Capitolo 31

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Mi alzo controvoglia e spengo il mozzicone di sigaretta nel posacenere. Sbuffo trascinandomi in camera e chiudendomi alle spalle la portafinestra scorrevole, poi esco dalla stanza. Scendo gli scalini come se pesassi chili e chili in più rispetto al mio corpo gracile, mi sento appesantita e rallentata. Appena raggiungo la cucina vedo Saray, Rizos e Lana sedute a mangiare, quando mi vedono fra loro cala un silenzio religioso e pesante.
"Dov'è?" chiedo. Non ho bisogno di esplicitare di chi si parla. La risposta non tarda ad arrivare.
"Non è uscita da lì ed è chiusa dall'interno" mi risponde Rizos. Io mi volto verso la porta della stanza della decompressione e cammino a passo svelto, appoggio la mano sulla maniglia e provo ad aprire ma effettivamente si abbassa a vuoto, sbuffo innervosita e corro in camera, apro la cassaforte ed estraggo la copia della chiave di quella stanza, poi torno giù con la chiave in mano e la inserisco nella serratura.
"Che cazzo fai?" mi chiede Saray.
"Questa casa l'ho comprata io, pensi davvero che non avrei progettato delle chiavi di scorta?" domando retoricamente. Lei alza le mani in segno di resa e sorride.
"Ci sarà da ridere" bisbiglia Lana.
"Oh sì" risponde Rizos.
"La stanza è insonorizzata" dico io ruotando la chiave ed abbassando finalmente la maniglia che apre la porta. Entro e me la richiudo alle spalle lasciando le tre pettegole fuori da qui. Subito il mio sguardo cade sul bersaglio che è completamente bucherellato, ci ha dato dentro la bionda. Guardo poi le lattine, quelle che si trovano alle fiere o ai lunapark, sono tutte abbassate. Sorrido, è eccitante, sono stata io a insegnarle a sparare e se ripenso a quello che è successo dopo ogni "lezione", mi sento elettrizzata. Mi volto a cercare Maca, ma non la vedo, così mi giro nuovamente per uscire dalla porta e lei è lì, in piedi, con la pistola a pallini puntata verso di me. Sussulto e sorrido.
"Che cazzo vuoi?" mi chiede.
"Ti cercavo" le dico.
"La regola è che nella stanza della decompressione non si entra se c'è dentro già una di noi, esci" ringhia. Io sorrido provocandola e faccio un paio di passi nella sua direzione.
"La regola e anche che tutti devono poterne usufruire quando ne hanno bisogno e io ora ho una forte necessità di sparare" dico.
"Non me ne frega un cazzo, aspetti il tuo turno" parla senza abbassare la pistola.
"Maca." dico con tono assertivo.
"Zulema." replica lei. Mi passo la lingua fra le labbra e mi volto prendendo una pistola, schiaccio il tasto che solleva tutte le lattine e comincio a sparare facendole cadere una a una, la mia mira è sempre stata impeccabile. Dopo aver abbattuto le venti lattine nelle file superiori, mi sposto i capelli di lato esponendo con un movimento sensuale il mio collo. Sento Maca sospirare, so che ha abbassato l'arma e mi sta guardando così abbasso il busto creando con il mio corpo un angolo di novanta gradi, lascio a Maca una visione completa del mio sedere e inizio a sparare alle lattine delle file più basse. Una volta che non c'è più nemmeno una lattina sollevata, appoggio l'arma, tolgo gli occhiali protettivi che avevo indossato e prendo la bottiglia d'acqua che c'è appoggiata a terra, bevo e lascio che qualche goccia scivoli sul mio collo come se mi stessi sbrodolando. L'acqua fa il suo percorso fino a scomparire in mezzo alla valle dei miei seni.
"A che gioco stai giocando?" digrigna lei fra i denti.
"Io? Sparo semplicemente" le dico togliendomi la canottiera bagnata e rimanendo in reggiseno.
"Mezza nuda?" solleva lei un sopracciglio indicandomi.
"Mi sono bagnata" dico ammiccando, il doppio senso nelle mie parole è palese, ma lei sembra resistere più di quanto io pensassi.
"Vedi? Sei una bambina, ti sbrodoli" solleva lei le spalle.
"Credo di avere anche il reggiseno bagnato" dico spostando le mani sul gancio dietro la schiena.
"Non ci provare" mi dice lei, in un movimento fulmineo sgancio il reggiseno e lo lascio cadere a terra. Il mio seno rimane nudo, i capezzoli si inturgidiscono per lo sbalzo di temperatura.
"Non mi fai alcun effetto" borbotta lei.
"Il tuo corpo non dice la stessa cosa" le rispondo io facendo qualche passo verso di lei.
"Zulema smettila, rimani dove sei" ringhia lei.
"Il tuo respiro è affannato, hai schiuso le labbra e te le stai mordendo, hai serrato i pugni, stai stringendo le gambe. Ti faccio effetto" le dico sfiorandole il viso con la mano e spostandole una ciocca ribelle sfuggita dallo chignon, gliela sistemo dietro l'orecchio guardandola negli occhi, lei sussulta e si morde il labbro nuovamente, così colgo il momento e avvicino la mia bocca al suo collo, respiro sulla sua pelle. Le tolgo sensualmente la pistola tra le mani spingendomi più vicina a lei per appoggiarla sul ripiano alle sue spalle.
"Non... - rabbrividisce - mi fai... - le bacio il collo - effetto" le mordo il lobo.
"Non si direbbe" sussurro al suo orecchio.
"Non risolveremo facendo sesso, ti ho detto che devi prendere una decisione" mi dice con gli occhi socchiusi, sposta leggermente la testa lasciandomi spazio, il suo corpo risponde perfettamente al mio tocco, è sempre stato così.
"Shhh" sussurro continuando a baciarle il collo per poi trovare, finalmente, le sue labbra. La bacio con passione, desiderio e foga. Subito la mia lingua corre a cercare la sua chiedendo accesso alle sue labbra, dopo qualche secondo in cui prova a trattenersi, me lo concede. Le nostre lingue si incontrano, si intrecciano, danzano rincorrendosi bisognose l'una dell'altra. È uno dei baci più belli che ci siamo mai date. Un bacio in cui tutto ciò che proviamo si riversa come una cascata: da parte sua c'è la paura che io scelga di andarmene, da parte mia invece c'è solo tanta consapevolezza che nemmeno la migliore delle rapine potrebbe mai avere la priorità su di lei. Però per il momento non voglio dirglielo, non voglio ammettere che ho sempre saputo la risposta non appena mi ha posta di fronte alla scelta. Non glielo dico perché, se la conosco abbastanza bene, sto per avere una delle scopate più belle di tutta la mia vita. E non ho assolutamente intenzione di rinunciarci.

Iguales o nadaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora