PROLOGO.

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RAIN.

Non ho mai capito bene quale sia la differenza tra vita e morte perché mi è sempre sembrato di vivere come un cadavere.
Passavo le mie giornate tra l'alcol, la droga e il sesso. Il tanto sesso.
È così che riempivo le mie giornate.
Cercare quel pizzico di luce nel buio profondo della mia anima, una luce che si ostina a starmi lontana.

È cambiato tutto quella notte quando uno degli scagnozzi del boss mi ha lasciato una pallottola nel petto. Non ricordo molto.

Ricordo solo che per la prima volta nella mia vita io mi sia spaventato, avevo paura.

Volevo vivere.

Mi sono svegliato nell'ospedale con il bip fastidio del mio cuore, sono scappato prima che mi venissero rivolte domande invadenti.

Cosa è successo? Stai bene?

Chi sei?

Non so nemmeno io chi sia davvero.

Mi chiamo Rain solo perché sono stato abbandonato sotto alla pioggia e preso in custodia in un centro di minori.

Li sono iniziati i problemi, non riuscivo ad andare d'accordo con nessuna famiglia a chi venissi affidato, non riuscivo ad aprirmi con nessuno, non volevo nessuno.

Perché se la mia vera famiglia mi odiava avrebbero dovuto amarmi gli altri?

Sono cresciuto nel buio, tra i guanti e i problemi, ho deciso di cambiare la mia vita entrando nei Marines ma li è cambiato tutto.

Quando abbiamo uccido un ragazzo. Un ragazzo che ha abusato di una bambina ed ucciso la madre di quest'ultima.

Alla fine la polizia ci ha scagionato ed il Boss, che era venuto per la vendetta è morto.

<< Raaaain.. >> sento le mani viscide di Olivia sulla schiena << Perché non saliamo un po' in camera e ci divertiamo? Mi sei mancato molto in questi anni.. >>

Da quando sono tornato non ha fatto altro che appiccicarsi addosso, certo in passato mi sarei anche divertito a scoparla ma ora, ora non credo mi importi più.

Dopo la sparatoria mi sono assentato per un lungo periodo girovagando in cerca di risposta, cercando un senso alla mia vita, ma la strada mi ha riportato qui.

Non qui nell'appartamento di Olivia ma in questa città.

<< Levati da dosso.. >> la allontano << Non mi va di scopare.. >>

<< Mmhh.. lo sai qualche mese fa sono passati Daniel con la sua stupida fidanzatina, ti cercavano.. >> dice inacidita

Quindi Daniel sta ancora con quella ragazzina? Sono contento per lui.

<< Cosa volevano? >> chiedo

<< Credo sapere come stai, mi ha chiesto di dirti che a loro farebbe piacere se tu ti facessi vedere.. >> fa spallucce << Io esco.. >>

Olivia è sola quanto me e da un senso alla vita riempiendola con momenti vuoti e privi di valore.

La seguo a ruota ma prendiamo strade diverse, le sue parole sono ancora nella mia mente e sarei davvero curioso di sapere come Daniel e Lali se la passano, sicuro meglio di me.

Potrei provare con il suo appartamento, se Lali viene ancora lì. Quando seguivo le sue tracce passava la maggior parte del tempo in camera insieme al suo ragazzo. Il mio quasi amico.

No non siamo amici perché io non ho legami con nessuno.

Ma tentato dalla curiosità e dalla noia decido di dirigermi a l'appartamento e bussare ripetutamente alla porta.

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