Sangue sporco e nessun rimpianto

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Un vero e proprio colpo di stato pare essere stato appena messo in atto a Veritas: con sorpresa di tutti, Vincent Hikari ha fatto la sua ricomparsa e, a capo dei ribelli, sta tentando di usurpare il trono del fratello. Il caso o forse il destino ha voluto che in quel momento anche Garry, Lukas, Kevin e Pierre fossero a palazzo per cercare di salvare Ivy, con la complicità di Jeanne. Ma la situazione è precipitata: dopo un iniziale scontro con il re bambino, in fine il giovane erede dei Perry è stato costretto a far fronte comune con lui: sarà pur pazzo, un assassino cinico e crudele, ma sa bene che Vincent è peggio di lui. Sa di cosa sia stato capace il capo dei ribelli, ed ora che ha scoperto la sua identità, questo non fa altro che turbarlo ulteriormente e metterlo in allarme. Il giovane cacciatore si sente tuttavia strano: avverte il potere della luna blu scorrere in lui, questo pensa, questo non è certo normale. Lui infatti non ha sangue Hikari, allora pensa, come mai i raggi lunari gli stanno facendo perdere il controllo? Improvvisamente una strana voce: una voce nella sua testa che, ora che ci pensa, non gli pare nemmeno sia la prima volta che sente. " Hai combattuto bene, mio guerriero. Ma ora è tempo per te, è tempo... ". Non conclude la frase e, per un singolo istante al giovane Perry pare che qualcosa lo sfiori. Scuote il capo con enfasi, non accorgendosi tuttavia che Vanitas si è accorto del suo turbamento: sarà pur ferito ma non ha certo perso la facoltà di percepire i sentimenti delle persone dallo scorrere del loro sangue e, ci può giurare, quello di Garry sta scorrendo come un fiume in piena nelle sue vene.

" Cos'hai, cacciatore? ". Sibila solamente il giovane Re, rigenerando pian piano la ferita. A quella domanda Garry lo guarda piuttosto scosso e turbato.

" Senti... che tu sappia, la luna blu agisce anche su chi non ha sangue Hikari? Perché ora come ora... ". Non finisce la frase: se prima si sentiva forte ed invincibile, ora una potente fitta accanto al cuore lo fa sussultare. Da parte sua invece, Vanitas lo osserva senza proferire parola, eppure mille pensieri attraversano la sua mente. In seguito punta il proprio sguardo in quello del cacciatore.

" Si può sapere perché mi fai una domanda simile, in un momento del genere? ". Chiede perentorio, mentre l'argento stringe lievemente i pugni: cosa dovrebbe rispondere' non deve scordare che chi ha davanti è ancora suo nemico, non può rivelargli certo le sue debolezze: un giorno pensa, ciò potrebbe ritorcersi contro di lui. Anche se, non può fare a meno di pensare, ora come ora Vanitas gli sembra solo il suo unico alleato più che un nemico. Ah, pensa: ma perché diamine ha certi pensieri? Scuote il capo con enfasi per poi finalmente dare una risposta.

" Niente... ". Borbotta solamente l'argento, riflettendo: non sa a chi altro rivolgersi, a chi può chiedere per risolvere questo problema una volta per tutte? Forse pensa, l'unica soluzione sarebbe parlare con Jeanne: anche se in questo momento la donna potrebbe giustamente essere infuriata con lui, ne è certo non lo lascerà in difficoltà. Sicuramente pensa, gli chiarirà una volta per tutte che cosa gli stia succedendo. Si: ne parlerà con Jeanne, ha deciso. Ne parlerà con la sola Hikari a parte Ivy di cui si fiderebbe. Già, Ivy: sapeva da tempo che era un'Hikari, ma ora che la cosa è stata resa ufficiale almeno in parte, gli fa uno strano effetto considerare la sorella un membro di quella famiglia. I suoi pensieri tuttavia, vengono bruscamente interrotti in quel preciso istante: altri due ribelli cercano di avventarsi su entrambi, sia lui che Vanitas, cercando di approfittare del momento di debolezza del re per poter come si suol dire, prendere due piccioni con una fava. Ma questa cosa, al giovane Perry non pare essere particolarmente congeniale: anche in caso un giorno Vanitas dovesse morire, sarà solo ed esclusivamente lui a farlo fuori al momento del loro scontro finale, lui e nessun altro. Infuriato si alza in piedi di colpo, afferrando la spada del re malgrado gli scotti la mano, in quanto intrisa del potere degli Hikarie d appartenente ad un vampiro. " Fatevi sotto! ". Grida, sorprendendo il giovane Re: tutto si sarebbe imamginato, ma mai di vedere un cacciatore impugnare l'arma di un purosangue così, senza risentirne eccessivamente e senza rimanere bruciato completamente dal potere della luna blu. Solo le mani dell'argento sembrerebbero avere lievi conseguenze, ma non più di tanto e, di certo, questa non è una cosa comune. Anzi: è forse la prima volta che il corvino vede una cosa simile. Solitamente infatti, qualunque umano viene respinto dalle armi dei vampiri o, in caso riuscisse ad afferrarla soffrirebbe dolori e patimenti indicibili che lo indurrebbero a lasciarla in un soffio di Eolo. Come mai con Garry nulla di ciò avviene? Cerca di non pensare più a questo: non gli pare il momento di farsi queste domande. Cerca di alzarsi a sua volta per rivolgere la parola a Garry ma, improvvisamente, un potente scudo blu si innalza in difesa del Re e del cacciatore, lasciando sbigottiti i due più adulti i quali, avvertendo la comparsa di un nuovo ed intenso potere non hanno potuto fare a meno di volgere lo sguardo verso la fonte di tale energia: Pierre e Kevin vedono i due ribelli che si erano in precedenza avventati sui ragazzi essere letteralmente polverizzati da quello scudo, mentre per qualche istante, un raggio blu illumina gli occhi del giovane dalla chioma argento che, come in trance allunga la mano verso altri due aggressore e li polverizza con un raggio blu.

La diciottesima lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora