Luna blu

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I fratelli Hikari si guardano per qualche istante: Ivy pare essere determinata, non vuole essere lasciata indietro e vuole scoprire cosa sia successo a Villa Veghner. D'altro lato Vanitas la osserva qualche momento ancora, prima di sbuffare sonoramente. " Non voglio andare dai Veghner, la mia meta è un'altra. Non credere che ti lascerò uscire da palazzo, specialmente non ora che c'è qualcuno in giro intenzionato ad interrompere la tregua ". Sentenzia quasi gelido, lei tuttavia non pare voler desistere e lo affronta ancora una volta.

" A me non importa chi ci sia là fuori! La verità è che non vuoi che esca da qui per paura che incontri mio fratello e che riesca finalmente a scappare da te! Ma non mi potrai tenere prigioniera in eterno, troverò il modo di uscire da qui anche in questo stato! ". Si riferisce naturalmente alla sua trasformazione in vampira: non sa come prenderà la situazione Garry ma, di certo, non può rimanere prigioniera in eterno di quello psicopatico che non esitò a sterminare davanti ai suoi occhi la sua famiglia. Per lo meno: quella che lei considererà sempre e comunque la sua sola famiglia, malgrado non li unisse un vero legame di sangue. A quelle parole tuttavia il maggiore pare perdere nuovamente le staffe: dimenticando l'odore nauseabondo che ancora arriva alle narici di entrambi e persino la meta a cui era diretto si avventa con una velocità disarmante sulla sorella, afferrandola per il collo mentre i suoi occhi si tingono da prima di un rosso incandescente per poi divenire di un blu brillante: il potere della luna blu si è attivato malgrado quest'ultima non sia ancora sorta alta nel cielo, forse a causa della rabbia. Per un solo secondo la donna sente quasi il respiro mozzarsi e, proprio quando riesce a recuperarlo lui stringe maggiormente la presa, sempre più forte e quasi la volesse strangolare.

" Non osare più parlarmi in questo modo! ". Sentenzia, i suoi artigli affilati feriscono il collo delicato di lei che, quasi senza respiro porta la mani sulla sua cercando di fargli mollare la presa. " E smettila di chiamare quei luridi hunters madre, padre e fratello! Non sono nulla per te, sono solo gli assassini di nostra madre! Cerca di mettertelo in testa! ". Continua la sfuriata abbastanza alterato: l'ultima uscita di Ivy lo ha nuovamente destabilizzato e mostrato ancora una volta alla fanciulla perché il fratello venga chiamato " il re bambino ": no, non è solo per la giovane età a cui salì al trono, dipende proprio dal suo carattere e dalla sia personalità altalenante tra quella di un uomo e quella di un bimbo arrabbiato. E pericoloso: se non molla la presa pensa, finirà per soffocarla davvero! " Non credere che ti lascerò scappare, ora che ti ho ritrovata! Ora che finalmente sei mia, dopo così tanti anni... ". Si ferma un momento: come se avesse notato solo ora le lacrime della minore si calma lievemente anche lui mentre i suoi occhi tornano di un azzurro naturale. " Io non voglio che tu faccia la stessa fine della mamma, maledizione! ". Scoppia nuovamente in lacrime in un nuovo e repentino sbalzo d'umore, lasciando la presa sul collo di lei, che porta una mano su di esso per poi tossire in cerca di ossigeno: se l'è vista brutta, ancora una volta ha creduto di morire per davvero. " Non voglio... ". Ricomincia lui, senza smettere di piangere come se, in un momento si fosse trovato a rivivere la drammatica notte in cui perse in un sol colpo la madre, la sorella ora ritrovata ed il fratellino. Ivy non sa come reagire: da un lato vorrebbe andarsene ma, suppone per il richiamo del sangue o cose simili ed ancora a lei sconosciute non ci riesce: rimane immobile mentre riprende fiato, così, nella stessa posizione di poco prima così come lui, che non si è ancora mosso di un passo. In quel momento Dante passa di lì e, essendo la porta socchiusa non può fare a meno di assistere a quella scena: si era preparato ad intervenire per salvare la principessa ma, vedendo il nuovo e repentino cambio d'umore del suo re capisce che in quel momento è lui quello ad aver immediato bisogno di un suo intervento.

" Maestà... ". Sussurra semplicemente, entrando cautamente nella sala e guardando prima lui ed in seguito Ivy. " Principessa, so che il mio Re vi ha fatto del male e non vi biasimo per la rabbia che provate. Ma guardatelo: è vostro fratello, il sangue del vostro sangue: ha sofferto l'indicibile, quella notte non ha perso solo voi e la nostra amata Regina, ma anche il Principe Vincent che è stato probabilmente ucciso dai ribelli. Un colpo simile, credo avrebbe cambiato chiunque, specie un bimbo di soli otto anni ". Sussurra quasi mestamente l'uomo dalla chioma aranciata, sperando che la principessa possa almeno accantonare la sua rabbia e dare conforto al fratello. In quel momento pensa, sarebbe la sola dalla quale Vanitas si farebbe toccare senza scattare o infuriarsi. Ma questa volta Ivy non ce la fa: stavolta non riesce a superare la paura provata, la paura provata all'ennesima aggressione di Vanitas.

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora