Night of love and hate

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Garry Perry esce dalla sala da ballo, nervoso: il giorno più brutto della sua vita o meglio, uno di essi sta per giungere finalmente alla fine: quel dannato matrimonio è stato celebrato, lui non è riuscito a fare niente ed ora la sua Jeanne è la moglie di quel pazzo psicopatico di Dominique. Non è riuscito a salvarla, né a capire perché abbia accettato queste nozze senza amore. " Perché lo hai fatto? ". Chiede più a sé stesso dato che, ovviamente, nessuno può rispondere alle sue domande: in quel corridoio buio è solo, solo con la luna alta nel cielo. Quella luna che ha assunto da prima il proprio colore blu, tuttavia ora è strana: in essa infatti, il giovane cacciatore può notare dei bagliori rossi. " Maledetto bastardo! Se solo allora fossi stato più forte! Se solo allora fossi riuscito ad ucciderlo, allora... ". Il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto da una cosa certamente singolare: la fonte della sua ira è appena uscita dalla sala da ballo, tuttavia non lo degna di uno sguardo. Nessuna battuta pungente, eppure quel cacciatore è ora in suo pugno: potrebbe fargli e dirgli ciò che vuole e lui non reagirebbe, sapendo che a farne le spese sarebbe Jeanne. Invece no: questa volta Dominique Lunettes Hikari non degna di un solo sguardo l'odiato rivale, anzi: sembra aver fretta di allontanarsi da quel luogo, dalla sala da ballo. Immediatamente il cacciatore corruga la fronte in espressione perplessa. " Ma cos'ha, quello psicopatico? ". Chiede a sé stesso ed a bassa voce, mentre nota che lentamente la luna sta assumendo un colore rosso come non se ne sono mai visti a Veritas. " Dove sta andando? ". Mormora poi, guardandosi attorno: non c'è nessuno che possa dargli delucidazioni, in ogni caso pensa, nessuno può sapere cosa passi realmente per la testa di quell'uomo. Poi riflette: e se seguendolo potesse scoprire qualcosa che non sa? Se seguendolo potesse scoprire il suo tallone d'Achille o, per lo meno, con cosa sta tenendo in pugno Jeanne tanto da obbligarla a sposarlo? " Coraggio, Garry! O ora o mai più: non ci sarà più occasione di entrare qua dentro, meglio sfruttare questa ". Si incita, un po' agitato: non teme i vampiri, men che meno Dominique. O meglio: non lo temeva fino a quando non ha avuto la prova tangibile della sua pazzia e della sua crudeltà. Ora, volente o nolente non può fare a meno di provare timore ogni volta che incontra quell'uomo, una sensazione lieve ma pur sempre timore. L'argento scuote il capo: non è tempo di intimorirsi, è anzi il tempo di scoprire la verità! Senza indugiare segue il corvino, che si ferma ad una porta ben precisa: la sala dei ritratti. Garry riesce ad entrare senza essere notato, mentre il rivale osserva la luna rossa dalla grande vetrata. Improvvisamente i suoi occhi si tingono di cremesi e la sete sembra farsi insopportabile: porta una mano alla gola e cerca di respirare normalmente, ma è davvero difficile. Eppure deve attendere: se vuole il sangue di sua moglie, deve aspettare la fine del ricevimento. Si: davanti a tutti deve dimostrare di essere un marito perfetto ed amorevole, non devono trasparire dubbi in merito anche se, lo sa, buona parte degli invitati conosce la sua vera natura. In special modo le sue guardie: conoscono bene la fama del loro capitano, anche se per paura non osano ribellarsi o altro.

" Vi odio tutti... tutti quanti... ". Sibila solamente l'erede di Antoine e Veronica, cadendo in ginocchio senza riuscire a rimanere in piedi, appoggiando una mano sul ritratto di fianco a sé: si volge di scatto ad osservarlo ed immediatamente la sua aggressività aumenta, di pari passo con la rabbia che sente nel notare di che ritratto si tratti. " Sgualdrina... ". Sibila solamente: per un attimo è tentato di squarciare quella tela con le sole unghie, ma si trattiene: non può rovinare quei ritratti e lo sa bene. " Sei solo una sgualdrina... ". Mormora, alzandosi seppur a fatica: la luna rossa sta avendo effetti devastanti su di lui, in oltre ha dovuto impiegare molte forze per resistere a quelli della luna blu sorta in precedenza ed ora, evidentemente è arrivato al limite. " Ma ora sei mia. Mia, mi hai capito?! ". Quasi grida, sogghignando malignamente e guardando quello che è il ritratto di sua moglie, Jeanne. " Ora sei mia e credimi, te la farò pagare per ciò che mi hai fatto. Ogni singolo affronto, ogni secondo che ho passato a soffrire per causa tua e di quell'Hunter... lo pagherai con gli interessi ". A quelle parole, che riesce ad udire bene malgrado la distanza, Garry indietreggia sconcertato: deve fare qualcosa, pensa! Deve assolutamente salvare Jeanne, prima che la sua vita si trasformi in un inferno! Solo ora si rende conto: Dominique è peggiore di Vincent sotto molti punti di vista, prima di pensare al falso re bisognerà mettere fuori gioco lui! Altrimenti pensa, ogni sforzo sarà vano! Deve assolutamente avvertire Vanitas ed Ivy, oltre che alla stessa Jeanne: deve dirle quanto ha udito e visto, deve sapere da che cosa deve difendersi. La risata sadica del rivale interrompe bruscamente i suoi pensieri. " Percepisco la presenza di un lurido ratto, in questa stanza: chissà chi è? ". Chiede solamente, mentre il giovane dalla chioma argento fa per uscire dalla sala prima di essere scoperto. Tuttavia, a causa della concitazione mette male un piede ed urta, accidentalmente, un altro ritratto. Ovviamente la tela cade rumorosamente a terra, mentre lui è ormai esposto: il suo sguardo celeste incontra quello cremesi dell'altro, che non sembra affatto stupito di vederlo lì. " Ma guarda guarda che topolino fastidioso: credo proprio sia tempo di eliminarlo, dato che non mi serve più ". Sibila, mentre per un solo istante un'ombra nera pone una mano sulla spalla di quello che è suo nipote: l'ombra del Re pazzo che, nel giro di un istante tuttavia, scompare così com'è comparsa. " Volevo tenerti in vita, per il bene della cara Mina e soprattutto, per dimostrare alla mia dolce mogliettina quanto posso essere magnanimo. Ma se continui a starmi appiccicato come una zecca, se metti il naso nei miei affari... ". Quello sguardo: per un solo istante mette paura al giovane Perry, che tuttavia stringe i pugni. L'ira supera rapidamente la sensazione di paura, mentre risponde duramente a quelle minacce.

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora