CAPITOLO 39

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POV CASSANDRA.

Si definisce buco nero una regione dello spazio tempo con un campo gravitazionale così intenso che nulla al suo interno può sfuggire all'esterno, nemmeno la luce.

Il buco nero attrae tutto senza lasciar traccia e quei pochi elementi che riescono a scappargli sono costretti a viaggiare sul suo stesso campo di gravità.

Rain è un buco nero, ed io ne sono attratta, ne sono attratta come la luce, non riesco a sfuggirgli, per quanto mi sforzi, per quanto ci provi, vorrei tornare da lui, sempre da lui.
Solo per lui.

Ma per lui non sono altro che l'ennesimo elemento da risucchiare.

Mi ha attratta con la sua forza e sono diventata
parte di lui.

È da giorni, settimane che provo a dimenticarlo ma la sua presenza è sempre qui accanto a me, sento ancora il sapore dei suoi baci, sento ancora le sue mani sul mio corpo e quando sono a letto con Dawson immagino che sia lui per riuscire a venire. La maggior parte delle volte riesco, il resto fingo.

Ho smesso di parlare con Laila di lui perché so che anche il solo sentirne parlare mi devasta il cuore, mi sono innamorata e mi sento così stupida.

Come ho io che ho sempre tenuto lontano tutti a dare il mio cuore al ragazzo misterioso?

Quei giorni. Quei giorni in casa insieme a lui, quando mi posseduta, quando si è presa una pallottola per me è quei giorni in ospedale.

Tutto questo ha fatto sì che io mi perdessi in lui, e che ora ne sia dipendente. Maledizione!

<< Piccola? Dove sei? Vieni a letto >>

Una voce. Dawson. Sono le quattro del mattino e dopo aver fatto sesso ho aspettato che il ragazzo con cui esco sia crollato nel sonno, mi sono alzata e sono uscita fuori alla veranda respirando l'aria fresca della notte.

Ho stretto la giacca intorno a me e mi sono persa nei miei pensieri << Cassy? >> mi volto quando sento dei passi avvicinarsi << Cosa stai facendo piccolina? >>

Odio quando mi chiama così.

Io sono "ragazzina."

<< Nulla, pensieri.. mi stavo rilassando un po'>> si avvicina e mi abbraccia, Dawson è un ragazzo così dolce e premuroso.

So di non meritarlo.

Mi faccio schifo per questo motivo.

<< Ho una sorpresa per te! Volevo dirtela domani, dopo averti portata a cena ma non sto più nella pelle.. >> mi si para davanti ed ha gli occhi lucidi, lucidi per la felicità

<< Di cosa parli? >> domando confusa

<< Aspettami qui.. >> mi dà un bacio veloce e torna in casa per uscire poco dopo con una busta tra le mani << Questo è per te piccola>>

<< Cosa è? >> mi rigiro la busta tra le mani

<< È un regalo.. >>

<< Perché mi hai fatto un regalo Dawson?>>

<< Perché volevo farlo.. >> mi sorride << Aprilo e dimmi cosa ne pensi.. >>

Sono contraria ai regali, li ho sempre odiati ma vede lo sguardo felice di Dawson mi costringe ad aprire la busta << Non dovevi >> confesso << Qualsiasi cosa ci sia all'interno, non avresti dov.. >>

Due biglietti. Sono due biglietti con destinazione Parigi.

Data di partenza tra due giorni.

Un viaggia di una settimana a Parigi.

<< Ma che.. >>

<< Spero ti piaccia, partiremo dopodomani, staremo via una settimana interna, solo per noi due, sei contenta? Amore.. sei contenta?>>

<< Sei fantastico >> confesso << Io non merito tutto questo.. >>

<< Lo meriti, meriti più di quanto tu pensi Cassy.. >> mi prende tra le braccia e mi stringe al suo corpo << Partirai con me?>>

Dovrei dare realmente la possibilità a Dawson di far parte della mia vita senza continuare ad illuderlo, dovrei provare ad affezionarmi a lui e poi ad innamorarmi.

Devo dimenticare Rain.

<< Partirò con te >>

POV RAIN.

"Caro figlio mio, ero piccola quando ho capito cosa era l'amore, la tua nonna e il tuo nonno mi hanno trasmetto dei valori, i valori della fiducia e della famiglia ed io voglio farlo con te. Segui sempre il tuo istinto e fidati solo di chi ti dimostra di tenerci, quando sentirai nel tuo petto una strana sensazione di oppressione e la paura di provare emozioni, li tesoro capirai che si chiamano emozioni. Provale, prova emozioni perché questo ti rende umano, il tuo papà anche se adesso non è accanto a me mi ha dimostrato di provare emozioni e ama sia me che te. Potrai sempre affidarti ad uno di noi due, ed in caso noi due non fossi accanto a te. Albert, fidati di te stesso"

Il mio nome è Rain, cazzo!

È da più di una settimana che mi sono chiuso in casa a sfogliare lettere su lettere, perdermi in migliaia di parole, immagine l'aspetto di mia madre. Ho fatto anche delle ricerche, non sono riuscito a trovare nulla.

Perché all'improvviso mi viene la voglia di scoprire le mie origini?

Sono arrabbiato con il mondo, perché pensavo di essere stato abbandonato ed invece ho scoperto di essere orfano.

Avevo una famiglia che mi amava, almeno per poco. Almeno i primi istanti della mia vita.

Mi è stato come sempre portato via tutto.

Fisso il mio riflesso allo specchio e vedo il viso bianco di un ragazzo che non dorme da giorni, la maggior parte delle volte stento anche a riconoscermi.

Perché mi sono ridotto così?

Perché in tutta la mia vita non ho fatto altro che colpevolizzarmi, fare scelte sbagliare, mettere in pericolo la mia vita?

Credevo di non meritare la felicità, credevo che il mio abbandono ne fosse una conferma ma ora.. ora è cambiato tutto.

Forse dovrei perdonarmi, dovrei chiedere perdono a me stesso per tutto il male che mi sono fatto.

Forse merito anche io la felicità, merito di smettere di vivere nel dolore. Nell'imperfezione.

Forse potrei essere una persona migliore per me stesso e per lei..

Se andassi da lei, se le confessassi il vuoto che ho nel petto quando la penso capirebbe che provo dei sentimenti per lei, delle emozioni vere.

<< Prima credo tu debba farti una doccia>> sussurro a me stesso ed annuisco allo specchio, non voglio perdere tempo.

Non posso perdere tempo.

Per la prima volta nella mia vita mi rendo conto di avere qualcuno al mio fianco, sento mia madre, mio padre, tutte le lettere che lei ha scritto per me dove parlava di noi, del nostro possibile futuro, di quanto mi hanno amato quando era in attesa me, mi fanno sentire per la prima volta amato ed è una sensazione che mi piace tantissimo, così tanto che voglio andare dalla ragazzina è provarla anche per la seconda volta.

Voglio che anche lei mi ami, perché io sono disposto a farlo.

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