Capitolo 5

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Non mi concedo il tempo giusto per pensare a ciò che Macarena mi ha appena detto perché la mia preoccupazione più grande resta la governanta. Parlerà, lo so con assoluta certezza. Così come so che Maca non dirà nulla. Come lo so? Sesto senso, immagino. Solitamente è infallibile.
Saray esce appoggiandosi alla ringhiera davanti alla nostra cella, mi fa il palo mentre io chiamo Hanbal e rapidamente gli dico ciò che è successo e come credo sia meglio risolvere con Paloma. Lui è d'accordo con me, come sempre.
Hanbal ed io stiamo insieme da tanto, da prima del carcere. Lui ha 28 anni, io 40. Lo chiamano El Egipcio, è ricercato ovunque, ma fortunatamente nessuno ha la minima idea di dove sia. Stiamo pianificando la mia fuga, non posso più rimanere chiusa qui dentro, sto marcendo dentro e fuori. Non lo amo, io non credo di essere in grado di amare, però provo per lui un grande affetto più forte di qualunque altro e soprattutto è, oltre a Saray, l'unica persona che posso chiamare famiglia.
Riattacco il telefono consapevole che tra meno di tre ore sarà risolto il problema "Paloma", poi annuisco guardando Saray che mi raggiunge capendo che Hanbal saprà gestire tutto al meglio.
"Ora Maca" mi dice.
"Ora Maca" annuisco. Insieme ci avviamo verso il cortile. Io avvolgo il mio braccio intorno al collo di Saray e le lascio un bacio sulla guancia, la vedo molto preoccupata, non posso credere che sia solo la situazione con Macarena a darle pensieri.
"Che succede gitana?" le domando proprio mentre apriamo la porta del cortile. Lei mi guarda accigliata.
"Niente Zule, va tutto bene" esclama sorridendo improvvisamente e tornando ad essere la Saray di sempre.
"La vedi?" le chiedo, ma lei scuote la testa. Io mi accascio al muro accendendomi una sigaretta, poi come mio solito sollevo il mento per guardare il cielo.
"Ay rubafidanzate ven!" esclama Saray e io riporto lo sguardo nel grigio cortile di questo posto del cazzo in cui vivo da tanto, troppo tempo.
"Saray, della tua riccia parleremo dopo" ammicca Maca. La gitana sgrana gli occhi.
"Macarena che succede? Che cosa cazzo hai fatto a Rizos?" le chiede prendendola per il colletto e sbattendola con le spalle contro il muro.
"Saray che cazzo fai?!" le urlo io tentando di separarle.
"Ti sei fatta la mia fidanzata?" ringhia Saray. Macarena sorride, per niente spaventata. Ma a che gioco sta giocando? Se davvero ha dato sfogo alla sue pulsioni sessuali con la cazzo di riccia, non riuscirò mai a tenere buona Saray e va a finire che Macarena ci denuncerà, Casper compresa, alla direttorice per quello che è successo con Yolanda.
"Cazzo Macarena con tutte le lesbiche represse di questa gabbia del cazzo, tu proprio a quella bisbetica dovevi darla?" le chiedo con una punta di amaro in bocca e tanto fastidio. Non mi soffermo troppo a chiedermi il motivo di questo mio pensiero perché lo scaccio in un secondo quando vedo Macarena, che nel frattempo è riuscita a divincolarsi da Saray, scoppiare a ridere.
"Non mi sono fatta nessuno visto che sembra preoccuparti tanto la mia vita sessuale, Zulema. - dice Macarena facendomi l'occhiolino, poi si volta verso Saray - Ti sto semplicemente per dire ciò che mi ha detto Kabila, tutto. Ma questo solo ed esclusivamente se voi mi dite la verità" sorride. È brava a mascherare la paura, ma so che un minimo è spaventata perché la voce trema su alcune parole. Dopo aver parlato mi sfila la sigaretta dalle mani e tira, me n'ero appena accesa una seconda, sta inizianda ad essere particolarmente irritante.
"Vale, siéntete" le dico.
"No, no, no, no - esclama la gitana - que coño dices? Cosa ti ha detto mi Rizos?" chiede spaventata a Maca che però scuote la testa e solleva il mento facendomi cenno di parlare mentre si siede. Io stringo la mascella e lancio uno sguardo di intesa a Saray. Dirò tutto.
"Allora?" chiede Maca. Vorrei stuzzicarla e innervosirla ripetendole quanto sia impaziente, ma tra venti minuti suonerà la sirena che ci richiamerà come bestie per la cena. E poi mi sembra sufficientemente innervosita.
"Vuoi la verità? - chiedo retoricamente, ma lei annuisce, Dio che idiota - Non siamo state noi. Quella sera abbiamo davvero portato Yolanda in bagno per fumare, le ho chiesto dove tenesse i soldi, provavo a chiederglielo da molto, ma non ha mai ceduto. Così ho deciso di farla parlare con la forza, l'abbiamo portata in lavanderia con una scusa, volevo scottarle la schiena con la plancia del vapore per stirare i vestiti, ma non l'ho fatto perché mi sono fatta condizionare. Per la prima volta nella mia vita ho lasciato che le emozioni prevalessero sulla ragione. Ce ne siamo andate e non l'abbiamo nemmeno sfiorata. Non so chi sia stato, ma ti ricordi cos'hai detto tu? Tutti avevano un buon motivo per fare quello che hanno fatto, specialmente qui dentro" le dico. Lei mi guarda impassibile.
"Perché volete i soldi?" chiede rivolgendosi ad entrambe.
"Hai saputo la verità, ora mi dici che cosa sai di Rizos" si intromette Saray. Macarena scuote la testa sorridendo.
"Eh no Saray, ho detto che voglio tutta la verità" ammicca.
"Una fuga, sto progettando di fuggire e Saray verrà con me. Voglio evadere entro l'estate e quei soldi mi servono per questo motivo" le dico, Saray spalanca la bocca.
"Zulema, que coño haces? Perché le dici tutte queste cose?!" il tono di Saray è sconvolto, non è d'accordo con la mia scelta, ma questa volta deve solo adeguarsi.
"Vuoi sapere altro?" chiedo sarcastica. Macarena coglie la palla al balzo.
"Per cosa siete dentro?"
"Che cazzo c'entra con Yolanda? Ora sai la verità, devi dirmi che cazzo ti ha detto Rizos!" Saray sta quasi urlando.
"Voglio sapere tutto Saray, forse non ti è chiaro. Poi ti dirò che cazzo mi ha detto la tua ragazza" ringhia Macarena. Può essere cambiata così in un solo giorno? Che cosa le è successo? Sembra avere una forza che le parte da dentro, sembra non temere più nulla.
"Rapina a mano armata" le dice. Maca si volta verso di me sollevando un sopracciglio.
"Omicidio" la vedo irrigidirsi per qualche secondo, poi torna sicura di sé.
"Cosa c'entra la governanta con te? Perché ti ha promesso silenzio?"
"Mi ha dato la sua targhetta magnetica per mandare in black out le telecamere, per questo pensa che io abbia ucciso Yolanda" le dico impassibile, mi sto innervosendo.
"E tu non l'hai fatto?" il suo tono sembra quasi di auto convincimento.
"Come ti ho già detto, no" ribadisco.
"E perché ti ha dato la sua targhetta?"
"Minaccio la sua famiglia fuori"
"Lo fa Hanbal per te?" al suono di queste parole sono io ad irrigidirmi, che cazzo ne sa lei di Hanbal? Deve leggermi nella mente, o nello sguardo, o non lo so, perché risponde.
"Me ne hanno parlato Sole e Kabila in infermeria, chi è?" mi chiede.
"Mi novio" rispondo.
"Sei in contatto con lui?" annuisco.
"Sì Macarena, in questo momento sta piantando una pallottola in fronte a Paloma per farla tacere, contenta?" stavolta Maca non si smuove di un millimetro, come se se lo aspettasse.
"Ci farà evadere lui?" chiede Macarena. "Ci". Che cazzo significa?
"Che cazzo significa 'ci'?" mi precede Saray.
"Dunque, io so che voi avete messo ko le telecamere, so che avete visto Yolanda quella notte e per quanto mi riguarda potreste averla uccisa, semplicemente sto scegliendo di darvi fiducia. Ora so anche che pianificate un'evasione e che state uccidendo una guardia. In più ho qualcosa che vi interessa. Quindi se vogliamo collaborare, dovete darmi anche voi qualcosa che mi interessi" sorride.
"Beh Macarena ora non credo che ciò che può averti detto Kabila sia merce di scambio per un'evasione" le dico io sarcastica.
