"Entrano le nuove oggi" la voce di Saray mi riscuote dai miei pensieri, ma la ignoro. Ho bisogno della mia libertà, voglio uscire da qui. La sento scendere dal letto ed avvicinarsi a me.
"Zule" sussurra appoggiandosi al mio materasso con il mento, alzo una mano facendole cenno di lasciarmi in pace, ho bisogno di pensare, di riflettere. E soprattutto ho bisogno di silenzio, il silenzio che qui dentro manca troppo, anche in isolamento. La scorsa settimana ho aizzato una rissa perché avevo bisogno di pace e tranquillità, come immaginavo Valbuena, quell'idiota di un secondino, mi ha trascinata in isolamento in una di quelle celle umide e sporche. Ma anche lì il silenzio non c'è stato: le urla delle detenute che cercavano di passare il tempo mi hanno accompagnata per quei tre giorni, ho pensato tanto, questo sì, ma non abbastanza.
Saray mi posa una mano sulla spalla e io la raggiungo con la mia. La gitana, ecco l'unica cosa buona di questo posto, mia sorella. Saray è la sola persona che tengo accanto a me, la sola che non allontano e a cui riservo il mio lato migliore, è l'unica che mi può toccare, beh a parte Casper, ma è diverso.
"Andrà tutto bene Zule, sei la puta reina mora qui dentro!" esclama percependo la pesantezza dei miei pensieri. Poi sento che sorride, riesce sempre ad essere di buonumore, sempre. Mi volto e le regalo a mia volta un mezzo sorriso a labbra serrate per poi chinarmi a prendere la mia scatolina ed estrarne il mio scorpione nero. Mi aiuta a pensare vederlo camminare, me lo appoggio sulla pancia e lo stuzzico, lui si muove.
Sento i rumori dei cancelli dell'ingresso del modulo che si aprono, ecco la carne fresca che entra, ci sarà da ridere. Le novelline sono di due tipi: le prime sono quelle che sembrano dei pesci fuor d'acqua, degli agnellini pronti ad andare al macello; le seconde invece sono quelle che alzano la cresta cercando di pisciare negli angoli per marcare il territorio, quelle sono quelle che danno più soddisfazione perché vanno rimesse al loro posto immediatamente in quanto devono capire subito chi comanda qui dentro. E qui dentro, ovviamente, comando io. Sono stata in undici penitenziari prima di Cruz del Sur e in ognuno ero la fottuta regina.
La governanta, come si fa chiamare la guardia che sta a capo del nostro modulo, comincia a lasciare le nuove ragazze nelle celle, ma non mi preoccupa perché nella mia non entra nessuno. Ci sono io, c'è Saray e c'è Casper che è utile perché mi fa fare soldi e mi sgrava dalle rotture della vita da prigioniera, il quarto letto invece resta vuoto, da sempre. Ripongo il mio scorpione quando sento i passi della governanta avvicinarsi, per quanto sappiano del mio scorpione, preferisco chiuderlo. Mi sollevo leggermente, ma resto comoda sul mio letto, tanto qui non viene nessuno.
All'improvviso però la porta della mia cella, chiusa in precedenza in quanto, come da protocollo, tutte le celle devono essere serrate all'entrata delle nuove, si apre e mi alzo immediatamente saltando giù dal letto mentre sento Paloma parlare.
"Macarena Ferreiro, cella 234" dice mentre una bionda con lo sguardo basso compare davanti alla cella. Si guarda intorno, prima in direzione di Saray che, dopo che se n'era ritornata sul letto, si rialza per raggiungermi, poi verso Casper e infine verso di me, ma senza mai incrociare i nostri sguardi. Fa per entrare ma la blocco.
"Capo, deve esserci stato un errore - affermo rivolgendomi alla governanta senza nemmeno guardare in faccia la bionda insignificante davanti a me - la novellina va in un'altra cella, qui siamo complete" dico indicando con il pollice la cella.
"Macarena Ferreiro è stata assegnata a questa cella. - dice senza guardarmi Paloma - Forza Ferreiro, posa le tue cose e fatti il letto" si rivolge poi alla novellina che fa per camminare, ma io mi paro davanti a lei, di nuovo.
"Ferma novellina" la blocco.
"Fai quello che ti ho detto, Ferreiro" la intima la governanta.
"Non lo fare".
"Fallo".
"No".
"Fallo Ferreiro" continua alzando la voce. Questa è una questione di principio, una sfida di supremazia, ma tengo Paloma in pugno e lei lo sa infatti non incrocia mai il mio sguardo. Noto la bionda andare in crisi e abbassare gli occhi ancora più a terra che probabilmente se potesse portare lo sguardo al piano di sotto attraverso il cemento lo farebbe, è sicuramente il primo tipo di detenuta, una pappamolle.
"No" sussurro scuotendo il capo.
"Pensi che solo perché ti lasciamo tenere una mascotte qui dentro puoi fare quello che ti pare?" mi chiede Paloma guardandomi finalmente.
"Sto solo informando la comandante del modulo che qui siamo molto strette e che se entra un'altra detenuta il meglio che avrà è dormire sul pavimento. Sì o no ragazze?" chiedo alle mie compagne di cella. Saray, in piedi dietro di me, annuisce e poi guarda Casper che, seduta sul suo letto, è intenta a pregare un rosario, idiota.
"Rispondi cazzo" urla Saray scuotendola dal momento che non arriva una risposta.
"Sì" si appresta a rispondere quell'inutile stupida con la voce rotta dal pianto. Anche lei, ovviamente, è una detenuta del primo tipo. Saray le da un leggero schiaffo per farla riprendere, sa che odio queste cose.
"Non ci sono altre celle libere, la nuova resta qui - afferma la governanta - pensi di tenere il coltello dalla parte del manico, ma ti stai proprio sbagliando, fai molta molta attenzione" mi fissa negli occhi.
"Perché non guarda il suo cellulare, governanta? - le dico mentre esce dalla cella lasciando qui la novellina, lei si volta a guardarmi terrorizzata - Così poi parliamo di chi tiene il coltello dalla parte del manico e chi deve fare molta molta attenzione" concludo lasciandola allontanare.
Ora devo assolutamente liberarmi di questa stupida bionda che è rimasta impalata in mezzo alla cella e sussulta quando le sbarre si richiudono alle sue spalle. Finirà a fare la schiava di qualcuno, le inutili come lei non hanno vita lunga qui dentro se non c'è qualcuno a marchiarle, un po' come Casper.
Poi, per la prima volta, alza lo sguardo. E io rimango immobile per qualche secondo con la bocca leggermente aperta non appena le sue iridi si fissano nelle mie, è proprio una questione di attimi perché subito mi riprendo.
"Vete!" le urlo indicandole la cuccetta sotto la mia scuotendo poi la testa e grattandomi la fronte con un'espressione innervosita.
Devo pensare a Paloma, devo riprendermi immediatamente il controllo.
E Macarena Ferreiro deve sparire da questa cella, ora.
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Iguales o nada
FanfictionAvete presente l'attimo in cui ci si trova di fronte a un bivio? Sì o no. Giusto o sbagliato. Vero o falso. Amiche o nemiche. Cosa sarebbe successo nel carcere di Cruz del Sur se Macarena, il suo primo giorno, fosse davvero stata assegnata alla cel...