Desire

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Ivy apre gli occhi di scatto: quanto è passato dagli ultimi avvenimenti? Un'ora? Due? Cinque? Non lo sa. Sa solo di ricordare chiaramente quel morso dato a Vanitas, dopo che lui a sua volta ha morso lei. Si, ha bevuto il sangue del suo nemico giurato, di colui che senza esitare uccise brutalmente i suoi genitori. Fa per mettersi seduta, ma il giramento di testa le impedisce di farlo. Appoggia le mani sul letto, cercando nuovamente di mettersi in equilibrio. " Ma che cosa mi succede? ". Sussurra, ed una voce inaspettata risponde alla sua domanda.

" Succede che adesso sei una vampira. Benvenuta tra le creature della notte, mia amata ". Quella voce! E' lui, senza dubbio. Vanitas Hikari. La giovane si porta per istinto le coperte sin sotto il mento, come a volersi coprire in preda alla vergogna, memore di quanto accaduto ore prima.

" Cosa... perchè? Perchè lo hai fatto? ". Chiede lei, mentre lui la fissa. Sembra quasi pensieroso, ma in seguito la sua espressione muta: sembra quasi quella diun bambino che ha trovato la soluzione ad un indovinello. Batte in pugno sulla mano, ridendo di nuovo.

" Ma come? Non te l'ho detto? L'ho fatto per legarti per sempre a me, no? Così non mi potrai più scappare, perchè grazie al nostro legame di sangue saprò sempre dove cercarti ". La mora lo guarda spaventata, mentre lui le si avvicina. Le afferra un polso senza la minima delicatezza, mutando la sua espressione da allegra a seria. Ma che gli prende? " Perchè me lo hai chiesto? Perchè? Non sei felice? Che è quell'espressione afflitta?! ". Le chiede, mentre per reazione Ivy inizia a tremare: il suo solo tocco la terrorizza. Ha paura, quest'ossessione sta andando troppo oltre e lei non ha modo di fuggire: solo Jeanne pare sua alleata in quel palazzo, ma si rifiuta di chiederle aiuto e di metterla nei guai. " Alzati! ". Le ordina ad un certo punto Vanitas, quasi senza che lei possa rendersene conto la tira per il polso, obbligandola ad alzarsi. Il lenzuolo cade, e lei rimane con la camicia da notte che evidentemente le hanno messo le domestiche. Ovviamente barcolla di nuovo, ma lui la fa camminare sino allo specchio, sostenendola per non farla cadere. Lei non riesce ad opporre resistenza ma trema di paura, cosa che lui percepisce. Una volta giunti di fronte allo specchio lui riprende parola. " E ora guardati! ". Ivy tuttavia non obbedisce, e lui aumenta la presa sul suo polso, alterato. " Guardati! ". Ripete, e lei alza lo sguardo, spaventata dal brusco cambio del tono di voce. Lui pare calmarsi, e le mette entrambe le mani sulle spalle, liberando il suo polso da quella presa dolorosa. " Ed ora dimmi: cosa vedi in quello specchio? ". Le chiede. Ivy si guarda: è più pallida di prima, i suoi capelli si sono allungati ulteriormente ed i suoi occhi sono più azzurri che mai.

" Vedo me stessa ". Sussurra lei, e lui pare soddisfatto della risposta. Le stringe leggermente le spalle.

" Brava, vedi che hai capito? Tu non sei un'umana. Non lo sei mai stata. Il tuo posto è tra noi vampiri ". Le sussurra all'orecchio, dopo averle spostato i capelli dietro di esso. Ivy non capisce il senso di tutto ciò, e decide di domandarlo.

" Perchè? Perchè diavolo incapricciarsi così con una semplice Hunter? Perchè non uccidermi quella notte di cinque anni fa? E adesso... perchè rendermi vampira? Dio... cosa dirò a mio fratello e a Lukas? Sono la creatura che più odiano... ". Chiede semplicemente, mentre lui fa un ghigno e, senza dirle una parola, le bacia il collo.

" Tu devi dimenticarti di quei maledetti Hunters ". Sibila, come se gli avessero nominato chissà quale diavolo. " Tu appartieni a me! E' sempre stato così, sin da quando sei nata. Luna cercò di salvarti, risultato? Fu uccisa. Fu uccisa da coloro che tu chiami padre e madre ". Ivy fa per voltarsi, ma lui la precede: le cinge forte le braccia, abbracciandola da dietro e tirandola a sè.

" I miei genitori non hanno ucciso nessuno! Non... ". Ma Vanitas la blocca di colpo.

" Hanno ucciso mia madre su ordine di mio padre! Non hanno avuto tanti scrupoli a lasciare orfani me e mia sorella! A consegnare mio fratello ai ribelli! ". Ivy rimane agghiacciata: sorella?

" Sorella? Cosa vai dicendo? Credevo che solo Jeanne... ". Sussurra, ma Vanitas non accenna a lasciarla e continua a stringerla a sè.

