"Come ti senti?" chiedo a Maca, io e Saray siamo venute a prenderla perché oggi può finalmente tornare in cella con noi.
"Sto bene" sorride, i lividi si sono riassorbiti quasi completamente e i tagli si stanno rimarginando. È rimasta nove giorni in infermeria, nove lunghissimi giorni in cui ci siamo alternate per controllare che nessuno si avvicinasse a lei. Ho deciso di anticipare la fuga, sarà tra un mese, non di più. Maca non può rischiare la sua vita e quella del bambino, non può.
"E tu?" chiede Saray abbassandosi sulla pancia di Maca.
"Sta bene anche lui" ride la bionda dando un bacio sulla fronte a Saray. Quando è successo che abbiamo legato così tanto? Come siamo diventate una famiglia di tre e mezzo e non più solo di due?
Passeggiamo per i corridoi verso la mensa, non appena entriamo Anabel guarda Macarena che ha gli occhi infuocati, non si farà più trovare impreparata, ne sono sicura. Prendiamo i nostri vassoi e ci sediamo.
"Anticipiamo la fuga rubia" lei alza lo sguardo incitandomi con gli occhi a proseguire.
"Non possiamo aspettare, non se la vita del rubito deve essere messa a rischio" le dico.
"Il rubito?" alza un sopracciglio.
"Ti piace? È opera mia" ride Saray battendosi una mano sul petto orgogliosa.
"Mi piace" sorride Maca.
"Mentre eri in infermeria ho utilizzato la SIM, so che quella doveva essere roba tua, ma per velocizzare tutto non potevo aspettare che tu tornassi con noi" le dico. Lei sgrana gli occhi, poi sorride.
"E quindi? Abbiamo i soldi?" mi chiede. Saray mi guarda e sui nostri visi si aprono sorrisi a trentadue denti.
"Abbiamo i soldi" diciamo io e Saray. Maca batte le mani e brindiamo con un bicchiere d'acqua per poi finire le nostre disgustose colazioni e uscire in cortile. Ci sediamo sulle scalinate, Maca si sdraia e appoggia la testa sulle gambe di Saray.
"Grazie. - dice con gli occhi chiusi - Grazie per aver mantenuto la promessa che ci siamo fatte e per non avermi lasciata indietro. E grazie per aver affrontato Anabel proteggendoci entrambi" aggiunge accarezzandosi la pancina ancora piccola.
"Ti hanno detto di quanto sei?" le chiedo.
"13 settimane"
"Ma allora è già un gigante" ride Saray.
"Maca, non sarà semplice ora. Anabel sa che faremmo qualunque cosa per proteggervi e utilizzerà questa cosa contro di noi. Io non ho mai avuto amiche al di fuori di Saray qui dentro, capisci?" le chiedo. Lei scuote la testa.
"Rubia, significa che pensano che tu sia il nostro punto debole e che quindi colpendo te, affondano noi" spiega Saray.
"E lo sono?" la domanda mi gela il sangue nelle vene. Lo è? No, perché io la odio, odio che mi abbia saputo tenere testa e odio essermi affezionata a lei così profondamente. Non mi capitava da troppo tempo di dare a qualcuno così tanto spazio.
"No, lo è lui" dico io indicando vagamente la pancia.
Noto uno sguardo d'intesa fra Saray e Maca che mi fa innervosire, così mi accendo l'ennesima sigaretta. Le ho viste parlare da sole più volte ultimamente e non appena mi sono avvicinata a loro, il silenzio. Non so che cosa stiamo combinando, ma non mi piace.
"Come ce ne andiamo?" chiede Maca rompendo il silenzio che si era creato. Sbuffo per fare la sostenuta, ma parlare della fuga mi eccita più di un orgasmo, specialmente perché qui dentro di orgasmi non se ne vedono molti.
"Per i condotti di aerazione, ci entriamo dalla lavanderia salendo sulle lavatrici e usciremo nel retro del carcere dove Hanbal si farà trovare con un furgone dei rifornimenti della cucina, ci nasconderemo fra la merce e usciremo da questo buco di merda come se niente fosse, poi raggiungeremo un elicottero che ci porterà a casa mia" sento l'adrenalina nella mia voce, tra un mese sarò libera, libera completamente. E per la prima volta nella mia vita sono felice di non essere sola in tutto questo."Vieni a vedere il film rubia?" Saray si affaccia in cella radiosa come non mai, ultimamente nonostante la situazione con Maca è riuscita a ricavarsi del tempo con la riccia e pare che vada molto meglio fra di loro.
"No, preferisco rimanere qui" le risponde Maca.
"Non puoi stare da sola, l'intera prigione sarà nella stanza della televisione e sarebbe pericoloso, nessuno ti sentirebbe se ti succedesse qualcosa" il tono della gitana è diverso, non è nemmeno più preoccupazione, è terrore.
"Resto io con lei, tu fatti l'appuntamento romantico con quella" dico facendo una smorfia in riferimento a Rizos. Anche Casper ormai è spesso fuori, da quando ha lasciato entrare Anabel ho smesso di fidarmi di lei, quindi la sto dando alle altre detenute in cambio di soldi che sicuramente mi servono di più. La noleggio come dice Maca, sorrido al pensiero.
