Inziai a preoccuparmi ma allo stesso tempo mi posi delle domande:chiunque fosse stato conosceva per certo il mio segreto. Così mi venne un idea. Mi abbassai e sotto il letto trovai nascosto proprio l'unico sospettato ovvero Dobby. Cercò di dimenarsi per sfuggire alla mia rabbia ma non ci riuscì quindi si arrese ed iniziò a pulire tutto quel casino. Più tardi, dopo aver finito di sistemare quella distesa di vetrini da lui provocata,si recò verso di me ed iniziò con un viso molto pallido a dire":Scusami padrona, è che Dobby voleva solo avere una famiglia" Quella frase mi commosse ma allo stesso tempo mi fece molto riflettere. Inanzitutto, il fatto di aver parlato di se in terza persona mi aveva fatto capire che lui aveva proprio impiantato nel cervello l'idea di essere un servitore senza quindi avere effettivamente una propria indipendenza. Il gesto compiuto invece, seppur non gradito, era stato compiuto semplicemente per farmi partire per Hogwarts alla ricerca della pozione così che anche lui mi avrebbe seguito e si sarebbe finalmente staziato in casa nostra. E così feci. Preparai i miei bagagli e sotto l'aspetto di Alecto finsi di sentirmi poco bene così da rientrare temporaneamente a scuola insieme al mio piccolo amichetto nascosto nella valigia. Il mattino seguente raggiunsi il treno nella stazione della città che dopo qualche giorno mi fece arrivare finalmente alla stazione di Hogsmeade.
Al mio arrivo ad aspettarmi ci fu ovviamente Clover che mi strinse forte in un caldo abbraccio che durò quasi due minuti!Senza pensarci mi chiese:"Hai intenzione di tornare di nuovo la?" ma io non risposi.Non sapevo effettivamente cosa fare.Mi stavo rendendo sempre più conto che forse Dromeda seppur sola, non aveva realmente bisogno di me e di certo non aveva bisogno di Alecta!
Ci recammo quindi nella mia camerata che non vedevo più da tanto.L'odore delle lenzuola e la morbidezza del letto mi fece pensare "perché sono rimasta a dormire dentro quella tenda sudicia per tutto questo tempo" ma la mia stanchezza superò qualsiasi pensiero, così mi addormentai.Il mattino seguente,quasi malinconica,mi recai a fare colazione nella sala da pranzo e mangiai tutto quello che fino a quel momento mi era stato tolto,incluso il bacon croccante che amavo alla follia ma che i miei genitori mi vietavano di mangiare.Mentre ero lì ad ingozzarmi però arrivò Marcus che salutandomi,mi consegnò una lettera.Questa,mi era stata spedita proprio da mio padre e diceva"Cara Narcissa,come stai?Ti chiederei se possibile di venirci a trovare il prima possibile poiché abbiamo qualcosa di cui parlare,
il tuo caro padre"Il tutto mi insospettì profondamente ma una cosa era sicura:sarei andata a casa per scoprire cosa stava accadendo!
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amore purosangue
FanfictionSono Narcissa Black. .. Non ho bisogno di presentazioni perchè sapete già chi sono ma conoscete tutta la mia storia dal primo giorno ad Hogwarts? Bene, buona lettura...