CAPITOLO 35

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POV RAIN.

La vedo sistemarsi la gonna e guardarmi con occhi lucidi ed appagati, dirle che mi era mancata è stata una grande cazzata, cazzata di cui mi pento.

Ma il vederla lì bella e sexy mi ha fatto perdere la testa, il modo in cui l'ho scopata mi ha incasinato ancora di più ed ora ho bisogno di allontanarmi, di nuovo.

<< Dove stai andando? >> domanda mentre esco frettoloso dall'auto << Rain fermati..>>

Mi segue. << Lasciami in pace Cassandra >> le dico ma la sento aumentare il passo e bloccarmi la strada << Perché stai
scappando?>>

<< Io non sto scappando >> rispondo con astio << Togliti dalle palle! >>

<< No! >> mi poggia una mano sul petto, è così bella, ancor di più dopo il sesso << Non ti lascerò andare via, smettila di pensare troppo, accompagnami a casa.. sei stato via tanto tempo, anche tu mi sei mancato >> ammette e la cosa mi spaventa ancor di più

<< Tu non capisci >> scuoto la testa

Lei non capisce che legarsi a me le comporterà solo male, io non so provare emozioni, io non so fidarmi delle persone

<< Rain, non ti sto chiedendo nulla >> mi offre un sorriso ammaliante << Voglio solo che tu venga a casa con me >> si allontana allungano la mano, vuole che io la prenda e la segua

Sono combattuto, la parte di me ragionevole vuole evadere perché sta diventando tutto troppo asfissiaste, lei è troppo per me e il solo toccarla mi fa impazzire.

La parte di me cedevole quella pazza di lei, mi invita a seguirla, a restare con lei, a stringerla e a non lasciarla più.

Cosa dovrei fare? È tutto nuovo per me.

Questa ragazza mi ha fottuto anima e corpo.

Sospiro. Le prendo la mano.

Vince la parte irrazionale.

<< Credevo mi avresti respinto, questo è già un passo.. seguimi, lascia la tua auto qui, ti accompagnerò domattina a prenderla.. >> mi spiega ed io mi trovo ad annuire, una volta saliti in auto la vedo mettersi la cintura e sistemarsi i capelli davanti allo specchietto.

Capelli che io ho scombussolato.

<< Hai detto che volevi parlarmi Rain, sono curiosa di sapere cosa avevi da dirmi oppure era una scusa per fare sesso? >> dice facendo partire l'auto

<< Forse entrambe le cose >> guardo fuori dal finestrino evitando il contatto visivo con lei, mi sembro un bambino impaurito da tutto.

<< Dove sei stato? >> domanda

<< Ha importanza? >>

<< Per me si, ero molto preoccupata per te, come hai fatto con i punti? >>

<< Sono andato a toglierli prima di andare via >> spiego << Si è cicatrizzato alla perfezione e non sento più dolore.. >>

<< Ne sono contenta.. >>

<< Perché sei tornata con quel perfettino? Proprio non lo capisco, quel ragazzo non ti piace Cassandra.. >>

<< Non dirmi cosa mi piace o meno perché tu non sai niente o forse la cretina che non sa niente sono proprio io.. >> dice frustrata

<< Di cosa parli? >>

<< Nulla, stavolta sei tu che non capiresti..>> parcheggia l'auto nel suo vialetto

RAIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora