"Coño Maca!" urla Saray esasperata dopo che, per l'ennesima volta, Macarena la batte a scacchi.
"Ehi gitana, ti sta facendo il culo?" chiede Rizos.
"Cállate!" la sgrida Saray. Negli ultimi giorni la riccia ci ha raggiunte spesso per trascorrere del tempo con Saray.
"A che ora devi fare l'ecografia?" chiedo a Maca. Lei guarda l'ora sulla piccola sveglia che abbiamo in cella.
"Ora" sorride alzandosi.
"È il mio turno" dice la riccia, lei e Maca si vogliono un gran bene. Come Saray, anche Rizos le è molto grata per averle riavvicinate e devo ammettere che le vedo molto più serene, ma non riesco proprio a farmela stare simpatica. Storco un po' il viso, nelle ultime tre settimane vedere il rubito è sempre stata cosa mia e di Saray. Maca deve essersi accorta della mia espressione, perché non tarda a parlare.
"In realtà speravo mi accompagnasse Zule - dice sollevando le spalle - prometto che ti mostrerò la foto" accarezza il viso della riccia che inizialmente sembra risentita, ma poi le sorride. Io mi sento molto più sicura a stare sempre accanto a Maca, in questi tredici giorni fuori dall'infermeria è stato tutto estremamente calmo, forse troppo, sono pronta a un attacco in qualunque momento. Ormai qualunque cosa io faccia o in qualunque luogo io mi trovi, analizzo la situazione calcolando i punti ciechi, le possibili armi, come mettere Maca al sicuro. Ho scoperto che Macarena è un'ottima pugile, ma combattere a 15 settimane di gravidanza non è ideale, anche se so che lo farebbe.
"Vale, ya voy" le dico alzandomi e raggiungendola sulla porta.
"Yo también quiero ver la fotita" dice Saray emozionata.
"Certo, la foto per le sue zie preferite" sorride Maca, provo una punta di gelosia nei confronti di quel bimbo, come se il legame che sento di avere con lui debba essere solo mio. Maca alza un sopracciglio mentre camminiamo, poi mi guarda e ride.
"Perché ridi?" le chiedo infastidita.
"Sembra che tu stia andando al patibolo, hai una faccia disgustata" mi dice ridendo.
"Avrà tante zie il rubito" non posso fare a meno di trattenermi.
"Qualcuna" ammicca lei, sembra che si stia prendendo gioco di me, non riesco a capirla. Sento una sensazione molto strana allo stomaco, ma non ci do peso."Vieni Maca" Sandoval la chiama e io mi alzo insieme a lei. Tengo lo sguardo basso, da quando ho fatto quello che ho fatto, ho il terrore che me lo chieda nuovamente impedendomi di assistere la bionda. Fortunatamente però non ci prova nemmeno e io posso sedermi accanto a lei.
Maca rimane solo con il reggiseno e i pantaloni, poi si sdraia sul lettino. Appena lo schermo si illumina, delle fitte di dolore mi trafiggono lo stomaco, è così brutto ricordare, fa troppo male.
"Sta bene?" chiedo cercando di cambiare pensieri.
"Sta benissimo, volete sapere il sesso?" mi si illuminano gli occhi. Da quando Macarena ha detto che è un maschio, ci siamo sempre rivolte tutte a lui come rubito, ma forse è il momento di averne la conferma.
"Sì!" esclamo io. Maca mi guarda e fa un sorriso strano, diverso dal solito. Poi guarda Sandoval e annuisce. Lui si muove sulla pancia di Maca che si è leggermente gonfiata, poi ferma l'immagine. I miei si occhi incontrano istintivamente con quelli della bionda.
"Rubito" sussurriamo insieme, sorridendo. Che dire, anche noi ignoranti possiamo ben vedere il pisellino che Sandoval ci ha messo in evidenza.
"Sarà un maschio Maca, confermo" Maca l'ha detto fin dall'inizio e ha ragione Sole, una mamma lo sa.
"Bene Maca, ripulisciti e fammi sapere se vuoi fare l'amniocentesi per il dna, so che può servirti per il processo, mi ha informato la direttrice" dice il dottore. Odio come la guarda, le scruta ogni centimetro di pelle lasciato scoperto, se la divora con gli occhi e io sento una sensazione di gelosia che mi farebbe uccidere per lei.
"Sì, anche se non potrò essere completamente scagionata senza un'ammissione di colpevolezza, questo potrebbe aiutarmi" afferma Maca. Ne abbiamo parlato tanto e per quanto sia pericoloso e invasivo come esame, accorciare la pena non sarebbe male e soprattutto se ignorasse questa possibilità potrebbero avere sospetti sulla fuga dal momento che quando è entrata era disperata all'idea di essere qui e avrebbe fatto di tutto per uscire.
"D'accordo, sarà settimana prossima, la faremo qui e avrai bisogno di una persona che ti accompagni, immagino sarai tu Zahir, giusto?" ovvio, coglione di un medico.
"Certo" sorrido e annuisco.
"Bene, a questo tempo della gravidanza potresti iniziare a sentire qualche piccolo movimento, è normale" continua il medico, i miei occhi si incupiscono per un istante, ma solo un istante prima di illuminarsi di nuovo quando sento Maca parlare.
"In realtà lo sento muoversi da un paio di giorni, ma volevo esserne sicura" dice accarezzandosi la pancia, io la guardo e spalanco la bocca.
"Molto bene, significa che sta bene. Ora rivestiti e fuori di qui entrambe!" non ce lo facciamo ripetere due volte, in pochi secondi stiamo lasciando quello studio e allontanandoci il più possibile dal medico depravato che lo gestisce.
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Iguales o nada
Fiksi PenggemarAvete presente l'attimo in cui ci si trova di fronte a un bivio? Sì o no. Giusto o sbagliato. Vero o falso. Amiche o nemiche. Cosa sarebbe successo nel carcere di Cruz del Sur se Macarena, il suo primo giorno, fosse davvero stata assegnata alla cel...