"Vale, a dopo" e così dicendo la gitana scompare saltellando. Nella cella cala il silenzio, sento il respiro di Maca diventare irregolare. Rimaniamo così, immobili, ognuna nel suo letto per un tempo che sembra non finire mai. Fisso il soffitto immaginando di vedere il cielo poi chiudo gli occhi pensando al rumore del mare. L'unico rumore che sento però è quello delle sbarre che si chiudono, Maca è terrorizzata e si serra all'interno ogni volta che rimane in cella. È uscita dall'infermeria da sei giorni e ogni sera, dopo la cena, schiaccia quel tasto con la paura negli occhi.
La sento arrampicarsi sulla scaletta e come se fosse un automatismo mi sposto di lato lasciandola sdraiare dal lato del muro, come per proteggerla. Rimaniamo in silenzio, un silenzio che fa tanto rumore.
"Hanbal ti raggiungerà in Marocco?" mi chiede.
"No, almeno non inizialmente" le dico. Mesi fa la lontananza da lui mi distruggeva, ma ora ormai ci ho fatto l'abitudine, sono come anestetizzata.
"Ti manca?"
"Si, certo" mento, non sento più nessun legame con lui, sono cresciuta e specialmente nelle ultime settimane mi sento diversa, non so nemmeno per che cosa. Quello che so però è che lo sto usando per la fuga. Ha trovato i soldi in due ore, nella SIM c'era segnata la posizione, ha scavato e boom, soldi in mano. La polizia non sospetta nulla, dopo la morte di Paloma hanno pensato a un qualche regolamento di conti e hanno archiviato il caso ritenendo lei colpevole, a noi è andata bene così. Tra di noi scende nuovamente il silenzio.
"Sono il tuo punto debole?" mi chiede di punto in bianco, non ne avevamo più parlato dalla conversazione della mattina in cui ha lasciato l'infermeria.
"Rubito, i bambini non si toccano, mai" le dico ribadendo ciò che le avevo detto giorni prima in cortile.
"Zulema." mi dice, il suo tono è duro.
"Cosa vuoi Macarena?" mi sto innervosendo. Lei si volta verso di me, ma io mantengo gli occhi sulla fuga che unisce due blocchi di cemento sul soffitto.
"È così interessante quel grigio di merda o proprio non riesci a guardami?" quanto è strafottente, la odio, la odio profondamente. Mi volto a guardarla, i nostri sguardi si incastrano.
"Sono il tuo punto debole" sorride.
"No, lo è quel coso che..." mi interrompe.
"No Zulema, sono il tuo punto debole"
"Non lo sei, sei solo il contenitore del mio punto debole" il mio respiro si fa pesante, Macarena avvicina il viso al mio, istintivamente porto gli occhi sulle sue labbra pizzicando con i denti le mie. È davvero molto bella, non l'avevo notata il primo giorno.
"Sono il tuo punto debole. Sai perché lo so? - mi chiede, senza aspettare risposta si solleva portando le labbra vicino al mio orecchio libero - Perché tu sei il mio" mi sussurra. Sento i brividi irradiarsi nel mio corpo e uno strano calore si fa spazio fra le mie gambe che istintivamente accavallo. Lei torna nella posizione di prima, questa volta però non mi guarda.
"Eres mi punto débil" ammetto in un sussurro impercettibile. La sento sorridere nel buio, poi si volta di nuovo verso di me, è così dolce quando non sa nascondere la sua felicita proprio come i bambini. Cosa mi ha fatto? Perché la sua vicinanza mi fa sentire quasi bene? E soprattutto come è possibile che io abbia messo in gioco me stessa per questa bionda e il suo bambino?
Si avvicina lentamente a me, le sue labbra sono di nuovo pericolosamente vicine alle mie, per un secondo mi domando se stia per baciarmi e con stupore mi accorgo che la cosa non mi disturba particolarmente, anzi. Poi però mi lascia un bacio casto sulla fronte.
"Grazie Zulema, per averci dato una possibilità" mentre lo dice mi prende una mano posandosela sulla pancia e io non so se si riferisca a loro o a noi mentre i brividi pervadono nuovamente il mio corpo.* spazio autrice *
Capitolo più corto, ma è giusto così, i prossimi saranno capitoli molto intensi 🙄.
Le sto adorando comunque, mi piacciono molto di più così. Zulema resta un pezzo duro, un'assassina, ma con Maca è più buona, insomma, il nemico non è lei.
Ma non tutto è oro quel che luccica 😉.
Cosa ne pensate? A presto!!- Elle 🦂

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Iguales o nada
FanfictionAvete presente l'attimo in cui ci si trova di fronte a un bivio? Sì o no. Giusto o sbagliato. Vero o falso. Amiche o nemiche. Cosa sarebbe successo nel carcere di Cruz del Sur se Macarena, il suo primo giorno, fosse davvero stata assegnata alla cel...