POV CASSANDRA.
Ho sempre amato la pioggia, ma ora, ora la odio perché non è riuscita a salvarvi.
Trascino via il mio corpo contuso cercando di trattenere le lacrime, non posso cedere, non ora.
Cammino mordendomi l'interno guancia e reprimendo il dolore ed ogni passo è una lenta agonia.
Tomas mi ha punito, mi ha punito perché lui crede che io nasconda qualcosa e la mia insicurezza la convinto ancor di più di ciò.
Mi ha chiesto i nomi, i nomi delle persone che sono alle sue calcagna, ho negato, mentito dicendo di non conoscerli. Mi ha colpito al petto. Con un matterello.
Ho chiuso gli occhi trattenendo il dolore e ho continuato a negare, ogni volta che lui pensava che la mia fosse una bugia mi colpisca, sempre più forte, sempre in parti più delicate.
Poi si è arrabbiata e la mia vista si è appannata, credo di avere un paio di articolazioni lussate ed un occhio nero.
Fortuna che non ha preso il coltello altrimenti questa notte io sarei morta.
Piove, piove e la pioggia bagna il mio corpo lasciandomi cadere sul viso lacrime che non sono le mie, lacrime che vorrei far uscire ma che loro stesse hanno paura di rivelarsi, so che se piangessi non tornerei più indietro e sprofonderei in un baratro fatto di dolore.
Sono troppo lontana da casa, la mia auto è stata distrutta insieme al mio cellulare, sono da sola a piedi sono un diluvio con il corpo dolorante. In piena notte.
I miei piedi si muovono lenti, passo per passo, dolore per dolore e so già dove sto andando, sto già che Rain è l'unico che può capire ciò che è successo e che può aiutarmi. Non posso andare da Laila mi farebbe troppe domande e poi casa sua è molto distante qui. Quella di Rain invece è così vicina.
Solo pochi passi e potrò crollare al suolo, solo pochi passi e i miei dolori potranno attenuarsi, solo pochi passi e non sarò più sola.
La vista inizia venirmi meno perché mi sforzo il mio corpo, più esso mi ricorda che non devo disubbidire alle regole e che devo rispettare la mia natura. La mia natura da criminale.
Non ricordo nemmeno di avere bussato alla porta o se ho urlato il suo nome , ricordo solo il suo sguardo spaventato e la sua espressione sconvolta, poi due braccia che mi prendono e le lacrime che esplodono sul mio viso.
POV RAIN.
Sto tremando. Non ho mai provato così tanta paura in vita. Sto tremando o sta tremando Cassandra.
Stringo il suo piccolo corpo tra le braccia mentre mi abbasso con lei sul pavimento.
<< Cosa.. cosa è successo? >> domando confuso e agitato, con un grande vuoto nel petto
Lei sta piangendo, stringe la mia maglia e lascia che le lacrime la bagnino, non ho mai visto questa ragazza crollare ed ho capito perché ha sempre resistito.
C'è così tanto dolore dentro di lei.
<< Cosa è successo? >> le chiedo cercando di guardarle il viso che nasconde sul mio petto << Parlami.. >> insisto
<< Lui.. lui voleva dei nomi >> singhiozza << non potevo farlo.. >>
Si è rifiutata di parlare, lei si è rifiutata di parlare e lui l'ha punita.
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RAIN.
RomanceSi dice che l'oscurità sia mancanza o insufficienza di luce è questo Rain lo sa bene. Cresciuto nella più totale assenza di luce, vive la sua vita cercando di aggrapparsi ai piccoli istanti e vivendo giorno per giorno. Non ha una meta, non ha un f...