" Jeanne è una bastarda! Ma non importa, non importa più nulla: c'è un'altra Hikari che mi può dare l'erede che tanto desidero. E che potrà essere la mia regina ". Ivy sente le gambe che stanno per cederle: cosa significa tutto ciò?

" Adesso basta! Basta giocare, non è divertente! ". Fa la mora, facendo per liberarsi da quella presa quasi dolorosa. Ma lui la prende e la sbatte contro il muro, fissandola.

" Non sono mai stato più serio in vita mia! Quindici anni fa, nostra madre ti prese e ti portò via dal castello. Cercò di scappare insieme a te e nostro fratello minore Vincent! Ma nostro padre la scoprì, e la fece assassinare da quei cani di Hunters! ". Sputa quelle parole con un astio inaudito. Ivy lo guarda shoccata. " Hai capito?! Tu sei mia sorella minore! ". Grida in fine lui, su tutte le furie.

" Non è vero!! ". Grida lei, ma lui la blocca letteralmente al muro e la bacia, facendola tacere. Ivy non riesce a ribellarsi, troppe emozioni, troppi shock troppo ravvicinati. Cerca di reagire dopo alcuni secondi, ma Vanitas è più rapido e, sempre tenendola per le spalle, la fa cadere di nuovo sul letto, finendo su di lei. Si stacca dal bacio dopo un pò, ridendo appena e leccandosi il labbro.

" Sei mia, Ivy. Sei solo mia ". Ivy sente di nuovo la sete salire, ma cerca di trattenersi. Ma i suoi occhi si tingono di cremesi nel giro di poco, e lei ansima. Lui ghigna, slacciandosi la camicia. " Bevi. Avanti, si vede che hai sete ". La provoca deliberatamente, ma lei non pare volerne sapere. Lui, spazientito dalla resistenza della ragazza, le afferra il capo e la fa finire praticamente con la bocca accanto al suo collo. Le zanne affilate della giovane creano un leggero graffio, ma quanto basta per far uscire sangue. " Avanti, so che lo vuoi. Noi Hikari dipendiamo l'uno dall'altro, specialmente dopo essere stati sotto l'influenza della Luna Blu per così tanto tempo ". Ghigna, ma lei fa cenno di no.

" No! Se Garry lo sapesse... ". Sussurra, ma Vanitas sbuffa.

" Tranquilla. Non tradirò il tuo segreto, dopo tutto ferire la donna che amo non è nel mio stile... forse ". Ivy non riesce a resistere: affonda con violenza le zanne nel collo di Vanitas, senza riuscire a resistere al suo sangue puro. Lui ghigna ancora una volta, prendendo la giovane e tirandola su di sè, dopo essere finito sdraiato a causa dell'impeto con cui lei lo ha morso. Ivy non riesce a staccarsi tanto presto, anche se sente di stare facendo un grosso errore. Ma ormai non si torna più indietro.

Una giovane dai boccoli corvini è ritirata nelle proprie stanze. Si sta pettinando i capelli, dopo la giornata trascorsa con il padre. Il nome della ragazza è Mina Veghner, ed è la figlia minore di Pierre e Joe Veghner. La ragazza ha appena ricevuto una missiva da Garry Perry, suo promesso sposo da circa due anni e mezzo: nella lettera le comunica che a breve lui e Lukas Delacour arriveranno a far visita a lei ed ai suoi genitori, per parlare di una questione abbastanza seria che riguarda Ivy. Mina non ha mai conosciuto Ivy, e si chiede cosa possa mai essere successo alla sorella del suo promesso. Ma, mentre è immersa nei suoi pensieri, sente una strana presenza. I suoi occhi verde smeraldo scrutano di fronte a lei, e la ragazza pare tesa. " C'è qualcuno ". pensa, ed una strana brezza gelida conferma i suoi sospetti. " padre? madre? ". Chiede, sperando di sbagliare e che si tratti solamente dei suoi genitori. Ma una risata la fa decisamente spaventare: no, non sono i suoi genitori!

" Mina Veghner. Però, non mi aspettavo che fossi una ragazza così bella. E' quasi un peccato farti del male ". La voce è dietro di sè. La ragazza si volta, e si trova di fronte ad un ragazzo dai lunghi capelli corvini. Ha degli abiti da nobile, ed è evidente che sia un vampiro. La mora trema, ma lui le si avvicina. " Tranquilla, non ti farò molto male. Diciamo che voglio un pò cambiare la tua natura ". Ride in modo abbastanza sadico, e vedendo la giovane tesa la sua risata si fa più sadica. " Rilassati! Davvero non ti ricordi di me? Mi hai affrontato tre anni fa, ricordi? ". Chiede, e la cacciatrice sussulta.

" Dominique Lunettes! ". Sussurra, e lui ghigna ancora una volta: come mai conosce Mina? E cosa vorrà farle?

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora