CAPITOLO 7

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POV RAIN.

Mi tremano le mani mentre nella testa ho mille demoni che gridano furiosi, il cuore sembra voler fuoriuscire dal petto e la forte frenesia di spaccare tutto mi sussurra all'orecchio, ma resto calmo, più calmo del solito.

Cassandra mi ha raccontato la sua storia.

Cassandra mi ha raccontato la verità.

Cassandra mi ha spiazzato.

Riesco finalmente adesso a spiegarmi perché i suoi occhi nonostante siano così azzurri e limpidi io non ci abbia mai visto il male.

Ha gli occhi spenti. Ha gli occhi di chi ha smesso di lottare.

Tomas Milligan me la pagherà, ha presa una ragazzina e l'ha trasformata nella sua cacciatrice di taglie, ha distrutto i sogni di una ragazza felice, l'ha trasformata nella parte peggiore di se stessa, posso capirla. Io la capisco. Vivevo esattamente come lei prima della sparatoria. Poi sono cambiato.

<< Perché non dici niente a riguardo? >> ha acconsentito a seguirmi in casa, stranamente la cosa mi sorprende ma ho lasciato correre, mi formicola ancora la pelle dal nervoso

<< Cosa dovrei dire ragazzina che sei una cogliona? Sai già quello che penso di te perché è proprio quello che tu pensi di te stessa >> ammetto non curante di ferirla, deve affrontare la vita di merda che si ritrova, ne deve uscire al costo di tirarla fuori io stesso.

Ho promesso a me stesso che se mai avessi visto qualcuno in difficoltà lo avrei aiutato.

È una vita troppo buona quella, sopratutto se sei una ragazza.

<< Io.. io sto bene >> prende le distanze << Perché mi hai portata qui? >>

<< Perché al momento non ho la lucidità di poter guidare fino al tuo appartamento >> le confesso << Mi hai fatto davvero incazzare, metti dei limiti tra noi, sparisci per giorni, poi riappari e mi racconti queste cose assurde? Ti prego dimmi come dovrei reagire? >>

<< Non credevo ti importasse.. >>

<< Mi importa perché è una cosa che non dovrebbe vivere nessuno, ne tanto meno tu Cassandra, hai i tuoi amici che ti vogliono bene lor.. >>

<< Loro non dovranno sapere nulla Rain, mi manda un solo anno di università e uscirò da questo brutto giro.. >>

<< Con queste parole vuoi ingannare me o te stessa? Non uscirai da questo giro, io sono quasi morto.. in realtà per due secondi lo sono stato, così ho deciso di cambiare vita >> punto lo sguardo su di lei << Vuoi arrivare anche tu a questo? >>

<< Non è facile >> ammette e vero una leggera corazza crollare << Lo sai che non è facile, non avrei nulla dopo.. >>

<< Avresti.. avresti te stessa >> provo ad avvicinarmi << La tua forza, la tua grinta, il tuo caratterino.. >>

<< Non sono niente senza il mio lavoro.. >> insiste << Ti ho raccontato tutto perché meritavi di sapere la verità, non voglio più parlare di nulla, ho la testa che mi esplode.. vorrei solo che tu mi accompagnassi a casa >>

Merda! È così testarda e provare a parlarle non servirebbe a nulla << Sono le quattro del mattino e non ho voglia di prendere nuovamente la macchina, per stanotte resti qui.. >>

<< Cosa!? >> esclama << Stai scherzando? >>

<< Non potresti semplicemente dire grazie per una cazzo di volta? >>le rispondo male perché sono davvero molto arrabbiato, una rabbia che sembra divorarmi

<< Domani devo essere a lezione per le nove>> dice molto più pacata e sembra che i metodi funzioni, almeno sta volta.

<< Domani per le nove sarai a lezione >> le dico << Preferisci dormire sul divano o nella stanza degli ospiti? >>

<< Qualsiasi posto va bene >> fa spallucce << Non ho nemmeno il pigiama >>

<< Resta qui >> le dico e mi allontano, percorre il corridoio che separa la mia camera dal salotto e nel mezzo vorrei urlare.

Non può davvero quella ragazza trovarsi in un giro del genere, conosco Tomas Milligan è un uomo senza scrupoli ne pietà e non lascerà andare Cassandra dopo la laurea.

I pensieri del mio passato riappiano come magia e penso a tutte le decisioni dettate dalla disperazione e dalla solitudine, decisioni dettate dal dolore.

Non mi ero reso conto che dietro quella maschera di indifferenza, dietro quelle provocazione, dietro a quel facciamo sexy e quel corpo divino ci fosse così tanto dolore ed io non posso permetterle di autodistruggersi in questo modo.

Anni fa anche se non lo avrei mai ammesso desideravo che qualcuno mi aiutasse, Daniel mi è stata davvero di supporto ma quando i guai sono riapparsi ho rischiato davvero la vita.

La ragazzina farà la stessa fine se non agisce adesso, o se non l'aiuto a fuggire.

Prendo uno dei miei pigiami che profuma di pulito e torno da lei, è rimasta immobile con gli occhi fissi nel vuoto e lo sguardo perso.

Non mi ero reso conto soffrisse così tanto.

<< Questi sono per te >> gli passo gli indumenti << Dovrebbero andarti un po' larghi, è tutto ciò che ho.. >>

<< Mi va bene così, ti ringrazio.. >> annuisce, non l'ho mai vista azzardare pretese con nessuno, lamentarsi della sua vita o vantarsi di essere diversa, è sempre rimasta in un angolo mischiandosi con la gente e sperando di non essere notata

<< Era per questo motivo che era al Lux qualche notte fa? >> le chiedo

Annuisce << Non per la cocaina, per altro..>>

<< Non puoi dirmelo? >>

<< No >> sospira << Se tengo alla mia vita. No. >>

So bene di cosa parla, ci sono informazioni che non può spifferare nemmeno al vento, informazioni che ti possono costare la vita.

<< Se non ti dispiace preferirei il divano.. >> dice interrompe il flusso dei miei pensieri << È comodo ed è.. >>

<< più vicino alla porta >> termino io per lei << Non ho intenzioni di farti male >>

<< Non ho detto questo.. >> mi fulmina con lo sguardo << Smettila di credere che sia tutto come dici tu! >>

<< Non lo hai detto, ma ti senti più al sicuro qui, accanto ad una via di fuga perché è questo che fai da tutta la vita, scappare.. >>

I suoi occhi si sgranano impercettibilmente e la sua espressione si indurisce << Vorrei dormire ora.. >>

<< Se la cosa ti consola,non dirò a nessuno ciò che mi hai detto stasera, non lo diro ad anima viva.. il tuo segreto con me e al sicuro >> incrocia nuovamente il mio sguardo << ma ciò che fai ti porterà alla distruzione Cassandra >>

Quattro parole. Quattro parole che lasciano un varco nel mio petto << Io sono già distrutta >>

La notte non dormo, non riesco a chiudere occhio eppure a me non mi è mai importato di nessuno, ne tanto meno di una ragazza.

Forse perché abbiamo vissuto la stessa esperienza? La stessa situazione? Lo stesso dolore?

Vorrei aiutarla perché nessuno ha aiutato me?

Lei è sola e la cosa mi intristisce come non mai, non ha nessuno a cui parlare della sua vita, dei suoi momenti no, della sua voglia di evadere o del fatto che si senta distrutta.

Vedo negli occhi la voglia di morire mentre io ho finalmente accettato la mia vita, l'ho cambiata e ho deciso di vivere.

Credo di essere l'unico a portarla aiutare, perché sono l'unico a portarla capire. E lo farò.

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