilo, conoscevo ancora user ID e password di Alessandro, quindi provai a collegarmi col suo.

Non era corretto.

Forse aveva cambiato i codici di accesso.

Forse no.

Stavo facendo un giochetto pericoloso che poteva costarmi molto caro, non avevo alcun diritto di utilizzare l'account di Alessandro, ma a mali estremi, estremi rimedi.

Accedetti senza problemi: Alessandro sembrava non aggiornare più il suo profilo da parecchi mesi. Ovviamente, adesso aveva altri impegni che tenere in vita la sua pagina. Con ogni probabilità, non aveva pensato a cambiare la password che conoscevo anche io perché non avrebbe mai potuto immaginare che l'avrei non solo ricordata, ma ne avrei anche fatto uso senza molti scrupoli.

Andai subito a visitare la pagina di Filippo, che, come da copione, era ancora tra i suoi amici.

Ero io l'unico a essere stato escluso dal gruppo e quel pensiero mi fece male, mi fece sentire diverso, allontanato, un appestato.

SEGRETI SVELATI (Sequel di SEGRETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora