Non riuscivo a credere ai miei occhi.
Sulla soglia della sala prove, in piedi in tutta la sua gloriosa bellezza, i capelli ricci leggermente più lunghi di quanto ricordassi, il profilo greco, le labbra sottili, un filo di barba che gli incorniciava il viso, c'era lui.
Mi ero detta che non l'avrei mai più rivisto, mai più la sua bocca, mai più i suoi occhi, la sua voce, le sue labbra, mai più il suo respiro. Mi ero detta che la mia vita sarebbe andata avanti senza di lui, che dovevo rassegnarmi, che lui era felice, lontano da me. Mi ero detta che, in fondo, aveva scelto un'altra donna, che amava un'altra, che non bastavo.
Tutto mi travolse di colpo: i ricordi, quelli belli e quelli brutti, una corsa in moto, un bacio strappato fuori da una discoteca, un tuffo dentro a una fontana in pieno inverno, un piumone che cadeva per terra, una casa sulla spiaggia dove sentivo ancora il richiamo dei gabbiani. Le sue mani sulla mia pelle, le sue dichiarazioni d'amore, tutte le volte che mi aveva salvato dall'abisso semplicemente tendendomi una mano.
Lui non era solo il grande amore della mia vita, ma anche il mio amico, il mio confidente.
Era la persona che mi aveva aiutata in mille occasioni.
Non stavo ragionando, non capivo le parole che mi uscivano dalla bocca, sentivo solo il disperato battito del mio cuore, perché, sì, ora che mi stava lì davanti, era impossibile rimanere indifferenti.
Lui fece un passo verso di me e mi ritrovai a indietreggiare, così si fermò di colpo.
-Non sei felice di vedermi?
-Io... Perché sei tornato? - balbettai, tenendolo a distanza con un braccio disteso.
-Perché undici mesi fa ho commesso il più grande errore della mia vita e adesso voglio rimediare - gli bastò tendere una mano per toccare la mia. La ritrassi come se bruciasse e la mia reazione non gli fu indifferente - Rebecca, noi dobbiamo parlare.
-Sì, credo anche io - non potei trattenermi dal lanciare uno sguardo istintivo nella direzione di Beatrice. Lui seguì i miei occhi e li sgranò non appena si rese conto di cosa si trattava.
Di chi si trattava.
Si voltò di scatto verso di me, alla ricerca delle parole giuste, ma riuscì solo a smozzicare qualche parola. Tornò a guardare la bambina, si avvicinò a lei di un passo e si chinò leggermente, restando in silenzio per un tempo interminabile. Poi mi guardò di nuovo.
-È lei il motivo per cui te ne sei andata? - chiese con la voce rotta.
-Sì, lei e tutto il resto.
-Elabora, per favore - disse bruscamente.
-Ti ricordi quando sono venuta a Milano? - annuì impercettibilmente - Beatrice è stata concepita quella notte.
-Quindi... quando mi hai chiesto di scegliere te, al mio matrimonio, sapevi già di essere incinta? - non riusciva più a guardare né verso la bambina, né nei miei occhi, quasi per lui quella sensazione fosse troppo.
-Sì, da pochissimo - incrociai le braccia al petto, cercando di capire quale fosse la sua reazione. Lui, come sempre, non mi faceva capire niente.
Non poteva essere indifferente: quella era sua figlia. Era sua, era mia, era mia.
Ma anche sua.
Un compagno di ballo? Ma come mi era uscita?
-Ma perché non me l'hai detto? - mi guardò sbigottito, incredulo che mi fossi spinta fino a quel punto -Questo avrebbe cambiato tutto.
-Proprio perché avrebbe cambiato tutto e non volevo fosse lei il motivo per cui restavamo insieme. Ho voluto darti la possibilità di scegliere ciò che ti diceva il cuore e il tuo cuore ha scelto Sara - presi la felpa appesa al gancio e me la infilai.
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SEGRETI SVELATI (Sequel di SEGRETO)
ChickLitRebecca si è lasciata alle spalle un passato, una vita, un amico del cuore e una storia tormentata. A Firenze dovrà trovare le forze per ricominciare da capo, ma il suo destino è quello di camminare da sola, iniziare un nuovo percorso o tornare tra...