CAPITOLO 6 - 6.1 Prima lezione...

232 50 362
                                    

L'intensa luce del cielo rischiarava il corridoio alabastrino che conduceva alla sala del Consiglio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

L'intensa luce del cielo rischiarava il corridoio alabastrino che conduceva alla sala del Consiglio. Si sarebbe prospettata una giornata ordinaria sull'isola Meki, se non fosse che due creature ronzavano come mosche fastidiose attorno a un'altra, che avanzava armoniosa nel suo vaporoso abito corallo.

"Kana, Mimita ha ragione, il tempo stringe. Hai avuto notizie da Miu? Quando sarà pronto l'umano alla prova?", chiese il primo.

"Io non sono certa di potermi fidare dell'ennesimo ragazzetto. Che peccato non poter più contare sull'esperienza di quel tale, Togashi", si lamentò la seconda.

Kana si fermò, fece un bel respiro e congiunse le mani.

"Tahwito, dobbiamo avere pazienza, il ragazzo è appena stato trovato. Tuttavia, Miu mi ha riferito che il Drago stesso desidera sottoporlo al suo giudizio, fidiamoci di loro. Per quanto riguarda i tuoi dubbi, Mimita, Eiji non avrà l'età di suo nonno, ma è molto determinato. Lo sento", concluse lasciandosi i Veji alle spalle.

I due impiegarono qualche secondo a tornare all'attacco, ipnotizzati dai boccoli fluenti color cioccolato della giovane Reggente che danzavano a ogni suo passo, e fu Mimita, la consigliera anziana, a incalzarla di nuovo.

"Perfetto, allora vale la pena farlo arrivare a Zemlyan per allenarlo qui. Dico bene, Tahwito?"

L'altro consigliere annuì vistosamente, e stava per dire qualcosa quando Kana si voltò di scatto.

"Sapete benissimo che non posso imporre uno sforzo simile a mia sorella. Che sia l'ultima volta che sento dire una sciocchezza simile."

Sfinita dalle richieste insistenti dei due Veji, si affacciò alla finestra, dove la luce la irradiò esaltandone l'incarnato perlato e i raffinati disegni che le adornavano il corpo come fossero ricami. Con gli occhi giallo acceso, puntò lo sguardo al cupo orizzonte.

"Le ombre si fanno più intense ogni giorno", le disse Tahwito, poggiandole una mano sulla spalla. "Ricorda che presto, con o senza di noi, delle scelte andranno fatte. Su, Mimita, andiamo. Gli altri ci aspettano."

Quando anche l'ultimo rimbombo di passi ebbe lasciato spazio al silenzio, Kana si abbandonò allo sconforto, stringendo a sé le mani tremanti.

Madre, che cosa devo fare...


Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Zemlyan: RebirthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora