CAPITOLO 23

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POV CASSANDRA.

Ho sentito ripetutamente Laila in queste ultime ventiquattro ore, dopo averle confessato tutta la verità non ha fatto altro che chiamarmi, in pena per me e preoccupata per la mia saluta ma io non ho più intenzione di rimanere un solo singolo secondo in questa casa.

Con Rain le cose sono strane, prima sembra essere interessato e il momento dopo la persona più assente del pianeta, ha quel suo sguardo vuoto e misterioso che farebbe impazzire anche il più sano di mente e non capisco io cosa ci faccia ancora qui.

Non capisco se sto mentendo a me stessa, e se restare qui sia un modo per evadere dalla realtà ma fatto che non posso più farlo, non posso più continuare a nascondermi.

La vita mi ha forgiato per rendermi forte e coraggiosa contro le avversità.

Non so certa di saper spiegare come mi senta dover lasciare questa cosa ma non come mi aspettavo, sono mi sento sollevata come volevo essere. Anzi la cosa mi causa molta angoscia.

So che io e il ragazzo misterioso siamo e saremo per sempre incompatibili perché la vita ci ha riservato troppe cose brutte per permetterci l'amore ma una parte di me si sente capita ed accettata da lui. Come se in lui vedesse una luce, una luce in un perenne è devastante buio.

Ricordo di aver letto un libro, un fantasy è una frase in praticamente mi fa pensare a lui "Orietur in tenebris lux tua" diceva esattamente cosi il libro "in mezzo all'oscurità nascerà la tua luce"

<< Cassandra io esco! >> due colpi sulla porta della sua camera ed io sobbalzo << Non torno per la notte, ti serve qualcosa? >> domanda

Abbiamo da poche ore finito di fare sesso e lui ora esce per andare chissà da chi a scopare ancora? E perché la cosa mi irrita così tanto?

<< No! >> esclama << Non mi serve nulla.. >> rispondo inacidita chiudendomi nel bagno dove fisso la mia immagina allo specchio, sento che dice qualcosa ma non riesco a captare cosa, poi sento la porta dell'ingresso chiudersi e deduco che lui sia andato via.

Il mio viso sembra essere guarito e con un po' di trucco riesco a coprire i segni dei lividi rimasti, mi fa ancora tanta rabbia pensare a ciò che Tomas. Avrò la mia vendetta.

<< Puoi farcela.. >> mi guardo allo specchio e a stento riconosco la mia immagine, io non sono così, o meglio non vorrei essere così.

A me piace leggere, ascoltare la musica a tutto volume e vedere dei cani giocare al parco.

A me piace ridere a squarciagola alle battute di Logan e aiutarlo a conquistare il suo ragazzo Luke.

Mi piace il latte e cereali prima di andare a letto e le serie tv dove i cattivi si innamorano.

Mi piace tutto questo ma lo ho archiviato dentro di me lasciando spazio alla Cassandra prima di emozioni. Quella che mi ha aiutato a sopravvivere tutt'ora, quella che non si sente ferita dal comportamento di Rain, quella che non prova niente per lui.

Mi convinco sempre di più che sia inutile restare e preparo il borsone con alcune delle mie cose che Rain è andato giorni fa a prendere dal mio appartamento. La collana ho deciso di lasciarla a lui, anche se a malincuore ma credo che non mi appartenga più.

Credo che mia madre abbia voluto che l'avesse lui.

Do un ultima veloce occhiata alla casa ricevendo i momenti che ho passato qui e decido di farmi forza, sparirò per un po', non lasciando spiegazioni a nessuno.

Laila piangerà. Rain capirà.

L'aria gelida della notte mi colpisce il viso e sono costretta ad abbassare la testa, il pullman delle due si trova pochi isolati da qui e qualche passo a piedi non mi farà di certo male, anche perché è da giorni che non esco di casa.

Le strade di periferie sembrano sempre un ambiente horror nelle ore notturne e fortuna che io amo gli horror altrimenti sarei già morta di paura. Nessun passante. Poche auto che sfrecciano a velocità assurde e lamponi lampeggianti.

Un ambiente cupo e tetro adatto ad una come me.

Eppure questa strana sensazione di angoscia e desolazione non sembra voler abbandonare il mio petto anche se sono scappata da quella casa.

Perché quel ragazzo mi ha scombussolata così tanto? Rain. Quel ragazzo ha il nome della pioggia perché forse quando passa nella tua vita lascia una tempesta?

Tutto questo solo per del bel sesso?

<< Cassandra, se era bel sesso sarebbe rimasto a casa a farne altro con te! Per lui una vale l'altra.. >> parlo tra me e me e penso che fino a poco fa anche per me era così.

Ma il suo modo di toccarmi, il suo modo di baciarmi, il suo modo di farmi vivere sono così difficile da spiegare.

È bravo, più bravo di tutti gli altri.

Che io mi sia presa una stupida cotta?

<< Oddio.. no! >> scuoto la testa maledicendomi di questi pensieri strani e contorti, una macchina mi passa accanto e sento il finestrino abbassarsi << Hei! Cosa ci fa una bella ragazza come te in giro a quest'ora della notte? >> intravedo un ragazzo sembra essere poco più grande di me e sembra essere anche ubriaco

<< Se non vai via, ti prendo a pugni in faccia! >> grido sulla difensiva << Stai facendo il ciglione con la ragazza sbagliata! >> continuo a gridare e proseguo per i miei passi, sento un imprecazione da parte sua e poi la macchina sfrecciare via velocemente.

Ecco, un problema in meno.

Due isolati e dovrò aspettare quel maledetto pullman che mi porti fuori città, chiuderò per un po' con questa vita e tornerò quando le idee mi saranno più chiare. Lo devo a me stessa.

<< Davvero pensavi di potertene andare senza salutare Cassandra? >>

La sua voce. La sua voce mi gela la pelle e penso al peggio, sapevo mi avrebbe trovata, sapevo contro chi mi stavo mettendo. Sapevo per me sarebbe stata la fine.

<< Io non stavo scappando Tomas >> rispondo incrociando il suo sguardo << Mi prendevo una pausa da tutta la merda che ho vissuto a causa tua.. >> deciso di sfidarlo

<< Risposta sbagliata ragazza mia, riposta sbagliata.. >> sorride, sono confusa.

Poi un colpo, credo abbiamo colpito me, mi fa male la testa. Buio.

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