This burning desire is turning me to sin

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Ivy cade a terra, dopo il violento strattone datole da Vanitas: la ragazza non è infatti intenzionata a proseguire il cammino, mentre lui pare invece furioso, dopo la pessima figura fatta al ballo. Come se gli importasse qualcosa di tutta quella gente, pensa la giovane dai capelli corvini. È evidente che quel ballo è stato indetto con un solo scopo: presentare lei come futura regina di Veritas. Una follia! Quale pazza accetterebbe di sposare chi assassinò brutalmente i propri genitori? E ciò che è peggio, senza dare il minimo segno di pentimento! Ivy rimane a terra, mentre Vanitas le da le spalle, ridendo. Ed ora? Cosa c'è da ridere? È una risata alquanto insana, aggiungerebbe la giovane hunter. Non può fare a meno di tremare. Eppure si domanda come mai non sia subito partito uno schiaffo, o peggio. Dopo tutto, gli ha fatto fare una brutta figura di fronte a tutti. La ragazza si mette in piedi, appoggiandosi al muro. Il ballo sta proseguendo, e nessuno sembra ancora essersi lamentato per l'assenza del sovrano. La mora cerca di andarsene, ma Vanitas è più rapido: le afferra un polso, per poi guardarla. La sua espressione spaventata, Dio se gli piace. Non ne ha mai viste di più belle, nemmeno quando uccise quei volgari cacciatori di Haruka e Juliette. Già, forse perché la sua Ivy è unica, inimitabile. Ride di nuovo, e lei non capisce, e si domanda cosa ne sarà di lei. " Dolce Ivy, ti meriteresti un castigo per ciò che hai fatto. Ma stasera non voglio punirti: ho ben altro in mente per noi due ". ghigna lui, e per un secondo Ivy trema, non percependo nulla di buono nelle sue parole. " Ora io e te torneremo al ballo, e tu sarai la mia dama. Volente o nolente ". è un ordine, si evince dal tono duro con cui la frase è stata pronunciata. Ma lei non ci sta: non si presterà più a tutto questo.

" Mai! Tu non mi avrai mai! ". fa su tutte le furie, riuscendo a divincolarsi da quella presa. " Non sarò mai di un mostro! ". conclude, per poi fuggire correndo per il grande corridoio. Vanitas rimane immobile: mostro? L'ha chiamato mostro? Non è giusto! Stringe i pugni alterato. Improvvisamente una nera ed oscura mano si posa sulla spalla del re bambino. Una mano gelida, mentre una voce gli sibila nell'orecchio poche parole.

" Ti lasci trattare così? Avanti, re bambino! Non sei nemmeno in grado di prendere una donna ribelle? Se la vuoi, tutto quello che devi fare è seguirla e... ". la voce si interrompe, e la misteriosa mano stringe la spalla a Vanitas, che chiude gli occhi e si porta le mani alle orecchie.

" Sta zitto! Non mi dirai come devo fare a conquistare Ivy! ". grida, ma la voce misteriosa riecheggia di nuovo nel corridoio, ed un nero viso si avvicina al suo orecchio sinistro.

" Falla tua. Falla tua in questa notte di Luna Blu, e più nessuno potrà portartela via. Obbedisci, Vanitas. Obbedisci ". la voce ride malefica, poi la mano nera scompare, così come quel viso dal ghigno crudele. Vanitas alza lo sguardo ad una finestra, da cui vede la luna blu. Si, quella luna che da potere agli Hikari, ma non solo: ne massimizza i desideri, e lui sente già i primi effetti di quei raggi lunari. Si dirige verso le scale che poco prima anche Ivy ha imboccato, dopo aver puntato lo sguardo su un ritratto di un uomo dai lunghi capelli corvini, lasciati liberi. Il suo sguardo gelido mette aura, e per un secondo pare che il ritratto si animi, facendo un ghigno crudele.

Ivy ha corso a perdifiato per quelle scale sconosciute, fino a raggiungere una porta. La ragazza ansima, ha paura: teme ciò che le potrà accadere se resterà ancora a palazzo, con quel folle di un re. Si appoggia qualche secondo alla porta, dopo di che questa si apre. Ivy rimane sorpresa: non era chiusa a chiave, come mai? Che non sia una stanza importante? Che sia solo una banale stanza degli ospiti? Non sta a farsi troppe domande, ed entra. Fa freddo, molto freddo. Lei ha le spalle scoperte, e rabbrividisce. Eppure, qualcosa di molto forte la sta obbligando ad avanzare, una sensazione che sente dentro di lei. Si ferma dopo alcuni passi, notando una bara. Si, una bara! Incuriosita si avvicina, per vedere di chi si tratta. Rimane shoccata: quel viso! Santo Cielo, quello è l'uomo del ritratto! Colui che era insieme a quella bella donna, che presume essere Luna il Fulmine splendente. Ma chi è? " Cosa... ma chi... ". sussurra solamente, ma il rumore della porta che si chiude la fa sussultare.

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora