Il ritorno di Vincent

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A Veritas una nuova giornata è trascorsa. Jeanne è rientrata a palazzo dopo essere stata fuori tutta la notte, sua madre e Dante non si sono fatti scorgere mentre, di soppiatto, hanno richiuso la stanza dove riposa il cadavere di Kaname Hikari seppur Rosina sia ancora assai turbata dall'ultima frase di Dante: le ha chiesto chi le desse la conferma che Re Kaname fosse davvero morto, ma che significavano tali parole? Quando ha in fine chiesto spiegazioni al maggiordomo egli ha semplicemente troncato il discorso, dicendole di dimenticare ciò che ha detto. Che la frase era riferita al fatto che il ricordo del precedente sovrano e soprattutto, delle sue malefatte rimarrà sempre vivido nella mente delle sue vittime. Per questo in un certo senso, il Re non è mai morto: il suo ricordo, quello è e rimarrà per sempre vivo nella mente di tutti quanti. d'altra parte Rosina non si è bevuta nemmeno una parola di quella spiegazione spicciola: ha visto chiaramente lo sguardo dell'uomo dalla chioma arancio quando ha pronunciato quella frase, non sa spiegare cosa vi fosse esattamente ma è riuscita a scorgere, tra le altre cose, preoccupazione e timore. Ma alle sue insistenze l'uomo ha reagito voltandosi ed invitandola ad uscire dalla stanza: Re Kaname va lasciato riposare in pace e non va disturbato, così le ha detto. Meglio lasciare i morti indisturbati, ed è quello che Rosina ha fatto. Pur con mille dubbi è uscita da quella stanza seppur turbata. In quel momento, mentre sta per raggiungere il salone la bionda nota qualcuno uscire, dirigendosi verso il giardino. " Vanitas? ". Chiede più a sé stessa, sorpresa: credeva che il figliastro non amasse andare in quel giardino così pieno di ricordi, il giardino in cui a suo tempo la Regina Luna lo portava sempre a giocare e nel quale rimanevano per ore ed ore, madre e figlio, ad osservare la Luna blu mentre lei gli raccontava la storia del loro clan e del loro immenso potere. Dopo la morte della madre, raramente il Re bambino si è recato in quel posto ed ha sempre preferito altre aree dei giardini reali, la cosa non può che sorprendere la matrigna ed incuriosirla allo stesso tempo. Decide quindi di seguirlo: da quando Luna è morta lei è pur sempre stata come una madre per lui, anche se i loro rapporti non sono sempre stati idilliaci e non è riuscito a legare con sua figlia Jeanne, spera che almeno in quest'occasione le cose potranno essere diverse. Perché abbia scelto proprio questo momento per avvicinarsi al figliastro, in verità è molto semplice. Ha notato l'influenza che Ivy ha su di lui, un'influenza benefica che è riuscita, talvolta, a calmarlo e farlo ragionare, ad essere meno cinico e crudele. A fargli provare sentimenti differenti dall'odio e dalla vendetta, questo è riuscita a capirlo anche lei. Silenziosamente la donna si avvia verso la stessa direzione presa da Vanitas, trovandolo di lì a poco: sta osservando la luna, ora pallida. Sospira pesantemente e pare essere pensieroso. Cautamente la bionda gli si avvicina, segnalando la sua presenza per evitare di essere scambiata per un nemico. " Vanitas? Stai bene? ". Chiede semplicemente. A quella domanda e capendo chi sia stato a formularla, il re bambino da prima sussulta per poi annuire semplicemente, sedendosi su una panchina lì vicina.

" Sto bene, Donna Rosina. Sto bene ". Sussurra, ma è evidente che non sia così: pare avere mille e più pensieri a turbarlo, pensieri che come corridori impazziti corrono nella sua mente senza mai raggiungere una meta. " Sto bene ". Conclude lui, posandosi semplicemente una mano sul viso e chiudendo gli occhi qualche istante. Tuttavia la sua matrigna lo osserva un po' accigliata per poi prendere parola di lì a poco.

" So che non sono tua madre e non oserei mai sostituirmi a lei. Però con me puoi parlare, se vuoi sfogarti ". Sussurra, quasi timorosa: sa bene che quando si parla di Luna, Vanitas diventa molto suscettibile e che solo una parola mal pronunciata potrebbe farlo andare su tutte le furie. Tuttavia così non è: il re bambino osserva con la coda dell'occhio la donna, la mano sempre posata sul proprio viso ma gli occhi ora aperti.

" Voi non siete mai andata d'accordo con me, Rosina. Ed io ho sempre disprezzato voi ed in particolare vostra figlia: perché adesso siete qui a chiedermi come sto? A che scopo? ". Chiede. Rosina riflette: certamente non gli può dare torto. Tuttavia la risposta della donna lascia un po' spiazzato persino il giovane re.

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora