Le sue mani raggiungono il mio viso incorniciandolo, mi asciuga le lacrime che cadono incessantemente.
"C-cosa hai detto?" balbetta sollevandomi il mento e costringendo i miei occhi ad incastrarsi nei suoi.
"Ti ho chiesto di sposarmi, Maca" dico io con la voce che trema per un misto di emozioni che mi stanno assalendo.
"Zulema tu non credi nel matrimonio e soprattutto non fai queste cose, non vuoi vincoli" il suo tono non è duro, semplicemente sa che ho sempre disdegnato, da dopo il mio primo matrimonio, l'idea di sposarmi ancora, mi faceva schifo l'idea quando ero una bambina e l'ho ripudiata ancora di più dopo il mio ex marito. In realtà fino a prima di conoscere lei sono stata riluttante nei confronti di qualunque cosa che riguardasse l'amore. Con Hanbal le cose funzionavano perché non eravamo mai insieme, non ci vedevamo per anni, non ci sentivamo per mesi. Non ho mai pensato davvero di trascorrere tutta la vita con qualcuno complice il fatto che non pensavo che ne avrei mai avuta una fuori dal carcere.
"Non credevo nemmeno di poter amare e invece mi sono innamorata di te. Non credevo di essere una buona madre ma Lana mi fa sentire perfetta per come sono nonostante i miei mille errori e difetti. Non credevo in tante cose che tu hai stravolto. Non sceglierei mai una rapina a te Macarena e questo è il solo modo che ho per dimostrarti che non sarà così solo fino alla mia prossima botta di testa. Se accetterai di sposarmi sarà così, se lo vorrai, per il resto della nostra vita insieme" le dico tutto d'un fiato. Il mio corpo è percorso da mille brividi e non so distinguere più quali siano per il freddo dell'aria di questa stanza a contatto con la mia pelle nuda e quali invece siano legati all'ansia che cresce dentro di me mentre aspetto una risposta dalla donna che, in ginocchio di fronte a me, sembra non respirare.
"Zulema..." mi dice, ma prima che possa pronunciare qualunque altra parola la interrompo per farle capire che sto facendo sul serio e che non è la follia di un ennesimo colpo di testa a farmi parlare.
"Se non è quello che vuoi, beh, va bene, lo capisco. Probabilmente io stessa non accetterei mai una proposta di matrimonio fatta così da una persona come me. Voglio solo che tu capisca che sei la mia priorità, lo sei da quando ho capito di provare qualcosa per te e tutto ciò che ho sempre fatto è stato volto a proteggerti fin da prima ancora che io lo accettassi perché non sono riuscita ad allontanarti nonostante la mia testa mi dicesse di farlo. Io ti amo Macarena Ferreiro, ti amo e sono pronta a firmare anche uno stupido pezzo di carta per dimostrartelo" mi gioco tutte le mie carte, non ho nulla da perdere se non lei. Metto da parte l'orgoglio, quel briciolo di corazza che ancora avevo tenuto intatta e forse un pochino anche la dignità perché Zulema Zahir non rimarrebbe mai nuda in ginocchio a fare una simile domanda a qualcuno. Zulema Zahir al massimo sarebbe la persona a cui viene proposto un matrimonio e che senza il minimo tatto lo rifiuta come si fa con una tazza di the.
"Tu prima o poi mi farai impazzire, io lo so che succederà" dice Maca scoppiando a piangere ed a ridere nello stesso momento. Non capirò mai cosa le passa per la testa, in fondo è bionda, una bionda impertinente.
"Che cazz..." faccio per parlare ma questa volta è lei ad interrompermi con un bacio che sa di sale.
"La grande Zulema Zahir che si inginocchia, perché anche se non sei proprio in ginocchio ginocchio sei pur sempre in ginocchio, per chiedermi di sposarla? Che ne hai fatto della mora che mi voleva cacciare dalla cella quando sono entrata a Cruz del Sur?" mi chiede.
