CAPITOLO 8

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POV CASSANDRA.

Ho un terribile cerchio alla testa e questo non aiuta a farmi capire perché sono in un divano diverso da quello di casa mia, poi i ricordi di quello che è accaduto nelle ore seguenti mi fanno venir voglia di sotterrarmi.

Rain sa la verità e credo sia davvero disgustato da me.

Vorrei che questo divano mi inghiottisse e che sparissi per sempre dalla faccia della terra, non farei un piacere a nessuno perche a nessuno importa di me.

Mi guardo intorno e noto che l'orologio segna le sette, ho dormito all'incirca due ore e i cerchi sotto gli occhi ne sono la prova. Ho due occhiaie enormi segno del pochissimo sono fatto e dello stress di questo periodo.

Per la prima volta nella vita ho confessato a qualcuno la mia storia, sono stata costretta farlo ma averlo ammesso mi ha fatto sentire per un momento più libera.

Cerco di sgattaiolare via in maniere pacata e silenziosa quando dei passi provenienti dalla cucina mi paralizzano << Stavo scappando bambolina? >>

Rain è già sveglio ed è più sexy che mai, porta dei pantaloni larghi di tuta che si abbassano alla vita mostrando i suoi boxer, non indossa alcuna maglietta ed il suo petto sodo e imponente mi coglie di sorpresa, mi sembra quasi che mi manchi il respiro.

Ha i capelli come sempre disordinati e la sua totalità di oggi è intesa ed eccitante.

Sembra una divinità vista da questa prospettiva.

<< Ti piace ciò che stai guardando ragazzina? >> la sua voce di prima mattina è roca e delicata e mi fa vibrare il basso ventre

<< Cosa? >> chiedo poi scuoto la testa << Perché sei già in piedi? >>

<< Sono mattiniero di natura >> mi spiega << Perché non hai dormito? >> mi domanda di punto in bianco

<< Io.. io ho dormito >> mi giustifico

<< Hai un'aspetto di merda >> si limita a dire ed io lo fulmino con lo sguardo

<< Sei davvero un gentiluomo >> rispondo schiva << Sai davvero come essere gentile con una donna.. >>

<< Non ti piace che io sia gentile, ti piaccio rude e deciso >> ammicca verso di me

<< No, tu non mi piace affatto >> mi difendo << Me ne torno a casa mia.. >> mi alzo prendendo i vestiti della sera precedente quando lui mi afferra un polso

<< Ho detto che hai un aspetto di merda ma questo non vuol dire che tu non sia dannatamente bella.. >> mi sussurra vicinissimo a me << Hai quest'aria di ragazza pura e casta con i capelli gonfi e lo sguardo stanco.. >> la sua mano scende sul mio fianco << Sembri un angelo ed invece sei cattiva come un diavoletto.. la cosa mi eccita parecchio..>> chiudo gli occhi alle sue ripetute carezze fino a quando la sua mano non si ferma lì, sul fianco dentro, sulla cicatrice

<< Lasciami >> lo allontano annaspando << Devi starmi lontano! >> esclamo, ricordando quale è il mio posto nel mondo, ricordando che io ho una missione da portare a termine

<< È per la cicatrice? >> domanda ed io sgranò gli occhi, come.. come fa a saperlo? << Ho baciato ogni centimetro del tuo corpo la scorsa notte, se ricordi.. >>

Oh si che lo ricordo.

<< L'ho già vista, pensavo te la fossi fatta durante un banale incidente da piccola, non gli ho prestato molta attenzione, ma la tua reazione.. >> i suoi occhi si incupiscono << Chi è stato a fartela? >>

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