Capitolo 30

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"Lana?" sento la voce di Maca chiamare mia figlia che è uscita nel giardino. Vedo la bionda raggiungerla così chiudo l'acqua del rubinetto dove stavo sciacquando i piatti prima di metterli in lavastoviglie. Saray e Rizos si zittiscono a loro volta e mi guardano di traverso per capire quali siano le mie intenzioni. Io sollevo leggermente le spalle e mi nascondo dietro alla portafinestra che conduce al giardino dove loro sono sedute a bordo piscina in silenzio.
Ciò che è successo a tavola non ha lasciato nessuna di noi senza tutta una serie di domande senza risposta. Lana ha chiamato Macarena "mamma". Non sarebbe strano se avesse otto anni, i bimbi sono capaci di un amore istantaneo che li porta ad affezionarsi a chi è legato ai propri genitori. Ma Lana è grande, ha vent'anni e ha appena chiamato "mamma" la fidanzata di sua madre che conosce da poche settimane. L'ha fatto con una semplicità che mi ha lasciata un po' frastornata. E non riesco a darmi una spiegazione sul perché abbia deciso di farlo. Non che mi dia fastidio, Macarena è la persona giusta per me, è la mia compagna e la mia famiglia. Avremmo cresciuto suo figlio insieme e sono solo felice se mia figlia possa vedere in lei un punto di riferimento. Vorrei solo capire il perché di tutto questo.
"Come ti senti?" chiede Maca accarezzando la testa di Lana. Anche Saray e Rizos mi raggiungono ammaliate dalla dolcezza di ciò che abbiamo di fronte.
"Non lo so, strana" risponde la ragazza scuotendo la testa e sollevando le spalle per poi appoggiare la testa sulla spalla della bionda. Maca sussulta per un secondo, poi riprende a parlare.
"Non mi abituerò mai a vedere le stesse identiche reazioni, espressioni e movenze di tua madre. - sorride e Lana ride debolmente, poi Maca torna a parlare - Anche io mi sento così, cosa ti provoca questa sensazione?" le domanda poi con dolcezza accarezzandole la mano che la ragazza teneva appoggiata sulla propria coscia.
"Ho sbagliato?" chiede improvvisamente Lana dopo qualche minuto di silenzio sollevando il capo, i loro occhi si incatenano.
"Che cosa?" la guarda Maca. Credo che sappia a cosa si stia riferendo Lana, ma vuole lasciarle il suo spazio per elaborare la domanda.
"A chiamarti mamma. Ho sbagliato?" la guarda Lana.
"Perché mi poni questa domanda? Per quale motivo pensi di aver sbagliato?" il tono di Maca è empatico, comprensivo, materno.
"Nei confronti di mamma e nei tuoi. Non vi ho chiesto se potessi farlo. In fondo io per te non sono nessuno..." sussurra con la voce leggermente spezzata come se stesse per piangere.
"Non sei nessuno? Lana tu sei l'esatta copia della mia persona preferita in questo mondo, sei una parte di lei e sei una delle ragazze più incredibili che io abbia mai incontrato nella mia vita. Sei parte di questa caotica famiglia nata dietro le sbarre. Tu sei la figlia di Zulema e Zulema è l'amore della mia vita, come puoi anche solo pensare di non essere nulla per me?" le dice tutto d'un fiato. Sorrido, non c'è un motivo, sorrido per l'enfasi che usa nel sottolineare che Lana è importante, sorrido per i brividi che mi provoca la sua voce che afferma che io sia la persona più importante che ha. Sorrido. Sorrido e basta.
"Sì ma tu non sei costretta a volermi bene solo perché stai con mia mamma. Io credo che mi sia uscito così spontaneo perché anche se ormai sono adulta, non ho mai avuto una famiglia. Mia nonna era un mostro e non ho mai percepito di appartenere a qualcuno. Con mamma è diverso, me l'aveva descritta come una persona cinica e cattiva, invece per la prima volta nella mia vita da quando la conosco mi sento amata. E mi sento parte di questa famiglia. Io...avevo bisogno di questo" dice Lana sollevando le spalle e muovendo il braccio come per indicare ciò che ha intorno. Mi volto cercando Saray con lo sguardo, ma non c'è, sono andate via come per voler rispettare l'intimità di questo momento. Dovrei farlo anche io, dovrei andare via, ma non ci riesco, muoio dal desiderio di conoscere la risposta di Maca.
"Lana, io sono cresciuta in una famiglia che per apparenza sosteneva di essere unita, la realtà però era un'altra. Non so se ti ho mai raccontato il motivo per cui mi hanno arrestata, ma è stato un errore, io ero innocente, sono stata manipolata e incastrata dall'uomo che diceva di amarmi e, dopo avermi messa incinta, mi ha lasciata in carcere. Quando ho confessato ai miei genitori di essere a Cruz del Sur spiegando loro ciò che era successo, mi hanno cancellata dalla loro vita. La stessa cosa è successa a zia Saray quando ha rifiutato di sposare l'uomo che i suoi genitori avevano scelto per lei solo per soldi. Quelle non sono famiglie, la famiglia non è fatta dal sangue. In una famiglia ci si ama e ci si protegge. E soprattutto non si è mai troppo grandi per avere bisogno di qualcuno che si prenda cura di te. Io ho una famiglia da quando ho conosciuto tua madre, tua zia Saray e Rizos. Loro sono la mia famiglia, Zulema mi ha insegnato a respirare e Saray mi ha tenuta in vita quando credevo di aver perso la persona più importante della mia vita, anzi, le persone più importanti. Io amo la tua mamma Lana, la amo come mai nella vita ho amato qualcuno. E amo qualunque cosa mi parli di lei. Tu sei grande, ma sarai sempre la sua bambina. E io ti sono grata perchè da quando fai parte della nostra vita, Zulema è finalmente davvero felice. Lei non è cattiva, la vita l'ha incattivita, l'ha resa dura, io ho conosciuto quel lato di lei e nonostante ne avessi paura ero comunque ammaliata da quanto fosse diversa con tua zia, era protettiva, le voleva bene. Tua madre non è per tutti, solo chi ha davvero voglia di scavare è in grado di conoscere la vera Zulema e credimi che è stata la cosa migliore che io potessi fare. Lei è tutto per me e io per te posso essere qualunque cosa di cui hai bisogno Lana: un'amica, una confidente, una madre. Hai diritto di essere felice, lo abbiamo tutte." e così dicendo le sorride. Noto la ragazza asciugarsi una lacrima con la mano e istintivamente mi sfioro le guance con le dita. Mi accorgo di star piangendo a mia volta, le parole di Macarena mi hanno trafitta. È la cosa migliore che mi sia successa, ha saputo abbattere i muri che mi circondavano, è stata capace di entrarmi nel cuore e per quanto io abbia provato ad allontanarla, lei è sempre stata lì, era il mio destino.
"Puoi essere la mia mamma insieme a lei?" le chiede Lana con la voce di una bambina. Maca si limita a stringerla a sè e, mentre qualche singhiozzo le scuote entrambe, le sussurra poche semplici parole che hanno la potenza di un treno in corsa.
"Speravo davvero che questo fosse ciò di cui hai bisogno, perché è anche ciò di cui ho bisogno io" le dice. È qui che, scossa da ciò che ho visto, mi allontano con il sorriso sul viso e le lacrime che mi bagnano gli occhi sicura di aver fatto la scelta giusta: questa è la mia famiglia, questo è il mio futuro. E lotterò per proteggerle da tutto. Costi quello che costi. Sempre.

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