"Ah no no, io non mi riferisco assolutamente a quello. A proposito Saray, mi ha detto che ti ama, ma che si sente soffocata dalla tua gelosia e dalla tua ossessione. Dice che si sente in prigione con te perché la opprimi. Te la vuoi riprendere? Lasciala libera di avere amiche, di parlare con altre ragazze e di starsene anche per conto suo. Perché credimi, ti ama" le dice sorridendole e prendendole la mano. Vedo gli occhi della mia gitana risplendere di una luce che potrebbe eclissare quella del sole. Le butta le braccia al collo e la abbraccia forte, poi si stacca da lei e mi guarda.
"Zule, hai ragione, mi piace!" dice e io sorrido.
"Perché ora vuoi stare con noi? Vuoi addirittura evadere? Che cosa ti ha fatto cambiare idea da tutto quel discorsetto sul non volerti schierare e bla bla bla?" le domando celando la mia curiosità dietro alla strafottenza.
"Intanto cara reina mora, se avessi ascoltato bene ti saresti accorta che io già la prima volta ti ho detto che volevo decidere sapendo la verità, non ho mai detto che non avrei nemmeno preso in considerazione di non dire nulla. Poi è successo che ieri ho pisciato in un vasetto di plastica per parare il culo a Tere nell'esame antidroga ed è risultato che è incinta, quindi ovviamente le carte in tavola cambiano. Oltretutto il medico della prigione è un depravato di merda e mi fa schifo anche solo avvicinarmi a lui. Io ho bisogno di essere lasciata in pace qui dentro, voi avete bisogno di me" dice. Bisogno di lei, in che modo io dovrei avere bisogno di questa bionda? Mi puzza, c'è altro sotto.
"Rubia, lo terrai?" le chiede Saray improvvisamente preoccupata. Ha un amore per i bambini che è quasi viscerale, ma mai augurerebbe a nessun bambino di nascere in carcere.
"No, non penso. Ho detto ai miei genitori che sono qui, mi hanno detto che per loro sono morta. Se lo tenessi non potrei contare su di loro perché come minimo se lo porterebbero via. E poi se non riesco a dimostrare la mia innocenza, dovrebbe nascere qui" così dicendo abbassa lo sguardo.
"Per questo vuoi evadere?" le chiedo.
"No, voglio uscire perché tanto non ho più niente da perdere" alza le spalle.
"Sei dei nostri quindi?" la guardo negli occhi tendendole la mano. Lei la stringe.
"Sono dei vostri" sorride. Saray solleva le braccia stringendo dal collo sia me che Maca.
"Bionda non pensavo che mi saresti piaciuta così tanto" esclama abbracciandola.
"Fino a dieci minuti fa volevi uccidermi" le risponde ridendo.
"Fino a dieci minuti fa pensavo che volessi rubarmi la ragazza, non aiutarmi a riconquistarla" le fa l'occhiolino.
"Rubia, perché hai detto che noi abbiamo bisogno di te?" le domando, continuo a risentire questa frase dal momento in cui l'ha detta. Pensavo fosse stupida, invece sa bene come usare le sue carte.
"Zulema, io sono sempre stata la brava ragazza ovunque. Non ho mai preso una decisione nella mia vita, mi sono sempre fatta mettere i piedi in testa da tutti e sono sempre scappata il più lontano possibile da qualunque rischio. Sempre tranne con Simòn, con lui ho fatto la cosa sbagliata consapevolmente e qui è dove mi trovo. Incinta, sola e in carcere. Kabila mi ha chiesto cosa avrei fatto se Yolanda mi avesse lasciato i nove milioni, la prima cosa che ho pensato è stata che li avrei restituiti, perché una brava ragazza fa questo. Poi ho pensato che mi sarei tenuta il milione per la mia cauzione, egoisticamente. Volevo uscire, andare al processo, vincerlo. Pensavo che avrei avuto l'appoggio della mia famiglia, ma non ce l'ho. Non ho nulla. Quindi non ho più nulla da perdere. Fantasticavo su cosa avrei fatto con nove milioni. Se evado con voi, posso tenerlo questo bambino. E voi per evadere volevate i soldi di Yolanda, giusto? - chiede. Io e Saray annuiamo. Lei si infila una mano nel reggiseno, ci fa cenno di avvicinarci e si guarda intorno.
"Che stai..." non faccio in tempo a finire di parlare che mi interrompo vedendo la mano di Maca aprirsi e rivelarne il contenuto.
"Io li ho" dice. In mano ha una SIM che deve essere quella di Yolanda. Allungo la mano per prenderla ma lei richiude il pugno.
"Devo sapere che mi posso fidare di voi. Non posso più fidarmi delle persone sbagliate" afferma.
"Hai la mia parola rubia" dice Saray. Entrambe si voltano a guardarmi. C'è qualcosa di Macarena che mi intriga profondamente, solitamente mi tengo a distanza dalle persone, ma il mio istinto mi dice di fidarmi di lei, non ho sbagliato prima, non sbaglierò nemmeno ora.
"Se sei con noi diventi una di famiglia e la famiglia non si tocca" dico aprendo il palmo della mano per farmi dare lo SIM, ma Macarena scuote la testa.
"No Zule, voi avete il piano per la fuga, io ho i soldi.
Iguales o nada, vale?" mi dice. È furba, ma come darle torto.
"Vale" diciamo in coro io e Saray.
La sirena della cena esplode nel suo suono assordante come se avesse aspettato che noi suggellassimo questo patto silenzioso. Ci alziamo senza dire una parola e camminiamo pensierose verso la mensa. La fila di detenute è già lunghissima e non ho la minima intenzione di perdere tempo a farla, devo tornare in cella per parlare con Hanbal e devo capire come ha fatto Macarena in un giorno e mezzo di carcere a trovare la SIM che io ho cercato per anni, dovrò chiederglielo. Così gioco la carta da regina e passo avanti alla fila seguita da Saray, Maca è titubante, la guardano male.
"Beh? - chiedo sollevando il mento in direzione di quelle - Lei è con noi da ora in poi" dico e loro sghignazzano.
"Ti sei fatta la nuova schiava?" mi chiede Anabel. La odio, la odio di un odio che poche volte ho provato. Spaccia. E io le droghe non le tollero. È stata arrestata, tra le tante cose, per traffico di persone: ovviamente vendeva e comprava ragazze per poi metterle a lavorare nei bordelli. E qui prova troppo spesso a prendere il mio posto solo perché ha la figa larga e contrabbanda di tutto.
"No, Anabel. È un po' come se fosse una SRL. Nessuna schiava, solo una società" faccio l'occhiolino a Maca e Saray.
"Zulema che si sente pari a qualche altro essere vivente? Che fai, te la vuoi scopare? Perché per quello puoi chiedere a me, ci so fare in questo settore" dice Anabel sfiorando la guancia di Macarena per poi prenderla per la spalla e girarla verso i tavoli. Vedo quella faccia di merda guardarsi intorno e accertarsi che le guardie siano distratte per poi parlare.
"Chi la comprerebbe?" chiede e un boato di lesbiche arrapate si solleva. È sempre così quando ne entra una carina e la bionda è bell...ci sta, la bionda è meglio di altre. Non appena Anabel parla sento il sangue ribollirmi nelle vene, i miei occhi si infuocano e Saray mi prende per un polso.
"Zule, non puoi andare in isolamento okay? Non ora" mi sussurra all'orecchio. Ha ragione. Così avvicino il mio viso a quello di Anabel strappandole Maca dalle mani e mettendola dietro alle mie spalle. Devo chinarmi per arrivare all'altezza di questa stronza, ma questa sensazione di potere mi fa scatenare ancora di più l'adrenalina.
"Lei è con me, avvicinati ancora una volta a lei e sei morta" sibilo fra i denti dritta sulla sua faccia. Anabel si irrigidisce, lo percepisco, ma subito cerca di mascherarlo.
"Tranquilla Zulema, nessuno ti tocca la nuova mascotte" dice, ma nessuno ride con lei. Poche volte ho marcato così il territorio con una persona, anzi, solo una volta: Saray.
La fila si scioglie, noi prendiamo i vassoi e ci sediamo a mangiare tutte e tre, ma Saray si alza subito per raggiungere la riccia ad un altro tavolo, io resto sola con la bionda.
"Perché l'hai fatto?" mi chiede Macarena fissandomi.
"Iguales o nada, giusto?" dico senza sollevare lo sguardo dal piatto, non mi serve farlo, so che mi sorride.

* spazio autrice *

Ecco qui, ero talmente emozionata che ho già scritto un altro capitolo. Questo è quello che ho immaginato, la famosa SRL che inizia qui. Ma questo non è tutto, presto ci sarà il capitolo con il botto, penso tra due, massimo tre capitoli.
Vi sta piacendo? Davvero mi interessa la vostra opinione, scrivetemi tutto ciò che pensate, anche consigli e critiche costruttive così da migliorarmi.
Ah e poi ho deciso di scrivere in parallelo una ff su Najwa e Maggie, vi interessa?

- Elle 🦂

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