"Me lo domando da oltre un anno Maca. Mi vuoi dare una risposta o dobbiamo tirarla ancora molto per le lunghe?" le chiedo mostrandomi spazientita, in realtà ho solo paura che la sua risposta possa non essere affermativa. So che le ho detto che non deve dirmi di sì però come faremo a continuare a guardarci in faccia sapendo che io le ho chiesto di sposarmi e lei mi ha rifiutata? L'imbarazzo sarà inevitabile e piano piano ci porterà ad allontanarci talmente tanto da finire per perderci completamente. Non ho pensato a questa conseguenza quando ho parlato, non ci ho pensato perché sono un'impulsiva del cazzo e rovino sempre tutto quindi se ora dovesse dirmi di no me lo meriterei e basta.
"Ti amo Zulema, sono tua da prima ancora che me lo chiedessi. È un sì, è un sì" mi dice ed i miei polmoni si riempiono d'aria per la prima volta dopo un'apnea che mi sembrava durare ore.
"Ti amo anche io Maca" le dico per poi abbracciarla e baciarla tenendola forte stretta a me.
"Come ti è venuto in mente di farmi una cosa simile? Non ero preparata a una proposta di matrimonio, stavo più che altro cercando di capire come sopravvivere alla tua assenza..." sussurra mentre raccoglie la coperta che era caduta a terra e ci avvolge i nostri corpi.
"Maca, non ti negherò che quel tipo di rischio mi manca e una parte di me lo desidererà sempre, ma il bisogno fisiologico di averti a meno di un metro da me è molto più impellente di quello di diventare ricca svaligiando sale banche e gioiellerie. Perché ammettiamolo, sarei troppo brava e finirei per far andare in nero l'economia dell'intera Spagna e poi di tutto il mondo. In fondo sto facendo un favore all'umanità a rimanere con te, non credi?" chiedo retoricamente a Maca smorzando la tensione che la mia affermazione può aver creato. È così, io amo l'adrenalina e Macarena questo lo sa. Sarei bugiarda se non ammettessi che custodirò sempre dentro di me il lato criminale che mi ha portata a farmi sbattere al fresco e tutto ciò che ne è conseguito. Ma in fondo è grazie a quel lato se oggi questa bionda è la mia promessa sposa quindi dobbiamo solo essergli grate e ricordarlo, sapendo che questa volta ho scelto di abbandonarlo per sempre per la mia famiglia che di fatto vale molto più di qualunque diamante.
"Ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per rendere la nostra vita il più spettacolare possibile. Quando saremo vecchie e decrepite e staremo per tirare le cuoia, ti giuro che ti guarderai indietro e sarai fiera della vita che abbiamo vissuto. Vale?" mi chiede come se avesse paura che io possa cambiare nuovamente idea.
"Non mi devi promettere nulla Maca, lo so" e così dicendo mi alzo e raccolgo i miei vestiti per poi indossarli. Lei fa lo stesso e dopo aver sistemato tutto ciò che avevamo lasciato in disordine, le suggerisco di uscire prima che le altre possano pensare che qui dentro si sia consumato un omicidio.
Non appena varchiamo la soglia della stanza della decompressione lo scenario che ci troviamo di fronte è a dir poco esilarante. Saray e Rizos sono appoggiate al muro con le orecchie tese sui bicchieri che usano come conduttori nel tentativo di sentire cosa sta succedendo all'interno, aggiungerei fallendo miseramente dato che non si sono nemmeno accorte che abbiamo aperto la porta. Lana invece ha in mano un fermaglio per capelli con il quale stava ovviamente provando a forzare la serratura. Io e Maca ci guardiamo e scoppiamo istantaneamente a ridere mentre mia figlia e la gitana si fanno completamente rosse in viso.
"Beh?" chiede Saray spostando l'attenzione dal suo viso paonazzo.
"Che cosa vuoi sapere, gitana?" le domando io provocandola.
"Che cosa è successo lì dentro? Sono passate tre ore da quando sei entrata Zule, pensavamo di dover entrare a salvarti dalle grinfie di Maca incazzata" si gratta la fronte mentre parla. Io sollevo un sopracciglio e la guardo di traverso.
"Tu dovevi salvare me da lei? Ti devo ricordare che ero la regina del carcere?" borbotto io corrucciando la fronte e riducendo i miei occhi a una fessura.
"Hai detto bene Zule, eri. L'amore ti ha rammollita" ghigna Maca. Io spalanco la bocca e mi fingo offesa.
"Allora? Dobbiamo organizzare un funerale?" chiede Lana. La bionda mi guarda e capisco esattamente quello che i suoi occhi mi stanno dicendo: mia figlia ci ha servito su un piatto d'argento la possibilità di dar loro una notizia che probabilmente non si aspetterebbero mai nella vita. Sono io a prendere la parola.
"Lana... - la chiamo – no" dico facendole l'occhiolino. Prima che lei possa rispondermi però Maca lancia la bomba.
"Un matrimonio però sì" sorride la bionda.
"Ah bene un matrimonio è meglio di un funerale. Aspetta...COSA?!" esclama Rizos.
"Vi sposate?!" chiede Lana guardando prima me e poi la bionda.
"Non ci posso credere" Saray si porta le mani a coprire la bocca, delle tre è definitivamente quella più sconvolta.
"Che cazzo è successo lì dentro?" chiede Rizos.
"Credevo che se ne sarebbe andata e ho fatto la pazza" confessa Maca.
"E quindi le hai chiesto di sposarti?" le domanda Lana sollevando lo stesso sopracciglio che alzo sempre io. Rizos si illumina.
"No, sei stata tu vero lurida stronza?" dice Saray avvicinandosi pericolosamente a me con il dito puntato come si fa con i bambini. Io annuisco.
"Mamma?! Davvero?!" Lana sorride e mi abbraccia incredula. Rizos tira fuori dalla tasca una banconota da venti euro e la consegna a Saray.
"Fanculo" le dice mentre l'altra ripone i soldi in tasca.
"Mi pare di capire che mia sorella non si sia tenuta un cecio per sé e che quindi sapeste tutte perché ho fatto arrabbiare Maca, ma una domanda mi sorge spontanea: quei soldi? Avete scommesso su cosa avrei deciso?" chiedo io confusa.
"No, tre mesi fa abbiamo scommesso su chi delle due avrebbe fatto la proposta per prima. Loro sono dilettanti e hanno puntato su Maca, ma tu sei il mio cavallo di battaglia e non mi deludi mai. A tal proposito, nipotina bella, i miei soldi." mi spiega Saray per poi rivolgersi alla ragazzina che glieli consegna.
"Siete tre stronze, tutte e tre" dico io e finalmente dopo una giornata di forti tensioni torniamo a sorridere come la grande famiglia che siamo."Vi aspetto qui" ci dice Lana salutandoci dal parcheggio di fronte a Cruz del Norte, all'interno dei cancelli che per anni ci hanno tenute distanti dal mondo. Tredici ore fa ci ha chiamate Miranda convocandoci con la massima urgenza qui, il panico ci ha assalite. Due minuti prima stavamo fantasticando sul matrimonio scegliendo probabili date e due minuti dopo le gambe di ognuna di noi tremavano come delle foglie al vento. Non ci ha voluto dire nulla, ma ci ha detto che non potevamo temporeggiare così, dopo una notte insonne, ci siamo messe in auto per raggiungere il carcere che non vedevamo da un po'. Quando l'abbiamo lasciato credevamo di dover tornare qui ogni mese per firmare, ma abbiamo poi scoperto con piacere che bastava che ci recassimo in commissariato e abbiamo tirato un grande respiro di sollievo. La telefonata di ieri invece ha sconvolto tutte, compresa Lana che, terrorizzata, ci ha chiesto se ci fosse il rischio che potessero rimetterci dentro.
"Pronte?" chiedo io.
"Mhm" mugugna Rizos.
"Sì" dice Saray.
"Pronta" afferma Maca.
Siamo una accanto all'altra, camminiamo a testa alta come soldati che scendono in battaglia. Mascheriamo a modo nostro la paura che quella domanda di Lana ha suscitato in ognuna di noi. Non è possibile che la polizia abbia cambiato idea dopo sei lunghi mesi dalla nostra scarcerazione, vero?
Entriamo a passo svelto nella struttura e dopo che ci vengono consegnati i badge per i visitatori veniamo condotte nell'ufficio di Miranda. È Saray a bussare e, solo dopo che ci invita ad entrare, varchiamo la porta con i cuori in gola. Questa volta non me la sento di entrare con la mia solita fretta.
"Ragazze vi trovo benissimo!" esclama Miranda che sembra a sua volta essere molto più in forma di quando l'abbiamo lasciata.
"Anche tu stai una favola" le dice Saray abbracciandola. Una ad una la salutiamo per poi accomodarci sulle quattro sedie di fronte alla scrivania. Il silenzio cala in questo ufficio e per qualche secondo rivivo l'ultima volta che siamo state qui quando, dopo averci fatto indossare gli stupidi bracciali con il gps, ci hanno ufficialmente lasciate uscire come donne libere.
"Vi vedo tese, è tutto a posto?" ci chiede lei.
"E ce lo chiedi anche? Si può sapere perché siamo qui?" chiedo io incapace di mordermi la lingua.
"Avete ragione, purtroppo non potevo dirvi nulla per telefono, ho preferito avervi qui di fronte per potervi parlare di persona. La situazione è complicata" ci dice.
"Coño Miranda, avete cambiato idea e ci volete rimettere dentro?!" chiede Maca esasperata. Istintivamente tutti gli occhi si spostano sulla bionda per poi correre su Miranda appena riprende a parlare.
"Oh cielo no ragazze, siete libere, non cambiamo idea, come vi passa per la mente?" chiede sconvolta.
"E allora che cosa sta succedendo? Non girarci intorno per favore, in questo ultimo anno siamo state abituate alle brutte notizie. Parla." questa volta è Rizos a parlare, da quando siamo partite da casa non ha proferito parola se non qualche verso mugugnato.
"Si tratta di Sandoval" dice lei.
"Che cosa ha fatto quello stronzo?" digrigna i denti la gitana.
"È evaso, si trova a piede libero e non siamo riusciti a rintracciarlo, non sappiamo ancora come sia potuto succedere, vi ho chiamate non appena se ne sono accorti" continua la direttrice tutto d'un fiato. Stringo i pugni fino a piantarmi le unghie nella pelle facendola sanguinare.
"Perché ho la sensazione che ci sia qualcos'altro?" Maca parla mentre porta una mano sulla mia gamba.
"Sa che state collaborando con la polizia per il suo caso e che siete libere. Non ha perdonato ciò che avete fatto voi due - dice indicando Maca e Saray - e aver testimoniato contro di lui non ha aiutato" il suo tono è preoccupato.
"E?" la incita Saray.
"Noi crediamo che vi stia cercando" conclude la direttrice. Ed è in questo preciso momento che sento la terra sgretolarsi sotto ai miei piedi.* spazio autrice *
Ecco qui, capitolo notturno. Che ne dite?
Fatemi sapere con un commento e se vi va lasciatemi una stellina, per voi è un attimo ma per me vale tanto.
Grazie ❤️.- Elle 🦂
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Iguales o nada
FanfictionAvete presente l'attimo in cui ci si trova di fronte a un bivio? Sì o no. Giusto o sbagliato. Vero o falso. Amiche o nemiche. Cosa sarebbe successo nel carcere di Cruz del Sur se Macarena, il suo primo giorno, fosse davvero stata assegnata alla cel...